Un maestro dell'arte contemporanea, creatore di simboli e forme, e un gesuita, esegeta rinomato e appassionato d'arte, intrecciano in queste pagine un dialogo vertiginoso. Le parole di Michelangelo Pistoletto e di padre Antonio Spadaro non si limitano a incontrarsi: si rincorrono, si sfidano, costruendo un percorso imprevedibile che esplora l'essenza stessa degli uomini e delle donne. Al centro di questa conversazione, nata negli anni e maturata come una sinfonia, emergono i temi della memoria collettiva e del bisogno di dare e ricevere cura, della sofferenza umana e dell'intelligenza artificiale, della spiritualitą intesa come «fermentazione», desiderio di un aldilą e di un senso, necessitą di costruire una pace che abiti il mondo. Allo stesso tempo, l'arte, strumento di indagine esistenziale, estende il suo rapporto con l'intera societą, portando la spiritualitą a ritrovare il suo posto. Spiritualitą e arte, compenetrandosi, smettono cosģ di essere due mondi separati e diventano luoghi per comprendere l'essere umano e la sua capacitą di trasformare la realtą. Con una prosa ricca e suggestiva, il volume combina teoria e pratica, emozione e intelletto, lasciando un segno profondo nel lettore, chiamato a rendere l'incontro tra le idee un'esperienza viva di ricerca. Un invito a riscoprire la meraviglia, a interrogarsi sul proprio ruolo nell'universo e a immaginare nuovi orizzonti dinanzi al futuro.
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