"L'oroscopo dice... giornata precaria" è composto da 12 racconti che hanno come protagonisti i dai dodici segni zodiacali. In ogni storia, attraverso le caratteristiche del segno zodiacale in esame, vengono affrontati temi relativi ad un quotidiano sempre più precario, mutevole ed instabile su svariati fronti: emotivo, professionale e affettivo. Il testo ha un epilogo nel capitolo finale, con il segno dei pesci nel quale la protagonista riflette su tutto ciò che è affrontato nelle precedenti storie.

La fine degli anni Novanta e caratterizzata dal dispiegarsi di un ampio dibattito accademico sulle potenzialità e gli effetti presunti dell'ipertestualità che coinvolge trasversalmente studiosi di differenti ambiti disciplinari catalizzandoli tra entusiasti e detrattori. I termini del dibattito rimangono, tuttavia, ancorati agli ambiti disciplinari di appartenenza degli studiosi, mentre, nel frattempo, la realtà in rapida espansione del World Wide Web va assumendo i connotati di sistema ipertestuale globale, rendendo obsoleti gli stessi termini del dibattito nel corso del suo svolgersi. Proprio quando la comunicazione in rete porta le realizzazioni concrete delle forme di scrittura ipertestuale a dilatarsi e entrare nella prassi degli utenti del web, il dibattito teorico sull'ipertesto esaurisce la spinta dirompente che lo aveva generato negli anni Novanta, quando, paradossalmente, i prodotti ipertestuali in circolazione erano ancora allo stato embrionale.

Stavolta scriverai una storia. Costruirai un mondo fuori dal pantano tra stomaco e mente, per fare respirare i pensieri, e sarà come coltivare iris e girasoli, all'aria aperta del giardino davanti casa; e ortensie, soprattutto ortensie, sotto il portico che sta tra i tuoi occhi e la strada, con la cialtroneria che ci vuole per coltivare le ortensie, barando sui colori con la polvere azzurrante.

Dopo anni di amicizia e di confidenze può capitare di ritrovarci di fronte una persona che, di punto in bianco, non riconosciamo più: la sincerità, la complicità che ci univa sembra essere scomparsa. È ciò che accade alla protagonista di "Chioma ramata", la cui migliore amica, a pochi giorni dalle nozze, si innamora di un altro uomo. Come farla rinsavire? È così che inizia un'estenuante battaglia perché la futura sposa torni a pensare unicamente al suo fidanzato, anziché comportarsi come una bambina viziata e infantile. Al di là dell'affetto che lega le due donne, ciò che spinge la protagonista a darsi tanta pena è da una parte il desiderio di riconoscere ancora nei comportamenti della sua amica la lealtà che le aveva unite tanto intensamente negli anni dell'infanzia e dell'adolescenza; dall'altra la volontà che alla fine l'amore trionfi; perché è già tanto doloroso rassegnarsi all'idea che non si vivrà mai nel castello della Bella Addormentata, che non esistano fatine pronte a correre in nostro aiuto ogni volta che ne abbiamo bisogno... che almeno l'Amore, quello autentico, possa durare davvero "finché morte non ci separi".