Rodai ha un amico molto speciale: uno specchio magico. Qualunque cosa faccia lui è sempre lì, lo accompagna nei suoi giochi, nelle sue avventure fuori casa, anche nei momenti in cui è arrabbiato per un motivo o per l'altro. Ma Rodai un giorno si fa prendere prima dalla paura e poi dalla rabbia. Questa volta, però, se la prende con lo specchio magico, che gli restituisce un'immagine diversa dal solito. Un nuovo punto di vista, un nuovo modo di guardare e di vivere nel mondo. Rodai ha finalmente capito, e tu? Età di lettura: da 5 anni.

Mina è una giovane ragazza di appena diciannove anni. Vive in un paese fuori città e ogni giorno prende il treno per recarsi all'università, dov'è iscritta al primo anno di Filosofia. Qui, durante una lezione, conosce Sara, una ragazza dolce e introversa che un po' le somiglia. Tra le due nasce una bellissima e fortissima amicizia che le porterà a sostenersi a vicenda. Sono passati alcuni anni, Sara è diventata un ricordo sempre presente nei pensieri di Mina, che oggi disegna abiti per una prestigiosa casa di moda. Mina è in un momento difficile della propria vita e della carriera. Sarà proprio grazie a Sara, al suo esempio e ai suoi insegnamenti che saprà superare definitivamente un ostacolo che sembrava insormontabile. Josephine Youssef ci regala un romanzo tenero e commovente, aiutandoci a capire dove si celano forza e speranza in ognuno di noi.

"Perché dopo, forse, saprai chi sono". Una giovane donna racconta alla figlia gli eventi che hanno influenzato la sua vita. L'infanzia segnata dall'assenza della madre, le delusioni d'amore, la malattia e la maternità. È il ritratto crudo ma senza giudizi di una lotta tra la paura e gli errori, da un lato, e l'inarrestabile voglia di amare ed essere libera, dall'altro.

Un libro manifesto, opera d'arte, concettuale e illustrato, poetico e fumettistico, irriverente e criptico. È tutto questo - e anche molto di più - Ucrata, un lavoro frutto di un progetto di arti grafiche e di scrittura di Alessandro Manzieri. Al di là dei molteplici contenuti, che affondano le radici in varie discipline, il lettore non potrà restare indifferente alla forma che assumono via via le varie pagine, alternando segni grafici e parole, poesie in strofa e narrativa. L'effetto straniante ed enigmatico lascia libero spazio a interpretazioni e a suggestioni che si sommano le une alle altre, senza soluzione di continuità e senza una fine. È una sorta di viaggio, simile a quello di tante mostre di arte interattiva contemporanea, con al centro l'esperienza stessa del visitatore e le sue reazioni sensoriali ed emotive. Un viaggio di una persona attraverso la sua totale confessione emotiva per rinascere in una nuova forma umana, nata dalla sincerità come primo passo per un aiuto verso sé stessi e verso una propria accettazione.

Un diario delicato, fatto di parole e di emozioni, in cui viene cristallizzato un periodo particolare, non privo di sofferenze, si descrivono circostanze in bilico tra la speranza e lo sconforto. Chi scrive è consapevole che da quel momento in poi si può andare in due direzioni totalmente opposte: la gioia più grande o l'angoscia più cupa. I lunghi mesi in ospedale la allontanano dalla sua bimba, da suo marito, dalla sua casa e ciò la fa soffrire, ma deve lottare con tutte le sue forze per far nascere il suo piccolo...

Ho deciso di scrivere questo libro innanzitutto per dar voce a una sorta di rivalsa verso me stessa. Rivalsa quale desiderio di urlare alla me di oggi un "Ce l'hai fatta, sei ritornata a sorridere!". Ma il motivo principale che oggi mi porta a cucire questo abito di parole e pensieri poggia sullo sforzo sincero di lasciare una traccia di me a Cloè. Sul bisogno di lasciare una traccia di me a mia figlia. Perché un giorno lei possa guardarsi indietro con serenità e scoprire nel profondo chi è stata davvero sua madre. Desidero che Cloè possa avere una sorta di Libro delle Risposte da poter consultare quando si sentirà in difficoltà, ma soprattutto quando io non ci sarò più. Desidero, insomma, che questo libro riesca a contenere gran parte delle soluzioni che occorreranno a Cloè quando io sarò volata via. Ecco, questo è ciò che mi rasserena di più al mondo. Questo libro vuole essere infine una cura e una medicina per mia figlia. Una medicina in grado di lenire per lei - almeno in parte - il dolore che produrrà la mia assenza.

Fairbrooks, Alaska, 14 luglio 1872. Tom Milon, Herman Morgan, Higgins Nolan e Jones Stoner, il viso coperto e una pistola trafugata al nonno di Higgins, irrompono nella gioielleria dei signori Schulz. Sono solo dei ragazzini, poco più che adolescenti, ma il colpo riesce. Peccato che il vecchio Schulz ci abbia rimesso le penne. Già, un tragico incidente. È così che nasce la banda del "Freddo assassino", uno sparuto gruppo di amici campioni di furti e rapine destinato a seminare il panico in tutta la contea. L'incontro con Janine e la venuta al mondo del loro primogenito Tex, convincono però Tom a cambiare strada; desidera e si costruisce una nuova vita, tacendo il suo trascorso criminale, seppellendo sotto a un mucchio di buone intenzioni i torti da perdonare, i rimorsi che bruciano, il dolore di certe perdite... ma il passato è lì e, come un reperto prezioso, torna alla luce. Ed è impossibile resistere al suo richiamo. Un romanzo distopico in cui avventura, suspense e horror si combinano in un cocktail esplosivo; personalità complesse e una trama da togliere il fiato catturano il lettore in un vortice onirico, per farlo approdare in "gelidi" lidi... del tutto inattesi.

«Complice la passione per la letteratura di J. R. R. Tolkien che, tra le varie caratteristiche, si distingue per le immense distese di verde che circoscrivono le avventure di genere fantasy, le poesie di Nicolò Maggio sono strumenti per accedere ai mondi incantanti che albergano nel regno dei ricordi e della nostalgia evocati dalla natura. La scrittura poetica di N. Maggio è un mezzo che spiana la strada per realizzare, almeno con l'immaginazione, un viaggio nel tempo attraverso la Parola, che di verso in verso diventa un portale che si apre al melodioso silenzio regalato da luoghi che sembrano essere rimasti a epoche lontane, dove ogni cosa pare avere una voce che mette a tacere quella umana per far parlare la Poesia, quella vera, quella che fluttua tra immaginazione e realtà e riesce a concretizzare il desiderio di esplorare i molteplici universi che solo la fantasia sa creare. Le parole e la punteggiatura di cui l'autore si è servito per questa raccolta inedita sono artefici di un incanto che diventa la voce corale di quei pensieri che emergono quando ci si trova a contatto con profumi, colori e suoni di luoghi antichi, dove i ricordi fungono da gancio per connettere vecchio e nuovo.» (Dalla prefazione di Josy Monaco)

"L'anima del musicista. Alla ricerca della trascendenza nel pianista, di Fabienne Kandala, è un saggio illuminante che esplora la profonda connessione tra musica e spiritualità. Attraverso interviste con musicisti, l'autrice delinea le condizioni che portano un pianista a esperire la trascendenza durante un'esecuzione. In un'epoca in cui la modernità tende a omologare emozioni ed esperienze, la musica emerge come un linguaggio universale che supera confini culturali e temporali. Fabienne Kandala va oltre l'aspetto tecnico per approfondire un viaggio interiore, evidenziando come ogni esecuzione rappresenti un tentativo di esprimere l'ineffabile. La musica diventa un mezzo per esplorare la sacralità della vita, permettendo al pianista di trasmettere un ampio spettro di emozioni, dalla gioia alla malinconia. Tuttavia, la ricerca della trascendenza è costellata di sfide: le insicurezze e le ansie sono parte integrante del percorso artistico; la vera maestria non risiede solo nella perfezione tecnica, ma nella capacità di emozionare. Abbandonarsi all'istante presente e lasciare fluire la musica rappresenta un atto di coraggio e autenticità: in questo contesto, il pianista emerge non solo come esecutore, ma come cercatore, in un cammino di scoperta e crescita personale.

Gino nasce il 5 gennaio del 1981 con una grave cardiopatia. Sin da piccolo affronta "viaggi della speranza" verso il Nord, perché al Sud le terapie non erano allo stesso livello di avanzamento medico-scientifico; poi vola negli Stati Uniti. Gli anni passano, si sottopone a interventi chirurgici, convive con la malattia, cresce coraggioso, sorridente e libero fino alla fine. L'autrice ci narra di quella che è la prova più difficile in assoluto nella vita, affrontare la perdita di un figlio. Ferma sulla carta le emozioni, potenti, i ricordi dolorosi e gioiosi, le testimonianze vivide di amici e parenti.

È l'anno 1845, Mary compie insieme alla sua famiglia un lungo viaggio in carrozza da Vienna verso l'Italia. Quella che l'aspetta non è una vacanza, ma la sua nuova dimora per molti anni a venire. Sempre seguita dalla sua materna tata, tra lezioni private e passeggiate alla scoperta della città, la contessina Mary diviene presto una donna forte e anticonvenzionale e l'amore la sorprende all'improvviso. Un sentimento immediato, impossibile a causa del diverso ceto sociale, eppure profondo ed eterno. L'autrice ci dona l'appassionante storia di una famiglia in lotta contro il tempo e i pregiudizi.

L'amore tra Davide e Anna nasce tra i banchi dell'Università di Napoli. Entrambi frequentano lo stesso corso di Criminologia, sebbene Davide avesse già conseguito la laurea in Giurisprudenza. Insieme sognano una società migliore, desiderosi di coronare della dignità che merita la loro amata città, spesso al centro della cronaca più nera. È così che abbracciano un progetto coraggioso che vede coinvolte pochissime persone, "le sentinelle del bene", selezionate nella popolazione partenopea e di ogni estrazione sociale: un senzatetto, un medico, un avvocato, un postino, una maestra, una parrucchiera e un prete. A questi è affidato il compito di denunciare soprusi e violenze, creando una rete di protezione su quanti, ogni giorno, subiscono prepotenze e vessazioni. I due giovani protagonisti, coordinatori di questa "squadra speciale" e segretissima, si troveranno ad affrontare casi molto delicati, Davide forte della sua razionalità e Anna della sua sensibilità, poiché la loro forza sta proprio nelle loro grandi differenze. Ma oltre al male che serpeggia per le strade e le piazze della splendida Napoli, ce n'è uno più oscuro e più difficile da estirpare che mina la loro relazione... che nel susseguirsi di importanti vittorie, li condurrà a un finale del tutto inaspettato.

Un bambino si dondola sull'altalena che il padre ha costruito per lui nel loro giardino di fronte all'oceano. Sta per salire la nebbia e la madre lo chiama, gli dice di tornare in casa, perché quando la nebbia sale cose brutte succedono a Carvin Cape, un villaggio sull'oceano. Anni dopo quel bambino, che ha lasciato la casa natia ed è ormai adulto, ritorna un giorno d'autunno, ma intanto sale la nebbia e con essa anche quel senso di inquietudine che non lo ha mai lasciato definitivamente. Ma forse ora finalmente potrà capire che cosa accade di brutto quando sale la nebbia a Carvin Cape.

Con la silloge poetica "Il senso delle cose", Lucio Antonio Pescarolo ci porta in un realismo magico che squarcia l'apparenza delle cose. Attraverso immagini di un'elevata bellezza onirica e simbolica, manifesta il suo mondo nostalgico, l'amore della sua vita e svela una natura incantevole. Egli ha la sapienza del vero poeta, e in Albatros, inno all'albatros del poeta simbolista Charles Baudelaire, ci sorprende per la sua apertura alare anche nell'incomprensione di chi non ha occhi per guardare dall'alto visioni e sentimenti tanto profondi e perseveranti.

Tre racconti per descrivere la vita di un adolescente. Ci ricordiamo ancora com'è dura l'esistenza a quell'età? Come è dura capire che cosa si vuole fare da grandi, o come ci si deve comportare con una ragazza o come non farsi travolgere dalla moda del momento. Tre storie in cui Matteo, protagonista, cerca di sopravvivere a quel momento incredibilmente bello e altrettanto difficile che è l'adolescenza.

Archi è un affermato medico di Milano, sposato con Sofia e padre di due bambine, Anita e Anna. La sua vita scorre tranquilla, in una routine comoda e ordinata, quando scopre di avere anche un'altra figlia, Eugenia, nata venticinque anni prima dopo una sola notte d'amore. La ragazza vive a Roma con la madre Zoe e ben presto padre e figlia si organizzano per conoscersi. Nonostante gli anni trascorsi e la lunga assenza, tra i due si crea subito un bel feeling, e anche per Anita e Anna, Eugenia diventa in fretta e a pieno titolo la sorella maggiore che avrebbero sempre voluto. Poi, d'improvviso, tutto cambia: Eugenia diventa schiva, cupa, rabbiosa senza un'apparente motivazione. Ma una motivazione c'è e i genitori, preoccupati, non ci mettono molto a scoprirla: la ragazza si è legata a un uomo violento e manipolatore, che le sta letteralmente rovinando la vita. Archi si troverà a un bivio, che lo costringerà a esplorare gli anfratti più reconditi della propria anima, alla ricerca della forza e della determinazione necessarie per fare ciò che ritiene giusto e ormai inevitabile.

Al termine di un viaggio intergalattico durato anni, un gruppo di terrestri approda su Gilgamesh. Ciò che avrebbe dovuto essere una straordinaria avventura si rivelerà ben presto un incubo cosmico in cui ogni valore appare capovolto. Persino il Bene non tarderà a mostrare il suo lato oscuro, gettando i protagonisti in una cieca angoscia da cui usciranno, dopo lunghe peripezie, nel più inaspettato dei modi.

Quattro racconti che sono storie di vite e anime, intrise di una sottile nostalgia, come avessero un sottofondo melodioso e malinconico, che rimanda ad altri tempi, ad altri luoghi. I protagonisti sono osservatori: guardano il mondo, l'altro e loro stessi, fuori e dentro, alla stregua di esploratori del non detto. C'è una lettera che attende di essere aperta, il mare e i suoi viaggiatori, una piccola casa che i palazzi cercano di soffocare, e una misteriosa torre che si erge su una piazza. Ai racconti sono accostate quattro ricette, in un continuo gioco tra i sensi.

Nora è una ragazzina di sedici anni. Vive in Italia insieme al padre, che cerca di fare del suo meglio per crescerla dopo che la madre li ha abbandonati quando la figlia aveva solo sei anni. La ragazza ha un'infanzia complicata, tra lividi e abbandoni, decide di diventare una hostess di volo. Un percorso, in cui nessuno vuole supportarla. Ed è li che incrocia il suo destino con Nick, 18 anni più grande di lei, imprenditore di successo. Entrambi hanno un dolore che li accomuna. Tra i due nasce un amore proibito. Riusciranno a superare la differenza d'età e le divergenze sociali?

Anna ha perso il compagno, l'amante, il migliore amico, la persona che dava vita alla vita stessa e ora non le resta che cercare di raccogliere i pezzi di sé e provare a rimetterli insieme. Un racconto straziante, che lacera nel profondo, che affronta l'assenza senza finzioni e tenta di dare un senso a qualcosa che non ne ha affatto. Si esprime con onestà, con la semplicità del dolore e con immensa sensibilità: Anna non si nasconde, non lo fa la sua voce, non lo fa la sua penna.

"Con questo mio libro vorrei raccontarvi la storia dei miei genitori. A mia madre Leonarda Greco e a mio padre Aldo Sercia devo molto e per questo voglio che queste pagine ne conservino il ricordo. Ho sempre avuto una forte spinta a raccontare e a scrivere storie, mi riesce naturale. Mia sorella, Maria Letizia, ha già scritto un bel libro di aneddoti sulle nostre origini e anch'io avrei voluto scrivere qualcosa sulla nostra famiglia. Quando per puro caso acquistai un quadretto in un mercatino con una strana dedica sul retro: "11-7-1978 - Giulia, vuoi la luna, papino è pronto", decisi che era arrivato il momento di scrivere la storia dei miei genitori. Nulla accade per caso e trovare questo quadretto fu per me un vero e proprio segno, un messaggio da parte di mio padre. «Vai Teresa, io e mamma siamo pronti, racconta la nostra storia» e così ho fatto." Teresa Sercia

Poco dopo la nascita della figlia, a una mamma viene diagnosticato un male incurabile: alla più grande gioia si mescola il dolore più profondo, acuito dall'idea di non poter assistere alla crescita della piccola, di non tenerla per mano quando inizierà la scuola, quando affronterà il delicato periodo dell'adolescenza, quando vivrà il suo primo amore... In una lunga lettera, quasi una sorta di manuale d'istruzioni per la vita, l'autrice ha condesato tutto ciò che vorrebbe la figlia sapesse: dall'amicizia all'amore, dalla famiglia ai sogni... tanti argomenti da affrontare, ma sempre tenendo a mente l'importanza di essere ciò che siamo.

"Il mio esistere è un intreccio complesso di traiettorie che mi accingo a donare all'altro, un messaggio di amore, un incoraggiamento a non fermarsi, a riprendere sempre con gioia la salita, anche quando la speranza di riuscire viene meno. Nella notte più buia non siamo mai soli: basta alzare con coraggio gli occhi al cielo e in un angolo di infinito scorgeremo di nuovo lo scintillio della nostra stella polare".

Leggendo i versi di Daniel D'Aprile, si viene immediatamente colpiti da un fascio di luce fatto di bellezza, raffinatezza ed eleganza. Questo effetto è il risultato di un sapiente utilizzo di metafore ricercate e altre figure retoriche, nonché di ermetismi suggestivi e impressionanti, capaci di evocare universi densi di significato e di suscitare emozioni profonde. In queste poesie prevalgono interrogativi e riflessioni di natura esistenziale, attraverso i quali il poeta esprime una sorta di «disperazione» di fronte al senso della vita, alla sua caducità e al suo destino «necessariamente» tragico.

Nonno Ligi ha fatto dell'esplorazione il suo stile di vita, e ora, spinto dalla curiosità, si addentra nella misteriosa Valcieca, una terra avvolta da una nebbia fitta e impenetrabile, dove il paesaggio scompare a pochi passi. Ma i suoi abitanti non sono privi di senso: hanno sviluppato un olfatto e un intuito capaci di rendere vive le loro giornate senza che nessuno veda nulla. Ligi entra così in contatto con questa comunità tanto ospitale quanto enigmatica, imparando a orientarsi nell'oscurità e scoprendo che la vera essenza delle persone non ha bisogno di occhi per essere percepita. Durante il suo soggiorno, Ligi stringe legami speciali, narrando ai nipoti il suo viaggio che spera possa trasmettere loro priorità e valori dimenticati dal mondo esterno. Ma ogni avventura ha un prezzo: anche la Valcieca cela le sue ombre e, per quanto unica, non è immune ai cambiamenti. Un romanzo intriso di magia e di saggezza che invita a riscoprire il potere del contatto umano e della fiducia, in un equilibrio tra curiosità e ricordo che porta il lettore a perdersi per riuscire a ritrovarsi.

Quando la vita mescola tutte le carte e ti stravolge i piani, puoi decidere se disperarti e arrenderti o rimetterti in gioco e rinascere. La protagonista ha scelto la seconda strada. Trascinati da uno stile di scrittura ironico e disarmante, scopriamo la storia di Benedetta, una donna sulla quarantina che vede la sua vita ribaltata da alcuni imprevisti, soprattutto dalla diagnosi di rettocolite ulcerosa. Una malattia cronica che, all'inizio, sembra portarle soltanto dolore e incertezze, ma che, nel tempo, diventa paradossalmente una maestra di vita. Tra aneddoti tragicomici, episodi di pura umanità, momenti di profonda vulnerabilità e riflessioni spiazzanti, l'autrice prende il lettore per mano e lo invita a soffermarsi su ciò che conta davvero. Questo percorso, narrato con sincerità, è un inno alla resilienza, all'accettazione delle proprie fragilità e alla capacità di trovare la bellezza anche nelle situazioni difficili. La vita di Benedetta è un intreccio di caos e nuove sfide, è la convivenza con un "mostro" che prova a cancellare i suoi sogni e alterare la sua immagine allo specchio, ma rappresenta anche la scintilla che accende uno straordinario viaggio di trasformazione. Questo libro non è solo il racconto di una lotta personale, ma una carezza di conforto per chiunque si trovi ad affrontare una sofferenza apparentemente insormontabile.

Francesco Piras in "Tra sogni, ipnosi e vite passate. Le avventure della piccola Isabell" invita a intraprendere un viaggio di esplorazione interiore, al fine di comprendere più a fondo la propria essenza e realizzare il proprio potenziale. L'Autore sottolinea come questo percorso richieda volontà, forza e capacità di cambiamento, in quanto implica mettersi in discussione e costruire un modello di vita diverso. Ciò che emerge è l'importanza di ascoltarsi, rispettarsi e imparare a conoscere a fondo se stessi e la propria anima. Attraverso l'utilizzo di tecniche come l'ipnosi e le pratiche esoteriche, l'obiettivo è quello di elevare il livello energetico e vibratorio, migliorando così la qualità della vita. La storia di Sara ne è un chiaro esempio. Attraverso l'ipnosi, Sara cerca di scendere fin nel profondo della sua anima, tentando di riconnettersi con la dimensione spirituale che giace assorta in un limbo, nascosta dall'incomprensione altrui. Francesco Piras sottolinea come Sara riesca a percepire il filo conduttore e il senso più ampio negli eventi della propria esistenza, anche nei momenti più dolorosi. Questa consapevolezza le permetterà di raggiungere una crescita interiore e una profonda serenità nell'affrontare le sfide della vita. Sara, Arianna e Isabell rappresentano la trasformazione e l'evoluzione personale. Dalle loro storie, il lettore trarrà notevoli spunti di riflessione.

L'infanzia tra i vicoli di Napoli, i piccoli furti, le prime corse in moto e il timore di deludere le aspettative di una madre stanca ma dignitosa. La volontà ferrea di rimanere ai margini della criminalità organizzata, evitando di farsi catturare da una pericolosa spirale che lo avrebbe trattenuto per sempre. Presto, però, per Michele si aprono le porte del carcere, quel carcere che aveva inghiottito molti anni prima anche il padre. La prigione, con le sue regole spietate e i suoi codici d'onore, la puoi subire o puoi vederla come un'occasione per guardarti dentro, accettarti e cambiare. Finché il destino cambia le carte e la vita di Michele prende inaspettatamente un'altra direzione. Ma le ombre del passato possono sempre arrivare e oscurare tutto...