Ci sono viaggi che si si scelgono e viaggi che capitano. 'All'inizio era il Cile' appartiene ai viaggi che capitano, raccoglie tutto quello che incontra nella consapevolezza che anche i viaggi che capitano diventano volti, emozione, scoperte e quasi sempre fatica . Che succeda in Nicaragua o in India non importa. Per questo mi sembra poco serio definirmi un cooperante, perchè di fatto non lo sono. Mi sembra più onesto riconoscere che sono solo uno che mette a terra quello che si trova davanti e con questo prova comunque a impastare la vita. Questo libro nasce così, per riconoscenza e per tenere stretti i legami che ci hanno fatto diventare quelli che siamo.

Una foto può lasciare un segno nella memoria anche da sola, ma se l'emozione che suscita il guardarla si associa alle parole del suo autore, quel segno sarà più profondo. Guardando e leggendo questo calendario, ho avuto la sensazione di respirare senza affanno. Come se una ruga di tensione si distendesse sulla mia fronte, suggerendomi una pausa. Eppure non si tratta di problemi da poco. Sono riflessioni importanti quelle che ci propone Oliviero Bettinelli, il suo autore. Si può parlare di dipendenze evidenziando il gesto di una mano, lo stelo di un fiore o un panorama. Guardando non saremo attratti dallo stesso particolare (non lo si è quasi mai quando si osserva una foto), ma avremo voglia di prenderci il tempo necessario per pensare. Restituire valore al tempo della riflessione, quando la velocità sembra essere diventato un valore in sé, è importante. Ci permette di agire consapevolmente, partendo da noi stessi. Con la semplicità di un getto d'acqua che esce dalla pietra spaccata di una fontanella.