Here is a mini-anthology of poetry and prose for both aficionados and those readers discovering Rainer Maria Rilke for the first time. John J. L. Mood has assembled a collection of Rilke's strongest work, presenting commentary along with the selections. Mood links into an essay passages from letters that show Rilke's profound understanding of men and women and his ardent spirituality, rooted in the senses.

Combining passion and sensitivity, the poems on love presented here are often not only sensual but sexual as well. Others pursue perennial themes in his work-death and life, growth and transformation. The book concludes with Rilke's reflections on wisdom and openness to experience, on grasping what is most difficult and turning what is most alien into that which we can most trust.

Indice: Prime poesie (Sacrificio ai Lari; Avvento). Poesie giovanili (Canti di Angeli; Figure di fanciulle; preghiere delle fanciulle a Maria. Il Libro d'ore (Il libro della vita monastica; Il libro del pellegrinaggio; il libro della povertà e della morte). Canzone d'amore e di morte dell'alfiere Christoph Rilke. Il libro delle immagini. "Rilke coltiva la speranza che l'uomo possa essere pura relazione secondo la legge dell'angelo che è quella creatura nella quale appare già compiuta quella metamorfosi del visibile nell'invisibile che è nostro compito realizzare" (G. Baioni).

La caducità di tutte le cose che abitano la terra, l'imperscrutabilità della vita e della morte, la creazione artistica come via di salvezza. Sono questi alcuni dei temi al centro delle "Elegie duinesi", iniziate da Rilke nel 1912 a Duino e poi scritte fra intervalli e slanci creativi nel corso di dieci anni, fino alla pubblicazione nel 1923. Profondamente innovative nelle scelte linguistiche, le "Elegie" rappresentano il punto più alto dell'opera di Rilke: in esse il poeta dona nuova profondità alle figure chiave che accompagnano la sua scrittura gli angeli, l'eroe, gli amanti e arriva a cogliere il valore della poesia come riscatto dell'uomo davanti alla fragilità dell'esistenza. Perché, come spiegato da Franco Rella nell'introduzione, "lo spazio ulteriore che Rilke disegna con la sua opera è lo spazio che non è né vita né morte, ma 'una nuova terza cosa'. È la scoperta di un mondo intermedio, il mondo propriamente umano".

Rilke's Letters to a Young Poet are arguably the most famous and beloved letters of the twentieth century. Written when the poet was himself still a young man, with most of his greatest work before him, they were addressed to a student who had sent Rilke some of his own writing, asking for advice on becoming a writer. The two never met, but over a period of several years Rilke wrote him these ten letters, which have been cherished by hundreds of thousands of readers for what Stephen Mitchell calls in his Foreword that "vibrant and deeply felt experience of life" that informs them. Eloquent and personal, Rilke's meditations on the creative process, the nature of love, the wisdom of children, and the importance of solitude offer a wealth of spiritual and practical guidance for anyone. At the same time, this collection, in Stephen Mitchell's definitive translation, reveals the thoughts and feelings of one of the greatest poets and most distinctive sensibilities of the twentieth century.

Una fuga d'amore progettata nella penombra di una chiesa, e poi impedita dalla visione della realtà e del coraggio che essa richiede; una borghese festa in famiglia, dominata dal ricordo dello scomparso, un funzionario imperial-regio; una vacanza sul Baltico con tempeste tutte interiori; uno sguardo insieme ironico e patetico dentro gli uffici dove è ancora all'opera, per poco, la burocrazia asburgica; un pranzo in un castello che un nobile boemo ha ceduto a un giovane, ambizioso affarista; la storia, fra grottesca, tragica e mistica, del nano Bohusch, in una Praga oziosa di artisti e intellettuali, ma anche percorsa da fremiti irredentistici.

Rainer Maria Rilke felt that the world and all its joys most truly belonged to the young, and in Stories of God he captured for them the magic, charm and wisdom of fairy and folk tales.

This is the definitive, widely acclaimed translation of the major prose work of one of our century's greatest poets -- "a masterpiece like no other" (Elizabeth Hardwick) -- Rilke's only novel, extraordinary for its structural uniqueness and purity of language. First published in 1910, it has proven to be one of the most influential and enduring works of fiction of our century.

Malte Laurids Brigge is a young Danish nobleman and poet living in Paris. Obsessed with death and with the reality that lurks behind appearances, Brigge muses on his family and their history and on the teeming, alien life of the city. Many of the themes and images that occur in Rilke's poetry can also be found in the novel, prefiguring the modernist movement in its self-awareness and imagistic immediacy.

Nel 1898 Rainer Maria Rilke si recò a Firenze su suggerimento della sua amante e protettrice Lou Andreas-Salomé, che voleva che il giovane poeta eliminasse, con un tuffo nel mondo mediterraneo, un provincialismo e delle lacune culturali da lei giudicati inammissibili. Il "Diario fiorentino", frutto del contatto con realtà profondamente diverse da quelle conosciute sino allora, non è però tanto un quaderno di riflessioni e ricordi dedicato alla donna amata, quanto un nucleo di idee e concezioni che attraversano in modo più o meno visibile tutta l'opera di Rilke e alimentano la fase estrema della sua poesia. La prefazione di Giorgio Zampa ricostruisce minuziosamente i rapporti di Rilke con Lou Andreas-Salomé e gli eventi che portarono alla nascita del Diario fiorentino, chiarendone l'importanza centrale nell'itinerario poetico rilkiano. Completa il volume un'aggiornata bibliografia curata dalla germanista Gabriella Rovagnati.