Due anni prima che sua moglie si ammalasse, Italo Spinelli, ex operaio ottantenne in pensione, aveva chiesto a un giovane neolaureato del suo paese cosa fosse e a cosa servisse la filosofia. Per tutta risposta, quel ragazzo gli lesse la morte di Socrate presa dal Fedone di Platone. Quelle parole potentissime gli sono tornate in mente al funerale della moglie e hanno fatto scattare dentro di lui il desiderio di rileggerle e approfondirle. Tre anni dopo, Italo Spinelli si è laureato (con lode!) in Filosofia nell'Aula Magna dell'Università di Macerata, all'età di 83 anni. In questo libro Spinelli racconta brevemente la sua esistenza e soprattutto racconta i perché e l'esito della sua ricerca interiore: trovare una ragione di tanto dolore. I tre giganti del pensiero che lo hanno 'soccorso' sono stati Platone con la sua prova scientifica dell'immortalità dell'anima, Sant'Agostino, uomo dotato di una fede infinita, ma soprattutto Tommaso Moro, un laico testardamente credente fino al martirio. Spinelli interpreta con parole sue le grandi intuizioni di questi giganti del pensiero umano, offrendo ai lettori la sua esperienza originale, sincera, e un percorso di consolazione attraverso la filosofia.

Gli esiti di un incidente stradale divengono la trama di una sofferenza schizofrenica, l'inizio dei viaggi che Massimo e Lucilla, i protagonisti intraprendono: in Toscana sotto il solleone implacabile, al Parco S. Giuliano di Mestre per il concerto dei Green Day; ma le peregrinazioni nel passato, dentro le loro anime alla ricerca di Maddalena, della loro unica figlia vittima della strada, sono i viaggi più impegnativi da sostenere. Pile di libri, pezzi musicali, stivali, una folla di stivali, sogni, sofferenza, vicende esilaranti, tutto si mischia in un gioco ossessivo di riflessioni, dentro l'insondabile groviglio che lega l'esistenza all'aldilà. È il romanzo su Maddalena ma al tempo stesso su Massimo, Lucilla... e loro tutti... ma chissà fino a che punto più dell'una o dell'altro o dell'altra ancora...