Jean Paul con 'Viaggio a Flätz', scritto nel 1807, raggiunse pił di un vertice: satira irrefrenabile della codardia in un piccolo racconto impregnato di pacifismo indomito e irriverente scritto con Napoleone in casa e la Prussia in ginocchio. A 'Viaggio a Flätz' l'autore affianca 'Confessioni del diavolo a un uomo di stato' e un apparato di note di un'intelligenza acuta e esilarante. Il bersaglio iniziale delle confessioni era l'inconsistenza e la vanitą propria del suo tempo, ma ben presto a prevalere fu l'imminenza della guerra e il dolore che questa, inevitabilmente, comporta. In poco pił di cento pagine Jean Paul riesce a dare vita a un classico dell'umorismo ottocentesco, segnando un vertice ineguagliato, e attestando ineludibilmente che «il comico conduce il suo gioco poetico con piccolezze irragionevoli e rende allegri e liberi».
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