Il quaderno offre percorsi inediti e significativi di nonviolenza per trascendere l'annoso e "irrisolvibile" conflitto israeliano-palestinese, aprendo prospettive nuove di conoscenza, di speranza di riconciliazione e di pace.

In sanscrito Satya è la verità; Agraha è la fermezza nella ricerca della verità. Satyagraha, parola gandhiana, indica, quindi, il potere della nonviolenza che agisce nei conflitti per trasformarli. Il quaderno n. 3, La nonviolenza dei popoli può sconfiggere la guerra, offre contributi dei maggiori studiosi dei Peace Studies allo scopo di costruire una coscienza storica delle cause della guerra e dei profondi cambiamenti necessari per poter trascendere i conflitti verso nuove realtà di pace.

Pacifismo e Nonviolenza, indaga le relazioni complesse e le diversità tra due movimenti politici, due concezioni e due modi di agire che hanno entrambi per obiettivo di far uscire la guerra dalla storia dell'umanità. Riprendendo le riflessioni e le prese di posizione di Gandhi su questo tema cruciale, il discorso si sviluppa nell'analisi dell'attualità, presentando quella prospettiva che meglio caratterizza il progetto della nonviolenza come capacità funzionale di azione civile alternativa alla violenza, sia nelle situazioni più gravi delle crisi internazionali, sia nell'ambito della micro conflittualità sociale.

La Norma ISO 9001:2000 costituisce per le imprese un evento di grande importanza e, contemporaneamente, una sfida che va raccolta per compiere un decisivo passo verso una gestione improntata alla qualità. La struttura del libro è articolata su una raccolta di contributi realizzati da professionisti, che rappresentano punti di riferimento sulle più aggiornate tecniche per la progettazione e implementazione di Sistemi di Gestione per la Qualità. Il libro è destinato a chiunque operi in azienda, ma principalmente a manager, imprenditori e consulenti di organizzazione.

Una lunga tradizione storiografica di ispirazione comunista ha proposto un'interpretazione della storia del PCI tesa ad enfatizzare l'autonomia di quel partito dall'Unione Sovietica. A questa tesi, si è contrapposta l'impostazione di quanti, in forme diverse, hanno considerato l'esperienza del comunismo italiano come una variante o un'appendice, più o meno eterodiretta, della storia dell'URSS. Per quanto specularmente opposte, entrambe queste interpretazioni, che appaiono una diretta espressione del clima culturale della guerra fredda, concordano nel sottolineare la centralità del PCI e della questione comunista nel sistema politico del nostro paese e più in generale nella storia del Novecento. I saggi raccolti in questo volume propongono un'interpretazione diversa, fondata da un lato sulla vasta documentazione inedita di archivio resasi disponibile negli ultimi anni, e dall'altro sull'impiego di nuove categorie analitiche volte a collocare l'esperienza del comunismo italiano all'interno della storia italiana e internazionale del secondo dopoguerra. Ne risulta un quadro articolato, da cui emergono i nessi fra dimensione interna e quella internazionale dei processi storici e i condizionamenti reciproci tra i diversi attori della vicenda politica nazionale.

Un'antologia di racconti dedicata ai nuovi autori apparsi sulla rivista Addictions, vetrina indipendente della nuova narrativa italiana e fucina di giovani talenti.