O si punta sulla scelta e sull'eternitą, come Petrarca, o si punta, come Dante, sul tutto, mescolato anche di effimero e contingenza. Non si ama, non si studia se non annotando le differenze. Tra Dante e Petrarca, come tra Giotto e Simone Martini, ci sono grandi archi di continuitą ma ci sono anche fratture, che occorre comprendere bene per avere giudizio sull'esperienza dell'arte e quindi della conoscenza che č giunta fino a noi. La attualitą e la necessitą di questo libro, in un concerto a incroci e a rimandi (biografici e artistici) tra i suoi quattro protagonisti, consistono nella messa a fuoco del tema del desiderio che opera a far crescere l'arte, a darle dignitą e splendore e luogo nel mondo.
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