«La Seconda Guerra mondiale ha segnato nella storia dell'umanità uno dei capitoli più drammatici a cui la memoria ricorre spesso, sostenuta dai moderni mezzi di comunicazione che ne ripropongono alcuni spezzoni. Sulla strage di Sant'Anna di Stazzema si è fatto un film. Mi fa piacere. Per tante e diverse ragioni. Perché è giusto riproporre alle nuove generazioni (e a quelle che verranno) fatti, vicende, storie che sommuovono l'animo ricordando a quali aberrazioni e crudeltà può giungere l'uomo che si affida al fanatismo di ideologie autoritarie. E poi perché io a Sant'Anna di Stazzema c'ero. E con quella 'strage' mi sono sempre sentito in un rapporto stretto. Ma a Sant'Anna di Stazzema ha preso il via anche il capitolo più intenso e drammatico della mia vita, che mi ha portato, giovane partigiano della Versilia, in Germania, prigioniero del Terzo Reich. In questo libro se ne offre una testimonianza.» (dall'Introduzione)
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