All'ombra delle ciminiere, in una baracca di legno, Fredy Hirsch insegna ai bambini a immaginare un mondo diverso. In questo spazio angusto, i piccoli prigionieri cantano, mettono in scena spettacoli teatrali, scrivono poesie e imparano a conoscere il mondo, circondati da pareti dipinte a mano con colori vivaci. Grazie a Fredy, vengono tenuti al riparo dai parassiti, ricevono cibo migliore e imparano persino a immaginare di avere lo stomaco pieno e vivere un giorno senza paura. Essere un insegnante in un campo di concentramento non è affatto semplice. Fredy, atleta ventisettenne ebreo e gay, rischia la vita ogni giorno. La sua missione è insegnare a conservare speranza e dignità, anche in mezzo all'orrore. Ma il tempo sta per scadere per Fredy e per le centinaia di bambini a lui affidati. Può quest'uomo gentile, compassionevole e coraggioso insegnare loro la lezione più importante di tutte: come sopravvivere? Un romanzo intenso e commovente, basato su ricerche storiche accurate e testimonianze dirette, che restituisce voce a un eroe dimenticato e agli innocenti che ha ispirato.

Lei era la donna più famosa del mondo, e Marion Crawford ne ha conosciuto i segreti più intimi. Ma qual è il prezzo da pagare per essere stata accanto, per diciassette anni, alla regina Elisabetta II? Elisabetta II, Lilibet per pochissimi, aveva sei anni quando Marion Crawford, giovane insegnante scozzese, la incontrò per la prima volta. Era il 1932. Figlia di proletari, Marion voleva insegnare ai bambini delle famiglie povere dei sobborghi di Edimburgo. E si ritrovò, per uno scherzo del destino, a fare da istitutrice alla bambina più ricca di tutto il paese. Una bambina che, alla nascita, aveva ricevuto in dono tre tonnellate di giocattoli. Marion accettò la sfida, pronta a dare alla sua allieva lezioni che nessun bambino reale aveva ricevuto prima di allora: lezioni di vita vera. Grazie a lei, Lilibet prende la metropolitana, passeggia per Londra, fa il bagno in una piscina pubblica. Marion accompagnerà Elisabetta nei tumultuosi anni dell'abdicazione dello zio Edoardo, e poi della guerra e del nazismo; e sarà lì, in disparte ma presente, quando gli occhi di Elisabetta si poseranno per la prima volta su Philip. Eppure, dopo diciassette anni, un terribile scandalo le separerà per sempre... Sulla scia di The Crown, un ritratto unico degli anni più emozionanti della vita di Elisabetta, in cui fu costretta a scegliere tra essere una donna normale e diventare la regina d'Inghilterra di cui oggi tutti ricordiamo il lunghissimo regno.

Lei è la donna più famosa del mondo, e Marion Crawford ne ha conosciuto i segreti più intimi. Ma qual è il prezzo da pagare per essere stata accanto, per diciassette anni, alla regina Elisabetta II? È ormai una vecchia signora quella che, all'inizio di ogni estate, affacciata alla finestra della sua grande casa nella campagna scozzese, aspetta. Aspetta una macchina nera che passa di lì tutti gli anni, e ogni anno lo fa senza fermarsi. In quella macchina ci sono due donne. Non due donne qualsiasi. Una di loro siede sul trono d'Inghilterra da più tempo di chiunque altro prima di lei: Elisabetta II. Lilibet, per pochissimi. L'altra è sua sorella, Margaret Rose. Avevano sei e un anno quando Marion Crawford, giovane insegnante scozzese, le incontrò per la prima volta. Era il 1932. Figlia di proletari, Marion aveva un sogno: insegnare ai bambini delle poverissime famiglie dei sobborghi di Edimburgo. E si ritrovò, per uno scherzo del destino, a insegnare alla bambina più ricca di tutto il paese. Una bambina che, alla nascita, aveva ricevuto in dono tre tonnellate di giocattoli. Marion accettò la sfida, pronta a dare alle sue due allieve lezioni che nessun bambino reale aveva ricevuto prima di allora: lezioni di vita vera. Grazie a lei, Lilibet e Margaret prendono la metropolitana, passeggiano per Londra, fanno il bagno in una piscina pubblica. Marion resterà con loro nei tumultuosi anni dell'abdicazione dello zio Edoardo, e poi della guerra e del nazismo; e sarà lì, in disparte ma presente, quando gli occhi di Elisabetta si poseranno per la prima volta su Philip. E intanto sacrifi

Ha quindici anni Zuzana Ruzickova, ebrea cecoslovacca, quando viene deportata nel ghetto di Terezín con la famiglia. La ragazza, che ha trascorso un'infanzia felice nonostante la salute cagionevole, amatissima dai genitori e con una grande passione per la musica, non ha idea dell'orrore che sta per affrontare. Ma la sua forza interiore, l'intenso legame con la madre e la musica di Johann Sebastian Bach le permetteranno di sopravvivere a Terezín, ad Auschwitz, ai campi di lavoro e a Bergen-Belsen. Non solo, riuscirà anche a partecipare a quel poco di umano che era tollerato, come la coraggiosa scuola organizzata da Fredy Hirsch per i bambini internati. Zuzana alterna il racconto dell'esperienza nei campi a quello degli anni successivi in cui, grazie all'affetto della madre e del marito, il compositore Viktor Kalabis, riesce a intraprendere con successo la carriera di clavicembalista, malgrado le mani rovinate dalla fatica e dagli stenti. Il suo amore per Bach la porterà a diventare una musicista di fama mondiale. Neppure quelli però sono anni facili: il regime comunista impone alla coppia una serie di limiti, ostacolandone la carriera e la vita. In sottofondo scorre infatti la storia della Cecoslovacchia, poi Repubblica Ceca, dalla Primavera di Praga alle repressioni, alla perestrojka, al ritorno della democrazia. Vibra in queste pagine l'appassionato racconto di una donna che ha vissuto l'orrore, ma che ha conservato sempre dentro di sé il senso del miracolo e la speranza di riportare un po' di bellezza nel mondo attraverso la musica.

Sconosciute l'una all'altra ma accomunate dallo stesso destino, tre donne sono scampate alla morte e alla follia di Mengele ad Auschwitz riuscendo miracolosamente a nascondere di essere incinte. Costrette ai lavori forzati in una fabbrica di armi vicino a Dresda, e poi stipate con altre migliaia di vittime sul treno della morte diretto a Mauthausen, riescono a difendere caparbiamente la vita che portano in grembo. Una di loro dà alla luce una femmina appena prima del viaggio, un'altra un maschietto sul treno in condizioni disumane, e la terza varcando il cancello del campo. Luogo di nascita Mauthausen, riportano i certificati di nascita dei tre neonati. Tramontate le tenebre della guerra, per oltre sessant'anni ognuno dei tre bambini, ormai cresciuti, crede di essere l'unico uscito vivo dall'inferno in quelle condizioni. Ma le sorprese nella loro incredibile storia non sono ancora finite.

The gripping family drama--and never-before-told love story--surrounding the rise and fall of the late Aldo Gucci, the man who is responsible for making the Italian fashion label the powerhouse it is today, as told by his daughter.

Patricia Gucci was born a secret: the love child whose birth could have spelled ruination for her father, Aldo Gucci. It was 1963, and the halcyon days for the "must-have" brand of Hollywood and European royalty. Patricia's mother gave birth in secret in London before she was smuggled back to Vatican City and hidden from the fashion world, the media, and the rest of the Gucci family. Aldo couldn't afford a public scandal, but he could not resist his feelings for Patricia's mother, Bruna, the paramour he first met when she worked for him as a shopgirl in Rome.      

In In the Name of Gucci, Patricia Gucci charts her parents' untold love story, relying on her own childhood memories as well as an archive of love letters and interviews with her mother. She interweaves her parents' story with that of her own relationship with her father--from a little girl who remained a secret for eighteen months and wasn't publicly acknowledged for her first decade, through her rise to become Gucci's ambassador and Aldo's protégé, to the moment when his three sons, who betrayed him in a famous palace coup, were disinherited and Patricia--once considered the shame of Gucci--was made sole universal heir. It is an epic tale of love and loss, betrayal and loyalty, sweeping among Italy, England, and America throughout the tumultuous years during the rise and fall of the House of Gucci.

From the Grammy-nominated singer, drummer, and percussionist who is world renowned for her contributions throughout the music industry, a moving memoir about the healing power of music and spiritual growth inspired by five decades of life and love on the stage.

She was born Sheila Escovedo in 1957, but the world knows her as Sheila E. She first picked up the drumsticks and started making music at the precocious age of three, taught by her legendary father, percussionist Pete Escovedo. As the goddaughter of Tito Puente, music was the heartbeat of her family, and despite Sheila's impoverished childhood in Oakland, California, her family stayed strong, inspired by the music they played nightly in their living room. When she was only five, Sheila delivered her first solo performance to a live audience. By nineteen, she had fallen in love with Carlos Santana. By twenty-one, she met Prince at one of her concerts. Sheila E. and Prince would eventually join forces and collaborate for more than two decades, creating hits that catapulted Sheila to her own pop superstardom.

The Beat of My Own Drum is both a walk through four decades of Latin and pop music—from her tours with Marvin Gaye, Lionel Richie, Prince, and Ringo Starr to her own solo career. At the same time, it’s also a heartbreaking, ultimately redemptive look at how the sanctity of music can save a person’s life. Having repeatedly endured sexual abuse as a child, Sheila credits her parents, music, and God with giving her the will to carry on and to build a lasting legacy.

Rich in musical detail, pop, and Latin music history, this is a fascinating walk through some of the biggest moments in music from the ’70s and ’80s. But as Sheila’s personal story, this memoir is a unique glimpse into a world-famous drummer’s singular life—a treat for both new and longtime fans of Sheila E. And above all, The Beat of My Own Drum is a testament to how the positive power of music has fueled Sheila’s heart and soul—and how it can transform your life as well.

The Nazis murdered their husbands but concentration camp prisoners Priska, Rachel, and Anka would not let evil take their unborn children too—a remarkable true story that will appeal to readers ofThe Lost and The Nazi Officer’s Wife, Born Survivors celebrates three mothers who defied death to give their children life.

Eastern Europe, 1944: Three women believe they are pregnant, but are torn from their husbands before they can be certain. Rachel is sent to Auschwitz, unaware that her husband has been shot. Priska and her husband travel there together, but are immediately separated. Also at Auschwitz, Anka hopes in vain to be reunited with her husband. With the rest of their families gassed, these young wives are determined to hold on to all they have left—their lives, and those of their unborn babies. Having concealed their condition from infamous Nazi doctor Josef Mengele, they are forced to work and almost starved to death, living in daily fear of their pregnancies being detected by the SS.

In April 1945, as the Allies close in, Priska gives birth. She and her baby, along with Anka, Rachel, and the remaining inmates, are sent to Mauthausen concentration camp on a hellish seventeen-day train journey. Rachel gives birth on the train, and Anka at the camp gates. All believe they will die, but then a miracle occurs. The gas chamber runs out of Zyklon-B, and as the Allied troops near, the SS flee. Against all odds, the three mothers and their newborns survive their treacherous journey to freedom.

On the seventieth anniversary of Mauthausen’s liberation from the Nazis by American soldiers, renowned biographer Wendy Holden recounts this extraordinary story of three children united by their mothers’ unbelievable—yet ultimately successful—fight for survival.

Sconosciute l'una all'altra ma accomunate dallo stesso destino, tre donne sono scampate alla morte e alla follia di Mengele ad Auschwitz riuscendo miracolosamente a nascondere di essere incinte. Costrette ai lavori forzati in una fabbrica di armi vicino a Dresda, e poi stipate con altre migliaia di vittime sul treno della morte diretto a Mauthausen, riescono a difendere caparbiamente la vita che portano in grembo. Una di loro dà alla luce una femmina appena prima del viaggio, un'altra un maschietto sul treno in condizioni disumane, e la terza varcando il cancello del campo. Luogo di nascita Mauthausen, riportano i certificati di nascita dei tre neonati. Tramontate le tenebre della guerra, per oltre sessant'anni ognuno dei tre bambini, ormai cresciuti, crede di essere l'unico uscito vivo dall'inferno in quelle condizioni. Ma le sorprese nella loro incredibile storia non sono ancora finite.

“An entertaining tell-all.” —The Boston Globe

The inside story can finally be revealed

The Eagles are the bestselling, and arguably the tightest-lipped, American group ever, and Eagles: Their Greatest Hits 1971–1975 is the bestselling album of all time in the United States. Through breakup and comeback, arguments and lawsuits, their popularity has continued to soar for more than three decades. Now band member and guitarist Don Felder finally breaks the Eagles’ years of public silence to take fans behind the scenes—where drugs, greed, and endless acrimony threatened to break up the band almost daily.

In Heaven and Hell, Felder shares every part of the band’s wild ride, from the pressure-packed recording studios and trashed hotel rooms to the tension-filled courtrooms where he, Glenn Frey, and Don Henley had their ultimate confrontation. Yet Felder also remembers the joy of writing powerful new songs with his bandmates and the magic of performing in huge arenas packed with roaring fans. Offering even-handed and perceptive portraits of every member of the Eagles, Heaven and Hell is a thrilling and thoughtful, raucous and bittersweet tale about the love of music and the price of fame.