La scrittura di questa silloge poetica affiora da una grande tela bianca prima e dopo la sua stesura, mentre il durante non è altro che una proliferazione più o meno inconscia di versi che hanno attraversato la mente per poi lasciare tutto nuovamente sgombro come lo era prima e come lo sarà dopo. L'urgenza dello scrivere è un bisogno ancestrale dell'uomo di riempire i propri spazi vuoti e gli abissi interiori affinché facciano meno paura. Con la terapia psicoanalitica l'autore è riuscito a scendere nei suoi meandri fino a un certo livello di profondità e, lasciandosi accompagnare dalla pratica meditativa, ha potuto calarsi ancora più giù ricercando il vuoto interiore e ancorandosi al respiro e alle sensazioni corporee sottili. Quando ha voluto e sentito di dover fare l'ultimo passo fino alla caverna dei propri demoni, l'unica barchetta che poteva accedervi e accompagnarlo era quella della poesia, l'unico Caronte possibile, l'unica traghettatrice ammessa in quegli spazi angusti e scomodi.

In 'Versi in controluce' l'autore intende creare un connubio in cui la poesia sentimentale e d'amore si mescola alla prosa di natura consapevole e meditativa. Un viaggio alla scoperta degli angoli più intimi dell'animo umano, sfiorati da passioni autentiche e desiderio di crescita spirituale. Recessi umbratili dove spesso arriva soltanto una fioca luce, ma sufficiente per ammirarne la bellezza. L'amore per la poesia e la conoscenza spirituale trovano fonte ed ispirazione dalla stessa matrice, la continua ricerca, la passione, potremmo dire, verso gli sconvolgimenti interiori che sono per loro natura inconsci e quasi impercettibili, ma che vanno a scavare ed incidere nella vita di ognuno, giorno dopo giorno, senza far rumore ma profondamente. Da questa quieta ma incessante passione l'autore ha tratto le opere inserite in questa raccolta.

Quante volte accade nella vita di percepire il desiderio di rimettere a posto i pezzi, comporre le parti del proprio mosaico esistenziale perché lo avvertiamo staccato o disgiunto dalla nostra interiorità, dal nostro sentire intimo. Quella sensazione di disagio che spesso ci assale perché in fondo a noi stessi avvertiamo una sorta di mancanza, incompletezza, vuoto profondo verso il quale facciamo fatica a rapportarci. E allora la nostra vita ci appare una sequenza ininterrotta di frammenti, ai quali cerchiamo di dare un nome, un ruolo, una risposta. E se la risposta non esistesse, se questi frammenti avessero dignità proprio in quanto tali, senza per forza dover subire l'analisi della nostra mente calcolatrice e giudicante? In questo libro ho voluto esprimere proprio questo, l'abbandono romantico e spontaneo ai 'frammenti' che compongono il nostro vivere quotidiano, i sentimenti, le emozioni, l'amore, la solitudine, la malinconia, l'eros... Disegnare un affresco poetico, utilizzando i colori che ogni piccolo attimo della nostra vita ci mette a disposizione per farne un momento autentico ed unico, un quadro irripetibile.