Ci sono tanti maggiorenni ancora bambini e tanti bambini gią maggiorenni. Te lo devi sentire tu dentro se sei o non sei maggiorenne. Lo dice la legge? Ma che cos'č la legge che stabilisce, decide, impone su ogni persona? Altri decidono per te, ma tu che cosa sei? Un oggetto, un numero, qualcosa che altri possono manipolare a loro piacimento. Tornano le storie di Piero Righero, che nascono e si sviluppano in quelle terre pinerolesi da sempre ambiente ispiratore dei suoi racconti, talvolta nostalgici, talvolta onirici, ma uniti dal profondo senso di umanitą dei personaggi creati o rievocati dalla sua fervida fantasia.

«A son prņpi dl'ąutr sécol le stņrie (vere) ch'a son contą an cost lģber. A son j'ani anté che l'Italia a provava a tiresse sł le braje, a press le bėstrosse dėl fassism e dla gučra. An coste pągine a-i é pa 'd pņst pėr la nostalgģa...»

Una storia d'altri tempi, una narrazione che riporta nella civiltą contadina del Piemonte.

Sono davvero dell'altro secolo le storie vere narrate in questo libro. Ambientate grosso modo nel decennio seguente la fine della seconda guerra mondiale, negli anni in cui l'Italia provava a rialzare la testa, dopo i disastri del fascismo e del conflitto. In queste pagine non c'č spazio per la nostalgia fine a se stessa o per la tiritera del «si stava meglio quando si stava peggio». C'č, al contrario, il racconto schietto di una realtą quotidiana forse da molti sbrigativamente dimenticata, vista con gli occhi di un bambino e raccontata con la semplicitą di cui č capace soltanto un nonno.

Tre racconti onirici, a metą strada fra il sogno e la visione, in cui l'autore riprende il tema a lui caro della responsabilitą e del significato della vita. Tutto ruota intorno alla percezione, alla sensazione, al dubbio e al rimpianto di ciņ che poteva essere e ciņ che č stato.

Tre racconti onirici, a metą strada fra il sogno e la visione, in cui l'autore riprende il tema a lui caro della responsabilitą e del significato della vita. Tutto ruota intorno alla percezione, alla sensazione, al dubbio e al rimpianto di ciņ che poteva essere e ciņ che č stato.

«Quella notte non riuscģ a dormire. Aveva preso la sua decisione: voleva fare anche lui il bėrgé. Non sapeva dove, come e quando. Per ora non voleva pensarci, solo sognare». Una storia d'amore persa nella memoria dei monti e tra gli alpeggi delle Terre d'Acaia. Una storia che scorre nell'anima come il grande fiume.

Un vecchio, una barca. Ci sono tutti gli ingredienti di una grande storia, di quelle che scorrono con il ritmo lento ma potente del fiume. Č insieme un percorso iniziatico, di riscoperta dei riferimenti perduti e dei luoghi dimenticati, lungo le sponde del Po, che dalla pianura agricola cuneese si spingono verso la cittą lontana, irraggiungibile e, in veritą, del tutto assente. Nel racconto di Piero e del suo incontro con l'anziano Pinot, soltanto i gesti semplici del cucinare, del lavorare, del pescare sulla corrente silenziosa ma travolgente. I dialoghi serrati e i silenzi si alternano, nella stagione che finisce, finché la bruma si alza dall'acqua, zittendo il bosco e i suoi abitanti.

Un vecchio, una barca. Ci sono tutti gli ingredienti di una grande storia, di quelle che scorrono con il ritmo lento ma potente del fiume. Č insieme un percorso iniziatico, di riscoperta dei riferimenti perduti e dei luoghi dimenticati, lungo le sponde del Po, che dalla pianura agricola cuneese si spingono verso la cittą lontana, irraggiungibile e, in veritą, del tutto assente.

Una storia d'amore persa nella memoria dei monti e tra gli alpeggi delle Terre d'Acaia. Una storia che scorre nell'anima come il grande fiume.

Un vecchio, una barca. Ci sono tutti gli ingredienti di una grande storia, di quelle che scorrono con il ritmo lento ma potente del fiume. Č insieme un percorso iniziatico, di riscoperta dei riferimenti perduti e dei luoghi dimenticati, lungo le sponde del Po, che dalla pianura agricola cuneese si spingono verso la cittą lontana, irraggiungibile e, in veritą, del tutto assente.