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2024 |
![]() ![]() Author: Barovier M. (cur.); Sonego C. (cur.) Publisher: Skira La presenza del vetro muranese alla Biennale di Venezia risale ai primi del Novecento quando, seppure in maniera episodica, alcuni preziosi e fragili manufatti cominciarono ad essere esposti alla manifestazione. È però dagli anni dieci che il vetro inizia a figurare con continuità, come oggetto "autonomo", nel padiglione centrale che dal 1912 al 1930 accoglierà opere in vetro muranese nelle sue sale. Solo dal 1932, con la costruzione del padiglione Venezia, il vetro e le arti decorative avranno una sede dedicata all'interno dei Giardini. Il volume prende in esame questo importante periodo durante il quale il vetro muranese trova progressivamente spazio all'interno della mostra veneziana prima attraverso gli artisti che scelsero di impiegare questo materiale per le loro opere, poi con le vetrerie che, in alcuni casi, si avvalsero della creatività di pittori e scultori. Frutto di una approfondita ricerca bibliografica e documentaria nell'Archivio Storico della Biennale e in archivi pubblici e privati, il catalogo illustra con foto d'epoca, disegni e documenti, spesso inediti, quanto venne esposto nelle varie edizioni. Tale produzione viene esemplificata, inoltre, attraverso una accurata selezione di oltre 130 opere di artisti e vetrerie protagonisti di un momento storico che segna l'ingresso di un'arte cosiddetta minore nel mondo delle arti maggiori: dai vetri di Hans St. Lerche, a quelli di Vittorio Toso Borella e di Teodoro Wolf Ferrari e Vittorio Zecchin, dai connubi di ferro e vetro di Umberto Bellotto ai vetri incisi di Guido Balsamo Stella e, ancora, dai vetri della V.S € 75,00
Scontato: € 71,25
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2022 |
![]() ![]() Author: Barovier M. (cur.); Sonego C. (cur.) Publisher: Skira Tra i maggiori protagonisti del vetro finlandese, Tapio Wirkkala (1915-1985) giunse a Murano nel 1965 chiamato a collaborare con la vetreria Venini dal suo giovane direttore, l'architetto Ludovico de Santillana, che al design nordico guardava con un certo interesse anche in un'ottica di rilancio della produzione a livello internazionale, in linea con l'operare del suocero Paolo Venini, a cui era succeduto. Attivo alla Karhula Iittala dal 1947, Wirkkala si era affermato, in particolare, con una produzione in cristallo di grosso spessore dalle caratteristiche forme organiche che, tra l'altro, aveva ricevuto ampi consensi alle Triennali di Milano del 1951 e del 1954. Quando Wirkkala ha disegnato i suoi primi oggetti per VENINI, a metà degli anni '60, era già una figura di fama mondiale, con progetti di spicco nei vari settori del design. Particolarmente interessato al vetro veneziano e alle sue tecniche di lavorazione, che permettevano possibilità espressive del tutto diverse rispetto a quelle del cristallo nordico, Wirkkala affrontò l'esperienza muranese con entusiasmo, potendo contare anche sulla grande abilità delle maestranze con cui riuscì a stabilire una straordinaria intesa. Questo lavoro intende documentare l'intera opera vetraria di Tapio Wirkkala alla Venini, frutto della contaminazione tra realtà apparentemente antitetiche, un'opera che innestandosi nella tradizione dell'azienda è stata in grado di attualizzarne la produzione con ampie ricadute anche sulla contemporanea vetraria muranese. € 55,00
Scontato: € 52,25
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![]() ![]() Author: Barovier M. (cur.); Sonego C. (cur.) Publisher: Skira Nato a San Vito al Tagliamento (Pordenone), ma veneziano d'adozione, Toni Zuccheri (1936-2008) si forma alla scuola del padre Luigi, pittore animalista, frequentando poi l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia dove si laurea nel 1968. Ancora studente alla fine del 1961 giunge alla Venini - in sostituzione del padre - per la progettazione di un bestiario in vetro che Ludovico de Santillana voleva realizzare dando corso a un'idea di Paolo Venini, cui egli era succeduto nella direzione dell'azienda. Inizia così in modo quasi fortuito una collaborazione destinata a protrarsi nel tempo seppur in maniera discontinua. In una fase "iniziale", anche con l'appoggio di Ginette Gignous Venini, vedova di Paolo, Toni Zuccheri ha la possibilità di prendere confidenza con il vetro muranese, materia che lo affascinerà tutta la vita. Artista di grande curiosità e inventiva, egli si dedica con passione alla ricerca e alle sperimentazioni acquisendo nel tempo una notevole dimestichezza sia con le tecniche di lavorazione a caldo sia con quelle a freddo, instaurando rapporti proficui con i vari reparti della vetreria (fornace e moleria). Nascono così serie di vetro come quelle esposte alla Biennale di Venezia del 1964, dove è evidente una prima riflessione sulla trasparenza e sul colore (Crepuscoli e Giade). Accanto ad esse vengono esposte le anatre in vetro policromo insieme a inediti animali da cortile di in vetro e bronzo (tacchino e faraone) in breve pubblicati sulle pagine di "Domus", insieme alla celebre upupa, dalle innumerevoli penne eseguite a caldo e dalla valenza scultorea € 55,00
Scontato: € 52,25
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![]() ![]() Author: Barovier M. (cur.); Sonego C. (cur.) Publisher: Skira L'attività della vetreria Venini nel campo dell'illuminazione, dalla piccola alla grande scala, in un excursus attraverso gli interventi più significativi. Un ambito rilevante della produzione vetraria muranese è rappresentato dall'illuminazione sia per uso domestico che per grandi ambienti pubblici e privati, dai palazzi ministeriali agli uffici postali, dai teatri agli alberghi. La Venini si è distinta con risultati ragguardevoli anche in questo settore grazie alla sua capacità di costante aggiornamento e alla sua caratteristica apertura verso il mondo del progetto, aspetti questi che l'hanno fatta diventare un punto di riferimento per i più importanti architetti sia del panorama nazionale sia internazionale. Il volume, che copre un arco temporale dal 1921 al 1985, illustra il lavoro della vetreria nel campo dell'illuminazione, dalla grande alla piccola scala, tracciando un excursus attraverso gli interventi più significativi. Più di cinquecento schede, corredate da un considerevole apparato iconografico per lo più inedito, documentano un'attività incessante fatta di numerosi progetti di rilievo storico e culturale, tra cui quelli in collaborazioni con Angiolo Mazzoni negli anni trenta, la realizzazione del velario di Palazzo Grassi a Venezia nel 1951, la grande installazione di Carlo Scarpa per Italia 61 a Torino, il teatro di Fulda in Germania nel 1978 etc. Un'accurata selezione di opere racconta invece la trasformazione delle lampade Venini, della loro forma e della loro materia: dalla raffinata rielaborazione del tradizionale lampadario a bracci ai nuovi apparecchi a € 75,00
Scontato: € 71,25
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2019 |
![]() ![]() Author: Barovier M. (cur.); Sonego C. (cur.) Publisher: Skira Alla fine del 1960 Thomas Stearns (1936-2006) giunse a Murano, con una borsa di studio del governo italiano e una Fulbright Travel Grant, per sviluppare le sue ricerche sul vetro, avviate durante gli anni della sua formazione prima alla Vemphis Academy of Art e successivamente alla prestigiosa Cranbrook Academy of Art, Bloomfield Hills, MI. Grazie alla notevole apertura di Ludovico de Santillana - succeduto nella direzione della vetreria a Paolo Venini dopo la sua morte (1959) -, l'artista americano poté sperimentare le potenzialità del vetro soffiato avvalendosi della straordinaria perizia di "Checco" Ongaro, unico tra i maestri che si rese disponibile alla realizzazione dei suoi progetti. Durante i due anni di permanenza alla Venini, dove dalla fine del 1961 fu assunto come guest designer, Stearns ebbe la possibilità di dedicarsi alle sue ricerche artistiche, accanto alle quali sviluppò anche serie di carattere commerciale. Egli realizzò opere estremamente originali, spesso distinguibili per le forme asimmetriche e organiche e l'impiego di colori opachi di grande matericità, generalmente accostati al vetro trasparente. Nel 1962, in occasione della XXXI triennale di Venezia, la Venini scelse di presentare anche sei pezzi dell'artista giudicati meritevoli della medaglia d'oro, che però non gli venne assegnata quando si seppe che l'autore non era italiano. Il volume illustra per la prima volta l'intera produzione vetraria di Thomas Stearns, che comprende prove, prototipi, pezzi unici, piccole serie, ma anche manufatti entrati nel catalogo della fornace. Si passa da opere com € 59,00
Scontato: € 56,05
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2018 |
![]() ![]() Author: Barovier M. (cur.); Sonego C. (cur.) Publisher: Skira Nel giugno 1925 Giacomo Cappellin (1887-1968) fondò La Maestri Vetrai Muranesi Cappellin e C, nuova fornace che si qualificò come una delle migliori, per la modernità e la qualità dei vetri. Animata dall'entusiasmo e dalla passione del suo fondatore, che con forte personalità ne orientò la produzione, dalla fine del 1926 la vetreria vide anche l'intervento del giovane architetto veneziano Carlo Scarpa (1906-1978). Entrato in contatto con la M.V.M. nel 1925, in occasione del restauro di Palazzo Da Mula, sede della ditta, di cui aveva seguito il cantiere, Scarpa cominciò a collaborare prima come disegnatore ma, ben presto, anche come progettista di vetri, fino al 1931. Nel gennaio del 1932, infatti, la ditta chiuse per fallimento, forse a causa di una gestione poco oculata, aggravata dagli effetti della crisi economica del 1929. Il volume ricostruisce l'attività della M.V.M. Cappeliin e C. proprio nel periodo che vide la presenza in fornace del giovane architetto, dopo l'uscita di Vittorio Zecchin, direttore artistico dal 1925 al 1926. La ricostruzione della storia della vetreria è frutto di una lunga e impegnativa ricerca a tutto campo in archivi pubblici e privati poiché, dopo il fallimento della ditta, il suo archivio fu progressivamente smembrato e disperso. La produzione della M.V.M. Cappellin e C. è illustrata da circa cinquecento opere (vasi, figurine, piante, animali, illuminazione, vetrate etc.) che documentano gli straordinari esiti raggiunti in quegli anni: dai vetri trasparenti dall'accentuata geometria alle raffinatissime serie di vetri opachi (lattimi aurati, co € 75,00
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2017 |
![]() ![]() Author: Barovier M. (cur.); Sonego C. (cur.) Publisher: Skira Pittore e artista muranese interessato alle arti decorative, soprattutto ai vetro, Vittorio Zecchin (1878-1947), secondo una prassi allora inedita a Murano, dai 1921 ai 1925 seguì ia direzione artistica deiia vetreria V.S.M. Cappellin Venini & C, fondata nel 1921 daii'antiquario veneziano Giacomo Cappellin e dal neoavvocato milanese Paolo Venini, insieme ad altri soci, con l'intento di proporre una raffinata produzione moderna. In consonanza con le esigenze espresse da Cappellin e Venini, Zecchin ideò soffiati monocromi dalle straordinarie colorazioni e dalle linee classiche ed essenziali. Una simile produzione, che si distingueva nettamente da quella coeva e rispondeva appieno al nuovo gusto del pubblico, segnò una svolta decisiva nel panorama muranese del XX secolo, contribuendo in misura rilevante alla rinascita di questo settore. L'eleganza del disegno, abbinata a cromie suggestive, caratterizzò anche i vetri ideati da Zecchin (tra il 1925 e il 1926) per la M.V.M. Cappellin & C, dove egli operò ancora come direttore artistico dopo la conclusione del sodalizio tra Giacomo Cappellin e Paolo Venini, avvenuta nel 1925. Il volume ricostruisce per la prima volta l'intera produzione di soffiati trasparenti disegnati da Vittorio Zecchin per Cappellin e Veni ni prima, e per il solo Cappellin poi. Si tratta di una successione di circa 900 modelli (dai vasi alle compostiere, dai servizi da tavola ai lampadari) che sono stati individuati grazie a un rigoroso lavoro di ricerca. Il lavoro di Zecchin è illustrato sia da un ricco apparato fotografico realizzato per l'occasione sia da u € 75,00
Scontato: € 71,25
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2016 |
![]() ![]() Author: Barovier M. (cur.); Sonego C. (cur.) Publisher: Skira Protagonista del vetro muranese del Novecento, Paolo Venini (1895-1959) con la sua appassionata attività, svolta nell'arco di quasi un quarantennio, ha contribuito in modo determinante alla vitalità dell'arte del fuoco, conseguendo risultati straordinari riconosciuti anche in ambito internazionale. Milanese, già socio della Cappellin Venini, nel 1925 fondò la vetreria V.S.M. Venini & C. avendo soci come Napoleone Martinuzzi e Francesco Zecchin, dai quali si separò nel 1932. Divenuto presidente della società, egli operò instancabilmente come grande regista e direttore della Venini fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1959. Nella definizione del catalogo della vetreria, egli intervenne anche come ideatore di nuove serie di vetri a metà degli anni trenta, ma in particolare nel corso degli anni cinquanta. Il volume, frutto di un'approfondita ricerca basata in prevalenza su materiale inedito proveniente dall'archivio storico Venini, illustra soprattutto quest'aspetto della sua attività attraverso la successione di circa trecento modelli. Per la maggior parte di essi Paolo Venini ricorse alle tecniche tradizionali muranesi di cui diede una raffinata e innovativa interpretazione grazie alla quale nacquero le serie Zanfirico reticello, Mosaico zanfirico, Mosaico multicolore ecc. e i coloratissimi vetri a murrine. Significativa fu inoltre l'influenza del design nordico che venne rivisitato in chiave muranese. Il volume documenta inoltre l'intervento degli autori che collaborarono con lui in maniera episodica tra gli anni trenta e gli anni cinquanta, chiamati dallo stesso Venini o g € 75,00
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2014 |
![]() ![]() Author: Barovier M. (cur.); Sonego C. (cur.) Publisher: Skira Vivace protagonista del "neoclassicismo" milanese, amico e collaboratore di Gio Ponti, e socio de Il Labirinto - insieme, tra gli altri, allo stesso Ponti e a Paolo Venini - Tomaso Buzzi tra il 1932 e il 1933 instaura una fruttuosa collaborazione con la vetreria muranese, alla quale si rivolge episodicamente anche negli anni successivi. Il volume ricostruisce l'intera opera vetraria dell'architetto, che risultava fino ad oggi piuttosto lacunosa e di cui erano noti solo alcuni esemplari. Grazie ad un'accurata ricerca documentaria, si è messo in luce il contesto nel quale egli si è trovato ad operare ed è stato evidenziato il suo originale apporto creativo tanto nelle forme dei modelli quanto nella loro significativa tecnica di realizzazione. Egli infatti propose oggetti spesso ispirati all'arte antica e ideò un tipo di vetro opaco a più strati di colore, rifinito da foglia d'oro, che a seconda della tonalità diede vita ai vetri laguna, alba, alga e tramonto. Il catalogo presenta una rassegna di oltre trecento modelli che spazia dai vasi agli apparecchi per l'illuminazione prodotti dalla vetreria, ma comprende anche i progetti di Buzzi eseguiti per specifiche committenze e le proposte non realizzate. € 70,00
Scontato: € 66,50
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