Aleppo, grande emporio della Siria del Nord, dove, fino alle soglie dell'età contemporanea, affluivano merci dall'interno dell'Asia per essere distribuite sui mercati del Mediterraneo. È questo lo sfondo delle vicende che questo libro evoca, nelle quali è coinvolto un piccolo gruppo di abitanti nella variegata società dell'Aleppo del XVII secolo: i cristiani Maroniti, originari del Libano ed emigrati in quella città con la speranza di condizioni di vita meno dure.Le loro vicende assumono, tuttavia, un significato esemplare poiché vengono ricostruite attraverso quanto di quei Cristiani scrivevano i missionari europei dell'epoca della Controriforma: gli Orientali vengono quindi visti attraverso gli occhi degli Europei che, proprio in quell'epoca, per il ravvivarsi dell'attività missionaria, affluirono, come mai era avvenuto precedentemente, nel Vicino Oriente. Nuovi al rapporto con i Cristiani Orientali, Gesuiti, Carmelitani e Cappuccini guardano ai Maroniti, anch'essi, come loro, cattolici, ma di rito orientale, sudditi dell'Impero ottomano, vissuti per secoli in una società diversa e secondo una cultura diversa, con la mentalità degli Europei dell'epoca.
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