Sul cellulare appare il nome di un vecchio amico perduto nello spazio e nel tempo. Il commissario Pilati ascolterà il suo pianto e la disperata richiesta d'aiuto: contrapporsi alle accuse di omicidio che la polizia locale rivolge al figlio. Non resterà sordo alle sue suppliche e si troverà solo a indagare fra gente sconosciuta e nell'ostilità dei colleghi della questura di Bellavista. Ma spunterà l'aiuto inatteso di Marcella. Roberto alloggerà nello stesso antico casale dove è avvenuto il delitto, dove viveva la vittima, dove risiedono i testimoni e, con ogni probabilità, anche l'assassino. Per risolvere il caso, dovrà fare luce sugli odi, gli amori e i segreti che si celano in quel piccolo cosmo. Il romanzo volge lo sguardo a uno schema classico della letteratura gialla, dove gli avvenimenti si sviluppano fra strette mura. Il commissario e il lettore si dovranno destreggiare fra esili indizi e personaggi ben delineati, per individuare il responsabile del delitto.

Mantova: una serie di delitti misteriosi legano il presente a fatti di sangue lontani di secoli e coinvolgono alcune delle menti più brillanti della città. In questa nuova sfida, il commissario Pilati capirà presto che il killer lo sta invitando a una sorta di partita a poker dove, alla fine, l'ultima carta di questa sua "scala reale" «rivelerà al mondo le verità celate», riscrivendo la storia di Mantova. Tra colpi di scena e vendette secolari, riuscirà il commissario a fermare questa scia di sangue prima che sia troppo tardi?

La morte di un figlio è un buco nero che inghiotte il tempo. Un dolore dal quale non ci si riprende mai, una ferita che non si chiude. È così anche per i genitori di Sauro De Guidi, trovato impiccato nella sua casa. Le indagini della procura di Mantova, sebbene mettano in evidenza alcuni dettagli atipici, fanno propendere gli inquirenti per un suicidio poiché il giovane lascia una lettera di addio indirizzata alla figlia. Ma il padre, Antonio, non ci sta e sollecita con insistenza, ricorrendo anche a sit-in davanti gli uffici della stessa procura che il caso non venga chiuso. Né il commissario incaricato né il gip però hanno dubbi, così la morte del giovane è non solo archiviata come suicidio ma si lascia intendere che Sauro potrebbe essersi risolto a tale decisione anche a causa di carenza d'affetto da parte dei genitori. Cinque anni dopo, Antonio strappa un colloquio con il nuovo capo della sezione giudiziaria, il commissario Roberto Pilati, e lo convince a riaprire il caso. Il commissario, a capo di una squadra affiatata, è intenzionato a rispondere all'unica domanda che conta per Antonio De Guidi: perché il figlio finalmente sereno, con una fidanzata di cui era innamorato, alla vigilia di intraprendere un nuovo lavoro si sarebbe tolto la vita? Bebo Rebuzzi dà vita a un romanzo sull'amore e sull'odio, sul dolore e sulla redenzione.

Un uomo viene ucciso in una piccola città di provincia e il suo corpo viene ritrovato nel Po. L'omicidio risulta incomprensibile agli amici poiché la vittima non ha precedenti penali, è ben integrato nel paese ed è noto a tutti per il suo impegno sociale. Nelle indagini svolte dalla squadra del Commissario Roberto Pilati si susseguono vari personaggi: i potenziali colpevoli, gli amici della vittima e le storie che intrecciano le loro vite.