Gemma ha più di ottanta anni. Le è più facile rammentare eventi lontani e fatica a trattenere il presente. La sua vita è fatta di rari ricordi e piccoli rituali rassicuranti. Ma tutto ciò viene sconvolto quando un uomo bussa alla sua porta. Così, inaspettatamente, passato e presente si mischiano e ci ricordano dell'incredibile potenza dell'Amore, che non ha confini anche quando la mente sembra non rispondere più. Diventa allora evidente che ciò che abbiamo vissuto rimane incastrato nella nostra pelle e pur nella vecchiaia persiste sempre ciò che siamo stati. Nel libro si intrecciano diverse esperienze, il rapporto profondo di Gemma con la figlia Giulia, nuove relazioni con donne che si prendono cura di lei e del suo nuovo buio, il filo sottile che collega il sud al nord, in cui un treno diventa la metafora della vita. Ma il vero protagonista del romanzo è l'Amore, riconosciuto e percepito in modo diverso dai vari personaggi che nel libro si rincorrono, si completano e come in un piccolo coro di voci narranti cercano di rispondere alla domanda cui nessuno sa dare un'unica risposta. Ma L'amore che cos'è?

Il titolo richiama le sedute di radioterapia che l'autrice ho sostenuto. Ventuno giorni. Ha conosciuto meglio la patologia e le sue possibili conseguenze. Ma la malattia è solo una dei tanti attori. Vengono infatti narrate storie diverse che si intrecciano e si rincorrono, ambientate in epoche differenti, in cui si sottolinea come costruire qualcosa di nuovo ci faccia stare meglio. Regista e protagonista è, dunque, la Creatività che combatte i nostri mostri interiori ed accresce la nostra autostima tra emozioni e riflessioni che possano però arricchire anche gli altri. E questa è la vera conquista.

In questa mia ennesima raccolta di poesie narro dell'oscurità come benevola entità, in contrasto alla tanto osannata malignità esposta alla luce, poiché la poesia e l'unica fonte luminosa figlia delle tenebre. La nuova edizione contiene più di cento poesie inedite.

'Ero felice. La mia felicità era direttamente proporzionale alla paura di perdere quello che avevo. Avevo Vittorio Giusti, il ragazzo più desiderato di Lodi. La percezione accanto a lui è sempre stata quella di girare con una corona luminosa sulla testa, quella duplice sensazione di visibilità ma di perenne peso. Avevo paura di sbagliare qualcosa che potesse rovinare il nostro rapporto, probabilmente non mi sentivo del tutto principessa'. La donna che parla al passato della felicità è Marina, la protagonista della Colazione di Amore e Psiche, e sembra già di sentire nella sua voce una strana determinazione a cercare una strada nuova. Ma se può essere facile dismettere i panni della principessa, il difficile è decidere cosa indossare la mattina dopo. Proprio come nelle Metamorfosi di Apuleio, l'archetipo che presta il titolo al romanzo, anche nel libro di Angela Albano alla storia del personaggio principale si intrecciano le storie di altre donne, in una pluralità di voci e piani narrativi. Alla fine, sostenuta da un piccolo coro di allegorie femminili, Marina capirà che a volte il passato è soltanto un punto da cui partire per arrivare a trasformarsi in se stesse.

'Fingere di essere qualcun altro, a volte comporta la creazione di una vera entità a parte. Ryan è un'identità fittizia creata allo scopo di scrivere poesie alternative alla mia personalità principale.' (L'autrice)

Questo libro narra in metafora la semplice routine quotidiana. Ogni piccola cosa in apparenza senza importanza può essere parte integrante della grande poesia che è la vita, colta soprattutto dall'innocenza dei nostri amici felini: i veri portali dell'Oltre.

La magia dell'infanzia è una vetrina di sole, dove anche le cose brutte appaiono dorate. È una calda terra, un viaggio da percorrere con meraviglia.