Pedro, clown di professione, spinto dalla forte voglia di andare alla ricerca di se stesso, si mette in gioco, intraprendendo un lungo viaggio nella lontana terra peruviana, culla dell'antica civiltà Inca. Di questa terra ne respira l'aria, i profumi e le tradizioni, spingendosi sin dentro la Foresta Amazzonica, dove incontrerà il sacro popolo degli Huachipaeri, una delle tribù indigene che abitano tuttora questa regione, e uno Sciamano, che lo aiuterà nel suo intento donandogli una nuova visione delle cose prima di approdare alla fascinosa Machu Picchu, ossia 'La Montagna Vecchia'. Il pagliaccio che ascoltava Chopin è un racconto che parla di amore per la natura, per la Terra e per il prossimo, che vuole in particolare sensibilizzare le persone sull'importante questione della sopravvivenza delle popolazioni indigene, che non solo in Perù ma anche in Equador, Brasile, Paraguay e Colombia rischiano di scomparire a causa della distruzione indiscriminata delle foreste e, insieme a loro, le memorie ancestrali di queste terre. Il viaggio di Pedro è anche scoperta delle meraviglie di noi stessi, oltre che del mondo, su come affrontare gli ostacoli che la vita ci pone sul nostro cammino. Età di lettura: da 12 anni.

Un gruppo di sette amici partiti quasi per gioco verso una terra lontana e misteriosa: il Nepal! Un racconto che narra di un paese antico ricchissimo di storia e cultura, di città millenarie, di affascinanti templi religiosi e incantevoli scenari montuosi, di un popolo dalle grandi contraddizioni visive e sensoriali che si intrecciano perfetta-mente con le mille paure e insicurezze che spesso sono radicate in noi. Con audacia, semplicità, grande ironia e a volte durezza, l'autore racconta la propria esperienza personale vissuta durante tale magnifica avventura. Un viaggio di profondi cambiamenti che ha regalato ai nostri amici viaggiatori la possibilità di apprezzare le cose semplici di cui è fatta la vita quotidiana, come profumi, sorrisi o semplicissime docce calde! Lasciatevi trasportare da questo avvincente 'diario di bordo' nel quale lo scrittore si espone in prima persona, fatto di racconti esilaranti e confessioni profonde, sincere, con la speranza di poter donare qualche sorriso a tutti coloro che sono alla ricerca di risposte che possano illuminare il proprio cuore. Un inno alla vita!

È il racconto di un viaggio fatto a Santiago di Compostela: un percorso a piedi di oltre trecento chilometri, un cammino fatto di fatica sia fisica che spirituale, di aspettative, di gioie, di condivisione, di amore e di amicizia insieme ad un profondo sconforto e a copiose lacrime. Un viaggio fatto dallo scrittore che descrive i fatti per quello che sono e come sono accaduti, senza vergogna né filtri raccontando dettagliatamente i propri stati d'animo vissuti lungo tutto il tratto percorso: si mette in gioco in prima persona attimo per attimo, usando un linguaggio semplice ed ironico e al contempo schietto e sincero. È la storia che compie ognuno di noi dal primo istante sulla terra.