Il rumore dell'acqua, fonte di vita, è sacro perché testimone prezioso e veritiero della sua presenza. L'acqua, inoltre, è anche nascita e catastrofe (Mare nostrum). Nei viaggi dell'immigrazione, il poeta ci ricorda che l'acqua bacia tra le braccia tanti corpi che non troveranno la quiete di un approdo. Sotto lo sguardo attento del poeta in cammino scorrono tanti elementi naturali: dagli animali della pastorizia e della transumanza, ai puledri e cavalli del territorio, ai pesci del lago, sino ai selvatici caprioli, alla lepre o alle tracce della presenza di lupi. Numerosi gli uccelli in volo con e nella loro immensa libertà. Della flora locale l'olivastro, i pini spinosi, il ginestrino giallo, gli olivi in fila, le querce secolari. E poi i colori. Tanti, e nella varietà dei toni e delle sfumature che lo scorrere del tempo produce. Le bacche rosse, la strada verde pastello, il verde e il giallo del grano, i numerosi toni di azzurro, le gocce di acqua adamantine. E poi i tramonti e una nube di fuoco che non è un'eruzione, né l'atomica ma l'alba, la Primavera/ di un nuovo giorno.

Versi in quarantena è una raccolta compatta, formata da testi ricchi di valori umani, morali e spirituali. In essi Luigi Pizzuto lancia messaggi che stimolano riflessioni sugli effetti dell'inedita e drammatica situazione vissuta in questi mesi a causa del Covid19. Il suo stile limpido e asciutto, privo di inutili fronzoli, il linguaggio non aggressivo o irriverente e i versi privi di punteggiatura, non istigano il lettore a nutrire pensieri angosciosi verso il domani, anche se sarà necessario convivere responsabilmente con il virus fin quando non sarà disponibile un vaccino, ma suggeriscono piuttosto di guardarsi intorno per riscoprire le tante bellezze dei luoghi che ci circondano e di scrutarsi dentro per scoprire ciò che è davvero importante per ognuno di noi.

Tra sussurri, passaggi visivi, scatti d'orgoglio, tante immagini fotografiche ed emozioni d'altri tempi, il titolo del libro esplicita un contenuto narrativo fortemente legato alle iniziative dell'associazione equestre 'I Cavalieri Angioini' e alle risorse del territorio. All'attenzione del lettore l'ambiente di una terra di mezzo ancora intatta, baciata dal sole, tra il Fortore e la Capitanata. In questo contesto, l'uso del cavallo, il più nobile degli animali, porta alla scoperta di un paesaggio inedito che consente di conoscere il territorio dei piccoli borghi del Molise, segnato da torri, chiesette rurali, essenze arboree da tutelare lungo le piste erbose del tratturo Celano-Foggia.