'Vele di vita' è una raccolta di sillogi che esplora il valore del linguaggio poetico e delle emozioni in un'epoca dominata dalle superficialità. Attraverso versi che alternano italiano e francese, l'autore riflette sul dolore, la bellezza e l'esperienza umana, cercando di recuperare una dimensione autentica e contemplativa. Ogni componimento rappresenta un viaggio interiore, evocando immagini vivide e sentimenti profondi, dalla gioia alla solitudine. Il testo invita a osservare il mondo con occhi nuovi, sfidando le barriere imposte dalla società moderna. In questo modo, l'opera si propone di riscoprire la musa poetica in un contesto contemporaneo.

Il progetto 'Qui e ora: attraversando microcosmi' nasce dalla riflessione su quel che sta succedendo in questi anni nella fotografia di ritratto. Se fino a pochi anni fa le foto in posa di persone erano realizzate da un terzo esterno, oggi la gran parte delle immagini sono autoprodotte, risultato di selfie per la gran parte scattati con lo smartphone. Non si possono neanche definire 'autoritratti', perché l'autoritratto, nella storia, ha una sua dignità introspettiva, laddove l'autore si pone davanti ad una macchina fotografica o a una tela con l'intento di capire qualcosa di più della sua persona, e mostrarlo. Inoltre, le foto fatte oggi sono per la gran parte ottenute grazie ad 'app' che 'migliorano' e comunque omogeneizzano i volti e i corpi, con un concetto di bellezza deciso altrove.