Chi può definirsi davvero normale in quest'era Cyber Tecnologica? Era sempre stato questo il problema di Carlos, l'input iniziale del suo male di vivere: capire di esistere eppure non sentire di vivere. Talvolta il bene lo si trova tra le pieghe di una vita altrui e Carlos lo stava inseguendo, ma ad occhi bendati seguendo il suo istinto, sospinto e frenato da una società talvolta troppo spietata con chi è giudicato 'diverso'. 'Non importa ciò che sei, ma ciò che fai per esserlo'. 'Non sei perduto finché non credi di esserlo'. 'C'è sempre speranza per chi non smette d'inseguirla'. Queste sono parole, nient'altro che parole, pensieri sparsi che ti accompagnano lungo l'autostrada della vita.

'Avrei voluto iniziare e finire questa mia sinossi descrivendo me medesima con un pressapochista: sono io sono me; che ben mi rappresenta. Ma suppongo che questo non basti a farmi conoscere e oltre ai miei scritti quindi aggiungo alla sopracitata frase che sono nata in una città del pavese Vigevano, una bella cittadina solo in cartolina. Lavorativamente faccio la direttrice di caseggiato che in tutto il resto del mondo sta per portinaia. Ho 38 anni e da sempre mi diletto con lo scrivere con le lettere. In realtà io le amo ma non sempre loro mi corrispondono. Ho una figlia quindicenne e sono single per scelta della vita. Vi allego i miei racconti con la cover che ho creato per essi. Faccio la portinaia da 7 anni, e queste sono le mie memorie (semi serie) sugli inquilini. Son storie semi serie di vita vera di una portinaia. Storie all'italiana come tante, come la vostra. Entriamo dal cancello e regaliamoci un sorriso di un Italia che a volte è furbetta ma altre semplicemente ingenua e qualche volta un po' bocciana'.