L'opera fotografica indaga il legame viscerale tra i napoletani e la squadra di calcio del Napoli, ma anche l'atavico bisogno di riscatto di una città intera, e di un sud più in generale, da sempre oggetto di interventi straordinari che non hanno mai affrontato le profonde divergenze create ed alimentate a dismisura dall'unità d'Italia in avanti, considerando da sempre il sud come un enorme serbatoio di mano d'opera ed un mercato da colonizzare. L'opera divisa in tre parti, inizia con le immagini dei festeggiamenti degli unici due scudetti del Napoli, rispettivamente vinti nel 1987 il primo, e nel 1990 il secondo, dell'era Maradona. Oltre le immagini della festa restano vive nella mente quelle degli allestimenti, delle colorazioni e dei murales, delle scenografie spontanee che adornavano la città in ogni dove, a testimonianza di un bisogno di ridefinire gli spazi, come a voler ridefinire i ruoli e le esistenze. Questo è quello che accadeva nell'era Maradona. Nelle seconda parte, una miscellanea di immagini in BN e Colore su Napoli, napoletanità, sospensione ed attesa, dall'archivio dell'autore. Dopo trentatrè anni, la lunga attesa, ecco nuovamente la festa. La terza parte.

È una storia ambientata in Brasile, a Rio de Janeiro, inferno e paradiso. Sullo sfondo le favelas, la prostituzione, i meninos de rua, gli squadroni della morte, e una variegata sinfonia di personaggi. È la storia di Marco Neri che, arrivato a Rio nel corso di un lungo viaggio alla ricerca delle proprie coordinate esistenziali, suo malgrado, rimane coinvolto in una 'brutta storia'. È una storia di scelte ed è anche una storia di rimozione, di vuoto, di perdita del proprio io. Ma anche di ritrovamenti. È l'incontro con l'altro da sé ed è anche l'incontro col sé più intimo. È un romanzo che parla d'amore, che parla di morte: parla di vita. È un libro essenzialmente dedicato all'esercizio della memoria.

Oltre 50 fotografie di un reportage sulle vie del Messico.