Una parola (at)tira l'altra. In questo caso/libro particolare, le parole in questione sono - soprattutto, ma non solo - i toponimi sardi, ossia i nomi di paesi e di cittą, di fiumi, di laghi, di monti (Cuccuruddu, un esempio di Parola monovocalica che avrebbe senz'altro attirato l'attenzione di Giampaolo Dossena, uno dei massimi esperti di giochi di parole), di localitą (Tepilora: la parola 'la ripeto' con l'Anagramma a frase) e di regioni geografiche (Anglona, toponimo femminile che guarda caso nasconde 'la gonna') dell'isola. Noi Sardi (e non soltanto noi Sardi) abbiamo desiderio e necessitą non di basi militari ma di basi culturali. E guarda caso, (anche) i giochi di parole sono proprio tra quei giochi che - scusando il (voluto) bisticcio di parole - si basano su basi culturali, oltre che naturalmente su basi e su conoscenze strettamente linguistiche e grammaticali. Del resto, che la 'base militare' non prometta (e non permetta) niente di buono e di bello, lo rivela senza equivoci il suo Anagramma a frase: base militare = mira bestiale.
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