Enrico, medico legale in pensione, si è ritirato a Imola dopo una vita intensa a Milano e un doloroso incidente che ha segnato la sua esistenza. Trascorre le giornate in una monotona routine in una RSA gestita dalla premurosa ma invadente Sara, quando una telefonata dei Carabinieri lo sconvolge: sua figlia Ludovica, con cui non ha rapporti dal misterioso incidente, è ricoverata in terapia intensiva a causa del Covid e lui è l'unico familiare che può occuparsi del nipote Alessandro. Enrico recupera il bambino, che scopre accompagnato dal fedele cagnolino Artù. Questo incontro imprevisto segna l'inizio di una convivenza inaspettata e complessa: tra differenze generazionali, nuove abitudini e piccole sfide quotidiane, Enrico si ritrova a dover imparare il ruolo di nonno, facendo i conti con il senso di colpa per il passato. L'ostinazione e la dolcezza di Alessandro lo mettono alla prova, mentre il cane scombina la sua organizzata esistenza. Con l'aiuto di Sara e in compagnia degli altri anziani della struttura, Enrico si adatta alla nuova realtà, riscoprendo emozioni che credeva perdute e l'importanza della famiglia. Ma con l'affetto per il bambino, cresce in lui anche la paura di perdere, proprio ora che l'ha ritrovata, l'unica cosa che conta davvero: il legame con la sua famiglia.

'Chi era il conte per giudicare quell'uomo? In fondo aveva anche lui i suoi scheletri nell'armadio.' Il romanzo ci fa fare un tuffo nel passato, in un'epoca in cui, soprattutto per i nobili, apparire era più importante dell'esseree a volte, fare i conti con la propria coscienza, era più difficiledel previsto.