Best known as one of America’s most astonishing and enduring contemporary novelists, Kurt Vonnegut was also a celebrated commencement address giver. Vonnegut never graduated from college, so his words to any class of graduating seniors always carried the delight, and gentle irony, of someone savoring an achievement he himself had not had occasion to savor on his own behalf.
“But about my Uncle Alex, who is up in Heaven now,” Vonnegut, an avowed Humanist, would say sometimes in a graduation speech, “one of the things he found objectionable about human beings was that they so rarely noticed it when they were happy. . . . We could be drinking lemonade in the summertime, and Uncle Alex would interrupt the conversation to say, ‘If this isn’t nice, what is?’”

If This Isn’t Nice, What Is? includes eleven speeches and four pieces of journalism on related themes. Six of the fifteen are new to the second edition—on topics as wide-ranging as why it is that Kurt Vonnegut’s dog loves people more than Kurt Vonnegut does, and what it feels like to be the most censored writer in America—and much, much more.

In each of these talks and short essays, Vonnegut takes pains to find the few things worth saying and a conversational voice to say them in that’s funny and serious and joyful even if sometimes without seeming so.

Nel 2001 l'universo viene colpito da una crisi di autostima e decide di non espandersi più bensì di contrarsi, tornando indietro di dieci anni. Teoricamente la grande occasione che l'umanità attende da sempre: ripercorrere il passato per non commettere più gli stessi errori. Tutti però ripeteranno ogni azione, pronunceranno perfino le stesse parole e quindi sconteranno le stesse pene. E quando, passato il decennio per la seconda volta, il tempo ricomincia a muoversi, l'umanità, assuefatta a non esercitare il libero arbitrio, vivrà una crisi ancora più profonda. Toccherà a Kilgore Trout, scrittore di fantascienza e alter ego dell'autore in diversi suoi romanzi, cercare di far rinsavire la popolazione. In Cronosisma-unione di fiction e autobiografia e ideato appositamente per essere l'ultimo romanzo della sua carriera-Vonnegut propone una critica tragicomica della società contemporanea, imbrigliata in schemi preconcetti e capace, di fronte alla libertà, di reagire soltanto con il panico. Citazioni visionarie, memorie e satira rendono Cronosisma un'opera in bilico tra l'ironia e la malinconia.

Vonnegut racconta la notte di Natale e la nascita del Creatore e lo fa in modo magistrale da una prospettiva insolita: ironica e poetica allo stesso tempo. Ivan Chermayeff fa lo stesso con illustrazioni essenziali. Età di lettura: da 7 anni.