Opera omnia letteraria di Fedele Romani a cura di Gianni Oliva e saggi di Vito Moretti, Mario Cimini, Fabio Pagliccia, Luciana Pasquini, del Dipartimento di Studi Medievali e Moderni dell'Università 'G. D'Annunzio' di Chieti.

Il rapporto dei Rossetti con l'Italia, l'idea che essi ne avevano tra realtà e immaginazione, le amicizie che vi coltivarono, le loro visite nel territorio delle origini e, soprattutto, i modelli culturali nostrani che entrarono nel loro patrimonio - come per un gioco di specchi - e la loro fortuna nell'arte e nella letteratura dell'Italia moderna e contemporanea, costituiscono i temi centrali di quest'indagine, frutto della collaborazione dei maggiori studiosi del rossettismo affiancati dalle proposte scientifiche di giovani ricercatori, riuniti per l'occasione dal 'Centro Europeo di studi rossettiani' di Vasto.

'Ognuno ha la terra che ama' - scrive con orgoglio Ettore Janni - e perciò quella merita la sua rapsodia, il suo canto spiegato, epico e celebrativo. Il suo viaggio di ritorno da Milano in Abruzzo alla metà degli anni Trenta, rievocato in questo libro, intende fissare sulla carta gli stati d'animo dopo una lunga assenza dalle radici e dal luogo dell'identità. Ciò che sorprende nella sua confessione è l'entusiasmo e il senso positivo delle cose. Per Janni l'Abruzzo è il locus amoenus , il ritorno all'ordine, alle suggestioni primitive di contro alle brutture del progresso. Il vecchio tema città/campagna è riproposto a tutto vantaggio del secondo termine, anche se ciò comporta la rassegnata disperazione del vivere povero, accanto all'elogio della famiglia patriarcale, al ricordo nostalgico delle feste, degli usi e dei costumi arcaici. Il tempo da lodare è quello enorme, biblico, imperturbabile, agricolo e pre-industriale di un Abruzzo antico 'che tiene ancora i suoi secoli al sole' e su cui magari aleggia lo spirito di Aligi il pastore e la benedizione della Maiella santa.

Il volume, diviso in due tomi, raccoglie tutti gli interventi sul teatro di Luigi Capuana pubblicati sul quotidiano «La Nazione». Mentre il teatro francese di Dumas figlio, Augier e Sardou dominava ancora la scena internazionale, in Italia stava nascendo un nuovo teatro nazionale e il critico siciliano, più di tutti, incoraggiava il cambiamento. Attraverso le recensioni - addentrandosi nel testo, nel contesto e nella poetica dei singoli autori - Capuana sosteneva la necessità di affrancarsi dall'enfasi declamatoria del dramma storico, a favore di una scena più vera, un teatro realista che fosse espressione della contemporaneità: senza sfondi di cartapesta e con personaggi «in carne e ossa».

Una messa a punto del dibattito critico su Manzoni e soprattutto dell'antimanzonismo, iniziato con l'apparire dei 'Promessi sposi' e proseguito nel corso dell'Ottocento e per tutto il Novecento. Una ricognizione sistematica inedita, che rivisita gli specifici contesti culturali in cui è maturata l'avversione allo scrittore milanese, sia dal versante laico, sia da quello cattolico. Il volume raccoglie i contributi del convegno nazionale svoltosi a Chieti nel maggio 2008 presso il Centro abruzzese di studi manzoniani, con la collaborazione del Centro nazionale di studi manzoniani di Milano e della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università 'G. D'Annunzio' di Chieti-Pescara.

La vita di D'Annunzio e la sua carriera letteraria ricostruite attraverso documenti, testimonianze e immagini.

Ferrante Gonzaga è stato il principe rinascimentale al quale Guastalla deve la sua rinascita dopo i secoli di marginalità storica a cui le vicende del Trecento e del Quattrocento l'avevano relegata. E, in fondo, possiamo dire che Guastalla deve a Ferrante Gonzaga e alla dinastia da lui fondata, il suo stesso ruolo di punto di riferimento all'interno di un distretto economico e culturale che si colloca come baricentro fra Parma, Mantova e Reggio Emilia. Guastalla, nel ricordare il V centenario della nascita del Gonzaga, ripensa anche a se stessa, alla propria identità; coglie anzi questo anniversario come occasione per proporre la propria storia e la propria cultura ad un pubblico attento alla riscoperta di quella cosiddetta Italia minore che ha rappresentato - e rappresenta - il vero tessuto connettivo di un Paese ricco di tradizioni e di sapere.

L'opera è una fedele trascrizione drammaturgia del capolavoro manzoniano, appositamente realizzata su CD per ascolto e per uso teatrale. È accompagnata da un testo che riporta la sceneggiatura e una guida didattica sulla riduzione/trasposizione della scrittura narrativa alla scrittura teatrale e alla messa in scena.

Edizione discografica di Pinocchio, appositamente riscritta ad uso teatrale, accompagnata da un testo che riporta la sceneggiatura ed un'accurata guida didattica di Gaetano Oliva sulla trasposizione dal testo alla messa in scena. Libro e 3 Cd audio in cofanetto.