Non mancare il proprio tempo significava per Lidia Menapace radicare lo sguardo, il pensiero, la riflessione critica nel contesto e nella materialità della vita quotidiana, nella 'concretezza non banale' mantenendo 'orizzonti ampi'. Gli interventi raccolti in questo libro, scelti tra i molti da lei tenuti per la Fondazione Serughetti La Porta di Bergamo, testimoniano il suo impegno, la passione, la lucidità di analisi e la capacità di attraversare svariati temi e situazioni: il femminismo e la differenza di genere, il pacifismo e l'antimilitarismo, l'economia e la politica, il linguaggio e la letteratura, i diritti, la convivenza interetnica... Rilette a distanza di alcuni anni le sue parole appaiono animate da una sapienza che potremmo definire profetica, capace cioè di abitare contesti, tessere relazioni, interpretare segni, immaginare e cercare di praticare trasformazioni individuali e collettive. Le parole di Lidia Menapace possono ancora oggi aiutarci a interrogare e comprendere il presente.
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