Prima metà anni duemila. Quattro giovani uomini, ognuno tormentato da un dolore o da un segreto, si muovono tra le strade di Palermo. Il primo è Salvatore, un commissario trentenne, costretto a scendere a patti con l'avvocato più in voga del momento, il secondo protagonista, Cosimo Magrè. Losco, traffichino, dedito a vizi di ogni genere. Corrotto ma indubbiamente influente e molto in gamba. In parallelo c'è Davide Vallesi, ispettore di polizia a Torino, anche lui gravato dal peso del passato, un senso di colpa che sta sgretolando la sua esistenza e la sua vita familiare. Il ricordo di Domenico Mancuso, attraverso continui flashback, lo riporterà all'operazione di polizia che ha cambiato per sempre la sua vita. E dietro a loro, il boss, l'uomo nell'ombra che muove le fila dell'intera storia senza apparire mai. Le due vicende si intersecano fino alla conclusione inaspettata che riscrive tutto quanto.

Filomena è una giovane pasticciera romana, padrona del suo regno - il laboratorio del suo negozio - ma impacciata in tutto il resto. Quando scopre che Davide, il ragazzo che ama, la tradisce, l'amico Luca, un famoso pasticciere, le offre un cioccolato dicendole: 'Cioccolato e dolore sono una buona combinazione, provala. Avrà un sapore più profondo, più intenso...'. Il connubio amore e cioccolato percorre tutta la vicenda e si concretizza nella creazione di un dolcetto: l'Ebbrezza al cioccolato del titolo, un tortino dall'aspetto invitante che segnerà la fortuna di Filomena, ma anche l'inizio di un tremendo pasticcio! 'Ebbrezza al cioccolato' è un romanzo moderno, capace di sorprendere il lettore con inaspettati momenti drammatici. E, perché no, anche sensuali, proprio come il retrogusto amaro del cioccolato più scuro. Come la goccia rovente di una bevanda profumata che inavvertitamente scalda la pelle, e accende fantasie dalle mille sfumature.

Una storia d'amore e perversione. L'amore e la sessualità, lontani dagli stereotipi dell'omosessualità maschile e prediligendo le zone d'ombra, restituite attraverso le relazioni, le paure ed il cinismo del giovane Aberto, milanese di buona famiglia, in ferma volontaria a Viterbo.