Il giorno i cui Lilo si presenta nella videoteca, sembra solo essere un'altra delle tante figure bizzarre con le quali la videotecaria ha a che fare giornalmente. Ma da questo incontro si sviluppa un'ossessione pericolosa che minaccia di distruggere l'esistenza borghese della videotecaria e il suo matrimonio con il poliziotto Justus. Quando la videotecaria si rende conto della gravità della situazione, e cerca di salvarsi con una messa in scena, è già troppo tardi. Non riesce più a liberarsi di lei. Realtà e pazzia s'intrecciano fino a non essere più distinguibili. L'inevitabile acuirsi dell'avvincente lotta per l'identità porta a un finale inaspettato.

"Preferisco essere un po' pazzo e legarmi ad una nuvola con un filo invisibile e non normale, piuttosto che accorgermi un giorno di essermi dissolto nel vuoto di una vita non mia". È questa la filosofia di vita di Smoky, una delle figure principali dei tredici racconti che compongono l'universo narrato dalla sapiente penna di Michela Turco. L'autrice dipinge una realtà che a prima vista può sembrare surreale, ma che poi ci accorgiamo appartenere proprio ai tempi attuali e alle persone che li popolano. Le storie parlano di noi, dei rapporti che costruiamo con gli altri, dei giudizi che diamo ai diversi, degli aiuti che a volte porgiamo ai più sfortunati, ma che spesso teniamo per noi. Dal drogato, al gigolo, dalla prostituta all'attore, si narrano l'imprevidibilità, gli intrighi e gli abissi della vita, ma anche la voglia di vivere apprezzandola. I racconti sono autentici così come solo la vita a volte può essere: bizzarra, crudele, triste, erotica...