Da una decina di anni si sta riscoprendo l'importanza dell'opera e del destino di Pavel Florenskij (1882-1937). Questo movimento si è accelerato dopo la caduta del regime comunista e tutta l'opera è ora pubblicata, ivi compresi dei preziosi scritti autobiografici. Ne consegue il valore e l'attualità del lavoro di Milan Zust. Egli ha compreso le intenzioni di Florenskij che, dice, non ha mai voluto scrivere un manuale sistematico di teologia, ma ha utilizzato degli approcci multipli sempre in relazione, "lettere" o "lezioni", in un campo simbolico che unisce il poema, la formula matematica, la riflessione filosofica e la teologia.
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