I bombardamenti della NATO in Serbia nel 1999. Un bossolo di granata di un negozio di souvenir di Sarajevo. Un frigorifero con dentro la mummia congelata di Tito. Tutto questo offre il punto di partenza per un viaggio senza ritorno, sempre pił a fondo nella memoria collettiva dei Balcani. I confini tra sogno e realtą vengono annullati e nuovamente tracciati, fino a delineare una storia al contempo avvincente e fantastica che forse tratta dei nostri tempi e di un'Europa dilaniata, ma che tuttavia potrebbe anche essere uno sguardo nella psiche degli autori o una discussione sulla natura intima del simbolo.
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