Il triste palcoscenico degli ospizi dove gli attori hanno perso il copione e non conoscono più la parte che stanno recitando. Un amore adolescenziale non corrisposto, una simpatia furtiva tra due lontani cugini durante la festa di una vendemmia alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Poi le strade di Claudia e Augusto si separano. La vita riserverà loro sofferenza, solitudine, violenza. La prigione da innocente per Augusto, la prostituzione e il manicomio per Claudia. Al tramonto delle loro tristi esistenze, il miracoloso ritrovarsi tra le mura di una casa di riposo. L'amore non sbocciato in gioventù potrà renderli felici come in un sogno prima di appassire per poi morire come in un giardino incantato. La salita e la discesa di tante 'scale di ardesia' accomuneranno i due protagonisti fino all'ultimo giorno.

Il difficile passaggio dall'adolescenza alla gioventù, dalla periferia alla città, dalla scuola all'Università, spesso si scontra con una realtà inimmaginabile. Amore, odio, lacrime di gioia e di dolore nel tempestoso mare di Genova, falcidiata dal terrorismo negli anni '70.

Uno sguardo sul mondo, gli occhi puntati ad analizzare, anche senza volerlo, i comportamenti degli altri. Finché non si poseranno su di lei, una lei già conosciuta, ma dimenticata, e con l'aiuto del destino prenderà vita qualcosa. Ma sarà in quel momento che un insieme di sfortune si legheranno inevitabilmente a loro. E tutto sarà abbandonato... ma un nuovo spiraglio illuminerà la strada. Ritornerà l'amore, un amore già vissuto nella prima fase della vita, poi nascosto in un angolo della memoria e alla fine incredibilmente ritrovato. Ed è così che tra farfalle nello stomaco, disavventure, sogni e desideri, il futuro sarà alle porte.

Da 500 anni la Madonna della Guardia osserva Genova dall'alto, conoscendone i vizi e le virtù e offrendo rifugio e conforto a chi sale al suo Santuario. Come l'uomo che un giorno si precipita sulle scale della chiesa, chiama un ambulanza e scappa. Dentro, nel confessionale, Don Ruggero giace a terra, fulminato da un ictus. Lorenzo Borzani, tornato al Santuario dopo cinquant'anni per fuggire alla sua noia, ha riconosciuto l'uomo: un bullo della sua gioventù, di cui però non ricorda il nome. Tormentato da questo interrogativo comincia a frequentare la Guardia, scoprendo che le storie delle città di sotto si stanno intrecciando sul monte Figogna. Cosa unisce un prete, un professore di economia e un uomo allo sbando? La risposta è nella storia di un ragazzo e una ragazza della Genova bene; nella vocazione struggente di Ruggero e nell'amore disperato di Martina. In una Genova inaspettata e feroce, dove solo il caso può far incontrare i quartieri dei ricchi e quelli della disperazione, il Santuario della Guardia diventa il palcoscenico di un mistero la cui chiave è nel passato di destini che si incrociano e la cui soluzione è nelle scelte dei protagonisti.

'Sfogliai il libro immediatamente precedente a quello di Prévert e, senza neppure guardare chi fosse l'autore e il titolo, lo capovolsi e lo aprii a ventaglio. Un'altra serie di fogli cadde svolazzando sul pavimento. Mi alzai di scatto, presi una sedia che era sistemata sotto una scrivania, vi montai sopra e presi tra le mani il primo libro della serie all'apice della piramide. Conteneva parecchi fogli. Intuii che doveva essere l'inizio della storia che aveva scritto Elvio. La scrittura era mezza cancellata dall'umidità e l'inchiostro aveva causato parecchie sbavature. Pensai immediatamente che non sarebbe stato facile leggerle e che avrei dovuto lavorare seguendo soprattutto la mia intuizione. Mi rendevo conto che Elvio Carboni mi aveva lasciato erede di un prezioso e intimo diario. Quegli episodi cui accennava durante le serate trascorse insieme. Ero in possesso della sua vita.'

Ritornato libero dopo quarant' anni di carcere, Salvo Patanìa, si trova completamente spaesato nella nuova realtà di uomo libero. Non ha certezze, ma una sola convinzione: 'Uccidere il prossimo suo', è stata l'unica cosa sensata ad aver fatto in 70 anni di vita. Se lo ripete ogni notte per mantenere la lucidità della memoria e del proprio pensiero. Nessun pentimento, solo la consapevolezza di aver liberato il mondo da un parassita che non avrebbe mai dovuto nascere. Il viaggio di ritorno alla terra di origine si trasforma nella narrazione di una storia dai contorni cruenti e di profonda meditazione. Il semplice bilancio della propria vita ripercorso e raccontato a voce alta al solo amico in grado di capire il suo dramma.