«Com'è possibile che Israele, un paese costruito per ospitare un popolo perseguitato e senza patria, sia giunto a esercitare un potere di vita e di morte così terribile su un'altra popolazione di rifugiati?» Lo scrittore indiano Pankaj Mishra analizza la nascita e lo sviluppo dello Stato di Israele, e il ruolo che la memoria della Shoah ha avuto nell'immaginario dal dopoguerra in poi. Dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e il conflitto in Medio Oriente che ne è derivato, Mishra riconsidera le due letture concorrenti del secolo scorso: se da un lato si è celebrato il trionfo dell'Occidente sui totalitarismi, lo stesso rilievo non è stato attribuito alle lotte per l'indipendenza dei paesi del Sud del mondo. Mentre le vecchie pietre di paragone si sgretolano, è di fondamentale importanza rispondere alle domande nate dalla crisi attuale: perché alcune vite sembrano contare più di altre? La narrazione di sofferenza scaturita dalla Shoah impedisce di riconoscere gli stigmi del colonialismo nella vicenda del popolo palestinese? Molto è accaduto nel mondo negli ultimi anni: guerre, catastrofi naturali, crisi finanziarie, terremoti politici. Eppure niente sembra paragonabile a Gaza: niente suscita in noi uno sgomento e un senso di impotenza così insopportabili. Ecco perché esisterà un prima e un dopo Gaza, e la reazione a questa tragedia sarà per una generazione che non ha visto né vissuto gli sconvolgimenti del Novecento la base per costruire una nuova coscienza politica. 

L'Indian Institute of Technology è un sogno per tutti i giovani che desiderano sfondare nella finanza. Soprattutto per chi, come Arun, ha conosciuto un'infanzia di privazioni. Per questo, quando viene ammesso nella prestigiosa università di Delhi, Arun sa di avere tra le mani il lasciapassare per un futuro diverso. Ma le cose per lui non vanno come aveva sognato, e mentre gli amici, terminati gli studi, conducono una vita in stile Gatsby, tra lusso, feste e libertà sessuale, Arun si ritira con la vecchia madre in un villaggio sull'Himalaya dove si dedica al lavoro di traduzione. Il suo idillio solitario si interrompe con l'arrivo di Alia, una giovane donna che sta raccogliendo materiale per scrivere un libro sui suoi vecchi compagni dell'IIT. Affascinato, Arun si lascia trascinare in quel mondo da cui era fuggito e si troverà costretto a scegliere: non solo da che parte stare, ma che persona vuole essere.

L'Indian Institute of Technology è un sogno per tutti i giovani indiani che desiderano raggiungere il successo e sfondare nel mondo della finanza. Soprattutto per chi, come Arun, è nato in una casta inferiore e ha conosciuto un'infanzia di privazioni e durezza. Per questo, quando viene ammesso nella prestigiosa università di Delhi, Arun sa di avere tra le mani il lasciapassare per un futuro diverso, la possibilità di riscattarsi dalla sorte dei genitori. Ma le cose per lui non vanno come aveva sognato: sempre tormentato dal timore di essere smascherato come intruso, non sa condividere la feroce ambizione degli altri studenti, quello sfrenato desiderio di fama e ricchezza che li porterà a valicare le barriere sociali. Così, mentre gli amici, terminati gli studi, conducono una vita in stile Gatsby, tra lusso, feste e una estrema libertà sessuale, Arun si ritira con la vecchia madre in un piccolo villaggio sull'Himalaya dove, immerso nel paesaggio vasto e silenzioso, si dedica al lavoro di traduzione. Il suo idillio solitario si interrompe però con l'arrivo di Alia, una giovane donna che sta raccogliendo materiale per scrivere un libro sui suoi vecchi compagni dell'IIT. Affascinato, Arun si lascia trascinare in quel mondo da cui era fuggito e si trova davanti a una verità incontestabile: «Per troppi uomini come noi essere liberi ha significato profanare gli ideali e i valori che guidano la maggior parte degli esseri umani». Se vuole occupare un posto vicino ad Alia, Arun si troverà costretto a scegliere: non solo da che parte stare, ma che persona vuole essere.

Nella lunga crociata ideologica contro il comunismo, le élite occidentali hanno sempre presentato la democrazia liberale e il capitalismo come i fondamenti della libertà politica e le forze motrici della modernità e del progresso. «Il gergo della modernità coniato a Londra, New York e Washington esprime ormai il senso comune della vita intellettuale pubblica in tutti i continenti, alterando radicalmente il modo in cui gran parte della popolazione mondiale concepiva la società, l'economia, la nazione, il tempo e l'identità individuale e collettiva.». Negli ultimi anni, però, l'instabilità economica interna e le sconfitte all'estero hanno generato nelle democrazie occidentali una sorta di isteria politica e culturale manifestatasi in una violenta impennata demagogica. «I saggi di questo volume sono una risposta alle illusioni angloamericane culminate nella Brexit, nell'elezione di Donald Trump e, infine, nella nefasta gestione della pandemia di Covid-19.». Pankaj Mishra sottopone a un severo esame i discorsi dell'establishment che hanno inaugurato e accompagnato il nuovo e drammatico clima di rabbia e frustrazione. Così, alla luce dei reali rapporti del neoliberalismo angloamericano con il colonialismo, il Sud del mondo, l'islam e la guerra «umanitaria», a finire alla sbarra è un'intera intellighenzia che, incastrata nelle porte girevoli tra media, politica, affari e finanza, continua a tessere le lodi di un'egemonia in ormai irreversibile declino. 'Le illusioni dell'Occidente' è un'analisi delle aberrazioni politiche del nostro tempo. Ma demolendo la narrazione compiaciuta d

Che cosa accomuna fatti in apparenza tanto diversi e lontani come il successo elettorale di Donald Trump negli Stati Uniti, il richiamo esercitato dallo Stato Islamico sui giovani di tanti paesi, la Brexit, l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, e la vittoria dei nazionalisti indù di Narendra Modi in India? Ripercorrendo in modo originale la storia delle idee dell'età moderna e rivisitando il pensiero di filosofi, scrittori e artisti come Voltaire, Rousseau, Fichte, Tocqueville, Herder, Marx, Wagner, Nietzsche, Dostoevskij, Bakunin, d'Annunzio e Mazzini, Pankaj Mishra rintraccia il filo rosso che attraversa questi e tanti altri eventi del nostro presente nella promessa, annunciata dall'Illuminismo, di un avvenire di giustizia, uguaglianza e prosperità che, per la gran parte dell'umanità, si è rivelata solo un'illusione, se non un vero e proprio inganno. È questo il luogo d'origine del ressentiment, quella miscela esplosiva di rancore, odio, invidia, sentimenti di umiliazione e impotenza che, avvelenando la società civile e attentando alla libertà politica, fa della fase storica che stiamo vivendo «l'età della rabbia», pericolosamente esposta alla demagogia e a nuove forme di autoritarismo e sciovinismo. I «ritardatari della modernità», cioè gli esclusi dai benefici del progresso (promessi a tutti, ma riservati a una minoranza), hanno sempre reagito in modi orribilmente simili: odio intenso verso nemici inesistenti, tentativi di ricreare un'epoca d'oro immaginaria e di affermazione di sé attraverso violenze spettacolari. Fu tra loro, infatti, che i movimenti sovversiv

Set amidst the turbulence of 1950s Cairo, Beer in the Snooker Club is the story of Ram Bey, an over-educated, under-ambitious young Egyptian struggling to find out where he fits in. Ram’s favorite haunt is the fashionable Cairo Snooker Club, whose members strive to emulate English gentility; but his best friends are young intellectuals who devour the works of Sartre and engage in dangerous revolutionary activities to support Egyptian independence. By turns biting and comic, Beer in the Snooker Club — the first and only book by Waguih Ghali — became a cult classic when it was first published and remains a timeless portrait of a loveable rogue coming of age in turbulent times.

Though China is currently in the global spotlight, few outside its borders have a feel for the tremendous diversity of the lives being led inside the country. This collection of compelling stories challenges oversimplified views of China by shifting the focus away from the question of China's place in the global order and zeroing in on what is happening on the ground. Some of the most talented and respected journalists and scholars writing about China today profile people who defy the stereotypes that are broadcast in print, over the airwaves, and online. These include
an artist who copies classical paintings for export to tourist markets, Xi'an migrant workers who make a living recycling trash in the city dumps, a Taoist mystic, an entrepreneur hoping to strike it rich in the rental car business, an old woman about to lose her home in Beijing, and a crusading legal scholar.
The immense variety in the lives of these Chinese characters dispels any lingering sense that China has a monolithic population or is just a place where dissidents fight Communist Party loyalists and laborers create goods for millionaires. By bringing to life the exciting, saddening, humorous, confusing, and utterly ordinary stories of these people, the gifted contributors create a multi-faceted portrait of a remarkable country undergoing extraordinary transformations.

At home, the Kashmiri people's ongoing quest for justice and self-determination is as much ignored by their venal politicians as it is rejected by Pakistan. Internationally, their struggle is forgotten, as the West refuses to bring pressure to bear on its regional ally India. Kashmir: The Case for Freedom is an impassioned attempt to redress this imbalance and to fill the gap in our moral imagination. Covering Kashmir's past and present and the occupation's causes and consequences, the authors issue a clarion call for the withdrawal of Indian troops and for Kashmir's right to self-determination.

A vivid, often surprising account of South Asia today by the author of 'An End to Suffering' In his new book, Pankaj Mishra brings literary authority and political insight to bear on travels that are at once epic and personal. Traveling in the changing cultures of South Asia, Mishra sees the pressures - the temptations - of Western-style modernity and prosperity, and teases out the paradoxes of globalization. A visit to Allahabad, birthplace of Jawaharlal Nehru, occasions a brief history of the tumultuous post-independence politics Nehru set in motion. In Kashmir, just after the brutal killing of thirtyfive Sikhs, Mishra sees Muslim guerrillas playing with Sikh village children while the media ponder a (largely irrelevant) visit by President Clinton. And in Tibet Mishra exquisitely parses the situation whereby the Chinese government--officially atheist and strongly opposed to a free Tibet--has discovered that Tibetan Buddhism can 'be packaged and sold to tourists.' 'Temptations of the West 'is a book concerned with history still in the making - essential reading about a conflicted and rapidly changing region.

Ever since Herodotus reported that it was home to gold-digging ants, travelers have been intrigued by India in all its beguiling complexity. This superb anthology gives us some of the best fiction, nonfiction, and poetry that has been written about the world’s second most populous nation over the past two centuries.

From Mark Twain’s puzzled fascination with Indian castes and customs, to Allen Ginsberg’s awe at the country’s spiritual and natural splendors, or from J. R. Ackerley’s delightful recollections of his visits with an eccentric gay Maharajah, to Gore Vidal’s unforgettable scene in his novel Creation, in which his character finally meets the Buddha and is bewildered–all twenty-five selections in India in Mind reveal a place that evokes, in the traveler, reactions ranging from fear and perplexity to astonishment and wonder. Edited and with an introduction and chapter notes by the award-winning novelist Pankaj Mishra, India in Mind is a marvel of sympathy, sensitivity, and perception, not to mention outstanding writing.

Nobel laureate V. S. Naipaul brings his signature gifts of observation, his ferocious impatience with received truths, and his masterfully condensed prose to these eleven essays on reading, writing, and identity—which have been brought together for the first time.
Here the subject is Naipaul's literary evolution: the books that delighted him as a child; the books he wrote as a young man; the omnipresent predicament of trying to master an essentially metropolitan, imperial art form as an Asian colonial from a New World plantation island. He assesses Joseph Conrad, the writer most frequently cited as his forebear, and, in his celebrated Nobel Lecture, “Two Worlds,” traces the full arc of his own career. Literary Occasions is an indispensable addition to the Naipaul oeuvre, penetrating, elegant, and affecting.

Filled with lyrical, exotic prose and nostalgia for Rudyard Kipling's native India, Kim is widely acknowledged as the author's greatest novel and a key element in his winning the 1907 Nobel Prize in Literature. It is the tale of an orphaned sahib and the burdensome fate that awaits him when he is unwittingly dragged into the Great Game of Imperialism. During his many adventures, he befriends a sage old Tibetan lama who transforms his life. As Pankaj Mishra asserts in his Introduction, “To read the novel now is to notice the melancholy wisdom that accompanies the native boy's journey through a broad and open road to the narrow duties of the white man's world: how the deeper Buddhist idea of the illusion of the self, of time and space, makes bearable for him the anguish of abandoning his childhood.”

Spanning four decades and four continents, this magisterial volume brings together the essential shorter works of reflection and reportage by our most sensitive, literate, and undeceivable observer of the post-colonial world. In its pages V. S. Naipaul trains his relentless moral intelligence on societies from India to the United States and sees how each deals with the challenges of modernity and the seductions of both the real and mythical past.

Whether he is writing about a string of racial murders in Trinidad; the mad, corrupt reign of Mobutu in Zaire; Argentina under the generals; or Dallas during the 1984 Republican Convention, Naipaul combines intellectual playfulness with sorrow, indignation, and analysis so far-reaching that it approaches prophecy. The Writer and the World reminds us that he is in a class by himself.

Pankaj Mishra is one of the most promising talents of his generation, and this stunning, universally praised novel of self-discovery heralds a remarkable career.
The young Brahman Samar has come to the holy city of Benares to complete his education and take the civil service exam that will determine his future. But in this city redolent of timeworn customs, where pilgrims bathe in the sacred Ganges and breathe in smoke from burning ghats along the shore, Samar is offered entirely different perspectives on his country. Miss West and her circle, indifferent to the reality around them, represent those drawn to India as a respite from the material world. And Rajesh, a sometimes violent, sometimes mystical leader of student malcontents, presents a more jaundiced view. More than merely illustrating the clash of cultures, Mishra presents the universal truth that our desire for the other is our most painful joy.

Samar è uno studente universitario di casta bramina appassionato di letteratura occidentale. A Benares incontra un gruppo di stranieri, in India alla ricerca di spiritualità: l'inglese Miss West, che rappresenta, per Saman, il fascino e la libertà del mondo occidentale, e la giovane e bella francese Catherine, fidanzata con un musicista indiano squattrinato. Samar si innamora di lei, e frequenta la coppia come amico di entrambi. Dopo un illusiorio momento di intesa, Catherine torna in Francia accompagnata dal musicista. In Europa, la relazione fra una donna e un musicista orientale nullatenente si scontra con le convenzioni borghesi, e anche Samar vedrà svanire le ultime illusioni giovanili, sentendosi inesorabilmente legato alle proprie origini.