Lo studio affronta la trasformazione delle conoscenze tecnico-professionali e della cultura investigativa della Polizia sullo sfondo dell'affermazione dei principi del positivismo e della fiducia nella scienza a cavallo tra '800 e '900, consolidatasi durante la grande guerra. Esperienze e metodi che risulteranno fondamentali per la tenuta del fronte interno e per le strategie politico-militari. Gli effetti saranno evidenti gią dal Dopoguerra, e locuzioni comuni identificative degli uomini della sicurezza nella vulgata individuati come 'sbirro' o 'guardia', che sottendono una frattura sociale e individuale tra poliziotto e trama umana, sono riconiugati in una terminologia maggiormente identificativa di un ruolo riconosciuto: 'agente', 'ispettore', 'investigatore', per indicare non solo un nuovo personale in borghese, specializzato e meglio pagato per i servizi di polizia tecnica, scientifica e di indagine, ma anche un soggetto socialmente considerato e apprezzato.
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