Bob Woodward, riconosciuto come uno dei più importanti giornalisti investigativi al mondo, ci consegna il racconto, inedito e sconvolgente, di uno dei periodi più tumultuosi della storia americana e della politica internazionale. Le sue fonti riservate raggiungono il cuore del potere, proiettando il lettore al fianco del presidente Joe Biden e dei suoi principali consiglieri nelle tese conversazioni con il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky, e con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. E nel quadro non manca Donald Trump, il presidente-ombra che cerca di riconquistare con ogni mezzo il potere politico. Il dettagliato reportage dall'interno della stanza dei bottoni mostra nel suo svolgersi l'approccio del presidente Biden alla gestione della guerra in Ucraina, il conflitto di terra più significativo dopo la Seconda guerra mondiale, e il suo tormentato percorso per contenere il sanguinoso scontro tra Israele e il gruppo terroristico Hamas. Woodward ci rivela la straordinaria complessità della diplomazia bellica e dei processi decisionali messi in campo per impedire l'uso di armi nucleari e un rapido scivolamento verso un terzo conflitto mondiale. Tutto questo mentre gli americani si preparano a votare e si assiste all'inaspettata consacrazione della vicepresidente Kamala Harris come candidata democratica alla presidenza: WAR la ritrae con schiettezza nel suo agire politico, tra l'eredità del presidente Biden e la ricerca di una propria strada per conquistare la Casa Bianca. Per oltre cinquant'anni, Woodward ha realizzato reportage di

La tumultuosa transizione tra la presidenza di Donald Trump e quella di Joe Biden è stata molto più di un momento difficile nella politica interna americana. L'impressionante inchiesta di Bob Woodward e Robert Costa, basata su più di 200 interviste e oltre 6000 pagine di trascrizioni, dimostra come l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 abbia messo a nudo l'evidenza di una nazione sull'orlo del collasso e costituito una pericolosa minaccia per la stabilità internazionale. Un vuoto di potere, un blackout nella catena di comando, che parlano non solo di un presidente uscente infantile, irresponsabile, incapace di accettare la sconfitta ben oltre ogni ragionevole limite, ma riflettono anche la crisi pervasiva e radicale dell'establishment della nazione più potente al mondo, già maturata durante il governo Trump. Un collasso sfiorato, quel 6 gennaio, in cui la democrazia, non solo in America, ha corso un grandissimo rischio. Ma il reportage di Woodward e Costa, supportato da materiale inedito, trascrizioni di chiamate confidenziali, diari, email, appunti e altro materiale personale e governativo, non si ferma a quel drammatico episodio. Lasciando parlare i fatti e i testimoni, i due autori ci trascinano nella Casa Bianca di Trump e in quella di Biden, attraversano i turbolenti mesi della campagna elettorale, ci portano nelle stanze del Pentagono e del Congresso. Un saggio che è anche una valutazione del primo periodo della presidenza Biden, sotto il segno della pandemia e della crisi economica, con il fronte aperto delle divisioni politiche e le ombre lunghe del precedente

Con l'autorevolezza del giornalista che ha attraversato e narrato otto presidenze americane, da Nixon a Obama, Bob Woodward rivela, con dettagli inediti, i retroscena della presidenza di Donald Trump, e i processi decisionali sulle maggiori questioni di politica interna ed estera. "Paura" è un reportage in presa diretta dalla Casa Bianca che mette sotto esame i dibattiti più scottanti e le risoluzioni più importanti decise all'interno dello Studio Ovale, della Situation Room, dell'Air Force One e della residenza privata del presidente. Woodward attinge a centinaia di ore di interviste, a verbali di incontri, appunti/diari, documenti privati e indaga su temi decisivi della politica estera americana - Corea del Nord, Afghanistan, Iran, Medio Oriente, NATO, Cina, Russia - riportando minuziosamente dialoghi e corrispondenze segrete. Spiega e documenta come sono state affrontate questioni politiche cruciali, dalle controversie commerciali all'immigrazione, dall'Accordo sul Clima di Parigi fino alle questioni sollevate dalla violenza razziale esplosa a Charlottesville nel 2017. Riporta le negoziazioni fra i consiglieri di Trump e Robert Mueller, il procuratore speciale nell'inchiesta del Russiagate, svelando, meeting dopo meeting, discussioni e strategie. Rivela come dirigenti e funzionari della Casa Bianca abbiano cospirato per far sparire dalla scrivania del presidente ordini esecutivi non ancora firmati, salvaguardando così il buon esito di delicate operazioni di intelligence. "Si è verificato niente di meno che un colpo di Stato amministrativo" scrive l'autore. "Un collasso n

Con l'autorevolezza del giornalista che ha attraversato e narrato otto presidenze americane, da Nixon a Obama, Bob Woodward rivela, con dettagli inediti, i retroscena della presidenza di Donald Trump, e i processi decisionali sulle maggiori questioni di politica interna ed estera. "Paura" è un reportage in presa diretta dalla Casa Bianca che mette sotto esame i dibattiti più scottanti e le risoluzioni più importanti decise all'interno dello Studio Ovale, della Situation Room, dell'Air Force One e della residenza privata del presidente. Woodward attinge a centinaia di ore di interviste, a verbali di incontri, appunti/diari, documenti privati e indaga su temi decisivi della politica estera americana - Corea del Nord, Afghanistan, Iran, Medio Oriente, NATO, Cina, Russia - riportando minuziosamente dialoghi e corrispondenze segrete. Spiega e documenta come sono state affrontate questioni politiche cruciali, dalle controversie commerciali all'immigrazione, dall'Accordo sul Clima di Parigi fino alle questioni sollevate dalla violenza razziale esplosa a Charlottesville nel 2017. Riporta le negoziazioni fra i consiglieri di Trump e Robert Mueller, il procuratore speciale nell'inchiesta del Russiagate, svelando, meeting dopo meeting, discussioni e strategie. Rivela come dirigenti e funzionari della Casa Bianca abbiano cospirato per far sparire dalla scrivania del presidente ordini esecutivi non ancora firmati, salvaguardando così il buon esito di delicate operazioni di intelligence. "Si è verificato niente di meno che un colpo di Stato amministrativo" scrive l'autore. "Un collasso n

In the most devastating political detective story of the century, two Washington Post reporters, whose brilliant, Pulitzer Prize-winning investigation smashed the Watergate scandal wide open, tell the behind-the-scenes drama the way it really happened.
Beginning with the story of a simple burglary at Democratic headquarters and then continuing with headline after headline, Bernstein and Woodward kept the tale of conspiracy and the trail of dirty tricks coming -- delivering the stunning revelations and pieces in the Watergate puzzle that brought about Nixon's scandalous downfall. Their explosive reports won a Pulitzer Prize for The Washington Post and toppled the President. This is the book that changed America.

In this bestselling book, the finest political journalist in the nation chronicles the inside story of how President Obama and the US Congress tried, and failed, to restore the American economy and set it on a course to fiscal stability.

Woodward pierces the secretive world of Washington policymaking once again, with a close-up story crafted from meeting notes, documents, working papers, and interviews with key players, including President Obama and House Speaker John Boehner. At the center of The Price of Politics is a high-stakes personal and political struggle between the president and the speaker. The Price of Politics takes the reader through the electric forty-four days during the summer of 2011 with day-by-day, often hour-by-hour, accounts as the two attempt a “grand bargain” to cut entitlement spending and increase tax revenue.

Spanning the first three and a half tumultuous years of Obama’s presidency, The Price of Politics shows why the grand bargain was never reached, and how the president, the speaker, and the Congress settled for stopgap measures that delayed any serious deficit reduction until 2013.

With extensive documentation and firsthand accounts, Woodward reveals how the broken relationship between the White House and Capitol Hill drove the US economy to the edge of the fiscal cliff.

The Price of Politics chronicles the inside story of how President Obama and the U.S. Congress tried, and failed, to restore the American economy and set it on a course to fiscal stability. It spans the three and a half tumultuous years beginning just before Obama’s inauguration in early 2009 and lasting through the summer of 2012.

Woodward pierces the secretive world of Washington policymaking once again, with a close-up story crafted from meeting notes, documents, working papers and interviews with key players, including President Obama and House Speaker John Boehner.

At the center of The Price of Politics is a high-stakes personal and political struggle between the president and the speaker. The Price of Politics takes the reader through the electric 44 days during the summer of 2011 with day-by-day, often hour-by-hour, accounts as the two attempt a “grand bargain” to cut entitlement spending and increase tax revenue.

As they struggled through the most intense moments of the crisis, each contended with powerful conflicts in his own party. At the prospect of serious budget cuts, Obama told Woodward, “Our friends on the left would howl and act as if we had dismantled the New Deal.” In the House, Boehner was looking over his shoulder, worrying that his second-in-command, Majority Leader Eric Cantor, was undermining him in concert with extreme conservative House members and others with ties to the anti-tax Tea Party. At the same time, Boehner described the president as “moaning and groaning and whining and demanding. Threatening. He was pretty desperate.”

The Price of Politics shows why the grand bargain was never reached, and how the president, the speaker and the Congress settled for stopgap measures that delayed any serious deficit reduction until 2013.

With extensive documentation and firsthand accounts, Woodward reveals how the broken relationship between the White House and Capitol Hill drove the U.S. economy to the edge of the fiscal cliff, where it remains.

Belushi

The outrageous talent, addicted to life, with a huge appetite for drugs, food, and pleasure.

Belushi

The star who plummeted over the edge. And the friends, wife, agents, and groupies who couldn't stop him.

Durante un difficile periodo per l'America, mentre la guerra in Vietnam è in pieno svolgimento, alla vigilia della campagna per le elezioni presidenziali (dove però i sondaggi danno come favorito proprio il Partito Repubblicano), negli uffici della Casa Bianca individui senza scrupoli e agenti della CIA stroncano con qualsiasi mezzo, anche illegale, ogni forma di dissenso. Ma due cronisti non ancora famosi, Carl Bernestein e Bob Woodward, camberanno il corso degli eventi. Il caso Watergate ha segnato la storia del giornalismo. L'inchiesta portata avanti da due giovani cronisti del "Washington Post" è diventata nel tempo il simbolo di un giornalismo di servizio, "cane da guardia" della democrazia. Generazioni di giornalisti, dal grande opinionista che firma l'articolo di spalla sul "Times", al più misero corrispondente di provincia, hanno sognato almeno una volta di firmare l'articolo che mise sotto scacco l'uomo più potente del pianeta: il Presidente degli Stati Uniti d'America. L'iconografia della professione di giornalista si è arricchita di due nuovi grandi, Carl Bernestein e Bob Woodward, simbolicamente rappresentati dai loro doppi cinematografici Dustin Hoffman e Robert Redford, nell'omonimo film di Alan J. Pakula.

Trentatré anni senza uscire mai di scena: breve la vita di John Belushi, comico e bluesman, un corpo che faceva ridere e un'anima che avrebbe voluto fermarsi a piangere. Vorace di vita, anarchico e impudente, sensibile e crudele, è stato un talento naturale scoperto dal cabaret, lanciato dalla rivoluzione televisiva del Saturday Night Live e consacrato dal successo cinematografico di "Animal house" prima e di "The Blues Brothers" poi. In questa biografia, un giornalista d'eccezione come Bob Woodward - che rivelò lo scandalo Watergate - racconta, dagli esordi all'autodistruzione, l'esistenza "contro" di una grande icona del cinema, sullo sfondo della Hollywood degli anni Settanta.

In Obama's Wars, Bob Woodward provides the most intimate and sweeping portrait yet of the young president as commander in chief. Drawing on internal memos, classified documents, meeting notes and hundreds of hours of interviews with most of the key players, including the president, Woodward tells the inside story of Obama making the critical decisions on the Afghanistan War, the secret campaign in Pakistan and the worldwide fight against terrorism.    

At the core of Obama's Wars is the unsettled division between the civilian leadership in the White House and the United States military as the president is thwarted in his efforts to craft an exit plan for the Afghanistan War.   

 “So what's my option?” the president asked his war cabinet, seeking alternatives to the Afghanistan commander's request for 40,000 more troops in late 2009.  “You have essentially given me one option. ...It's unacceptable.”  

 “Well,” Secretary of Defense Robert Gates finally said, “Mr. President, I think we owe you that option.”   

It never came. An untamed Vice President Joe Biden pushes relentlessly to limit the military mission and avoid another Vietnam. The vice president frantically sent half a dozen handwritten memos by secure fax to Obama on the eve of the final troop decision.   

President Obama's ordering a surge of 30,000 troops and pledging to start withdrawing U.S. forces by July 2011 did not end the skirmishing.   

General David Petraeus, the new Afghanistan commander, thinks time can be added to the clock if he shows progress.  “I don't think you win this war,” Petraeus said privately.  “This is the kind of fight we're in for the rest of our lives and probably our kids' lives.”   

Hovering over this debate is the possibility of another terrorist attack in the United States. The White House led a secret exercise showing how unprepared the government is if terrorists set off a nuclear bomb in an American city—which Obama told Woodward is at the top of the list of what he worries about all the time.   

Verbatim quotes from secret debates and White House strategy sessions—and firsthand accounts of the thoughts and concerns of the president, his war council and his generals—reveal a government in conflict, often consumed with nasty infighting and fundamental disputes.   

Woodward has discovered how the Obama White House really works, showing that even more tough decisions lie ahead for the cerebral and engaged president.   

Obama's Wars offers the reader a stunning, you-are-there account of the president, his White House aides, military leaders, diplomats and intelligence chiefs in this time of turmoil and danger.

Bob Woodward and Carl Bernstein exemplify on era when investigative reporters were seen as courageous fighters of corruption and injustice. Their epoch-making expose of the Watergate conspiracy not only contributed to the resignation of President Richard M. Nixon but also set the standard to which successive generations of investigative reporters have aspired.

In Watergate's Legacy and the Press, John Marshall recounts this captivating story and details the complex ways in which the press and American government have reshaped themselves in its wake. Marshall's thorough understanding of the history of these institutions gives rise to insights regarding present and future challenges. Although many mainstream reporting. Marshall finds hope in the opportunities offered by blogs, crowdsourcing, and nonprofit institutions.

The result of painstaking research and scholarship, Watergate's Legacy and the Press is ultimately a tribute to the irrepressible investigative impulse in American journalism and the crucial public service provided by investigative reporters.

Bob Woodward once again pulls back the curtain on Washington to reveal the inner workings of a government at war.  In  his  fourth  book  on  President  George  W.  Bush,  Bob Woodward  takes  readers  deep  inside  the  tensions,  secret debates, unofficial backchannels, distrust, and determina- tion within the White House, the Pentagon, the State Department, the intelligence agencies, and the U.S. military headquarters in Iraq. This is the inside story of how Bush governed.

A secret Pentagon assessment sent to the White House in May 2006 forecasted a more violent 2007 in Iraq, contradicting the repeated optimistic statements of President Bush. This book examines how the Bush administration avoided telling the truth about Iraq to the public, to Congress, and often to themselves. In this detailed inside story of a war-torn White House, Woodward answers the core questions: What happened after the invasion of Iraq? Why? How does Bush make decisions and manage a war that he chose to define his presidency? And is there an achievable plan for victory?--From publisher description.Examines how Bush's team at the White House, Pentagon, CIA, and State Department has attempted to transform warfare; overcome security, intelligence, and policy failures; and change the strategy of Iraq's occupation.