Rino e Geremia svolgono vita parallela nella terraferma veneziana dalla nascita fino all'acquisizione del lavoro nella stessa azienda. Diventano cognati, perdono assieme il lavoro e lo ricercano nella città lagunare tenendo all'oscuro le mogli. Per una circostanza particolare, i ruoli tra i due si dividono. Da postazioni diverse sono testimoni di un susseguirsi di fatti di non immediata interpretazione. Di questi si considerano i moventi, le emozioni, i comportamenti e le relazioni. Sei mesi intensi che li scuoteranno e determineranno la provocazione di una quasi liberazione delle loro menti, se non fossero le mogli, venute a conoscenza, a riportarli all'origine con l'astuzia del carico di doveri.

Si parte da un castello, con la speranza di entrare in quel confine. La raccolta si compone di 70 poesie composte con diversi stili, battendo le rime o sfuggendole, cercando lezioni o suggerendole. Alcune si appoggiano alla storia, altre al paesaggio. Il poeta attraversa il quotidiano con ironia, a volte con rabbia, vivendo appieno le sue aspettative e le relative delusioni. Il viaggio si chiude nel medesimo castello, luogo mentale perfetto per sentirsi protagonisti di sé stessi, fino a esser tu il conte. In questi versi i piagnistei terreni e i ritmi della natura, ormai in preda alla scienza, non sono chiamati a essere da guida turistica alle emozioni. Si intende, anzi, attingere a un patrimonio umano difficilmente raccontabile attraverso altre forme. Le belle poesie, d'altronde, sono parole ragionate, e sentimenti impressi su carta.

Il succedere umano è personale, ma riversa il suo dopo nella società. Il fatto, che dà origine alle poesie di questa raccolta, ciò evidenzia e persegue. Il male improvviso di un corpo sviluppa una ragnatela d'impegni che anima la realtà verso interessi più ampi della individuale guarigione. Il soggetto trattiene per sé la raggiunta guarigione, mentre la via percorsa e i mezzi impiegati permangono a valore pubblico. Da qui il titolo: "di Lei: di lei permango io". (Dalla premessa dell'Autore)

Bruno, giovane occidentale, corre dalla sua amata Anie, cittadina dell'est, per festeggiare l'approvazione a sposarsi concessa dalle autorità. Sogna e chiede per l'occasione di porre al centro della mensa un maiale perfetto, allevato secondo la tradizione locale. Il momento di crisi di quel settore non lo spaventa e con Manele, l'uomo libero del paese, va alla ricerca dell'animale. Dalla storia della ricerca di un maiale perfetto per festeggiare le nozze tra Anie e Bruno alla festa di paese di grandi proporzioni si dipana il carico emozionale di partecipazione che trascina ciascun paesano a spalancare la coscienza e a chiudere torti e ragioni passati. I tanti episodi positivi e negativi convergono nella stretta della comprensione reciproca fino al sopravvento del buonsenso collettivo.