Sul 'promontorio ventoso' dei suoi cinquant'anni Clyde Meadows Deiman, un rispettato professore universitario di lingue antiche, sposato e padre di due giovani figlie, decide di raccontare l'episodio che ha segnato la sua infanzia e la sua vita: a otto anni, ha sorpreso la madre con il veterinario sul divano di casa, spezzando così un equilibrio familiare fondato su omissioni e bugie. Un percorso a ritroso nel ricordo in particolare del rapporto con il padre, un uomo bruttissimo, ma anche la creatura 'più gentile che abbia mai abitato la terra'. Tutte le domeniche, infatti, dai sei agli otto anni, il piccolo Clyde Meadows accompagna l'amatissimo padre a distribuire le Bibbie nei motel più squallidi del Nord Carolina - un espediente con il quale il padre consente alla moglie di tradirlo - incontrando personaggi bizzarri, criminali, adulteri, pedofili, e descrivendo un'America degli anni '50 'che per il fatto di essere più semplice - frontale come uno spettacolo di burattini - era perfino più palesemente bizzarra di com'è oggi.' Ma l'idillio tra padre e figlio, lontano dalle inquietudini e dai desideri di fuga della madre, è scosso dalle voci e dai pettegolezzi che porteranno il giovanissimo 'Testabionda' a prendere una decisione dagli effetti drammatici e imprevisti.

A Falls, nel North Carolina, la cittadina d'invenzione dove Gurganus colloca la maggior parte delle vite e delle storie della sua narrativa tutto sembra consueto e allo stesso tempo straordinario. Paesaggi familiari, composti da padri e madri, fratelli e sorelle, si complicano, assumono significati inediti perché animati da un tessuto segreto fatto di desideri, antipatie, amori e invidie. La rispettabilità e i doveri sociali non riescono a occultare il bisogno dei personaggi di Gurganus di condurre vite autentiche e di essere coinvolti in relazioni sincere. Io voglio bene a mio fratello, scrive uno dei protagonisti di 'Respiro', dopo aver commesso una spaventosa cattiveria nei confronti del fratello amatissimo. Ho della tenerezza in eccesso. E questo non è legale, sostiene un altro personaggio, alle prese con una passione toccante e clandestina per uomini imbranati e sconfitti. I sentimenti di tutti sono messi alla prova dalla vita, con esiti imprevisti, per gli stessi personaggi, ma anche per i lettori.

'Le persone sono proprio meravigliose.' Queste le parole pronunciate da Vernon Ricketts, il generoso proprietario del negozio d'animali locale, uno dei protagonisti di 'Il mio cuore è un serraglio'. Parole che esprimono lo stupore e anche l'entusiasmo di fronte allo spettacolo dell'umanità, nei suoi tratti più evidenti, ma anche in quelli più nascosti, nelle sue virtù come nelle sue segrete perversioni. Poliziotti alle prese con reati scandalosi, un giovane giornalista sulle tracce di un miracolo inspiegabile, un energico studente affascinato da un vecchio dipinto, una bibliotecaria in pensione coinvolta in un sorprendente rapporto erotico con un avventuriero intraprendente. Nelle vite e nelle storie raccontate da Gurganus nulla è condannato a priori, nulla è cancellato per ipocrisia o pudore, tutto è meravigliosamente umano, comico e allo stesso tempo commovente. E Falls, la cittadina d'invenzione del North Carolina, è un microcosmo perfetto dove si muovono i tanti caratteri umani, dove emergono i moventi più imprevedibili, e dove si esprimono voci diverse, che l'autore sa riprodurre in una miscela di alto e basso, di grottesco e colto, di commedia e tragedia.

Nella mitica Falls, una piccola cittadina della Carolina del Nord, circondata da sterminati campi di tabacco, vivono 'Red' Mabry; Bill Mabry (il figlio di 'Red'); e infine 'Doc' Roper, il dottore più amato di Falls nonché, dopo la pensione, abile e misterioso intagliatore di esche di legno ('Le anatre in legno? Invece di vite umane da salvare?'). Il rapporto tra i tre protagonisti si sviluppa a partire dai primi anni Settanta per arrivare agli anni Duemila, alla vigilia di un evento catastrofico che sconvolgerà la vita di tutta Falls. 'Red' Mabry (così soprannominato per il colore dei capelli) è un campagnolo pieno di entusiasmo e animato da una fede autentica nel prossimo. Per un bizzarro destino eredita un corposo patrimonio che gli consente finalmente di abitare 'in città' e addirittura nel quartiere più prestigioso. Il suo naturale ottimismo è però minato da una grave malattia del cuore che ha trasmesso anche al figlio Bill, un giovane pudico e scettico. 'Red' e Bill Mabry sono in cura dal dottor Roper, soprannominato fin da bambino 'Doc'. Altissimo, disinvolto, cordiale ma forse troppo perfetto, Roper si è conquistato la fiducia dell'intera città, di cui conosce ogni segreto e che cura con competenza e umanità. Le visite nell'ambulatorio di Roper finiscono in particolare per scandire quarant'anni della vita di Bill Mabry, incline a maturare una toccante e disperata devozione verso l'amico/medico.

Decoy, the concluding novella of Allan Gurganus’s hugely acclaimed Local Souls, was hailed as the standout of that work. Critics called it “humane, profound, hilarious, nostalgic, the literary equivalent of a bare-knuckled knockout punch” (Miami Herald). Like Kazuo Ishiguro’s The Remains of the Day it is a haunting lyrical portrayal of a life half-led. Set in mythical Falls, North Carolina, this mysterious and compelling tale maps the lifelong eroticized friendship between two married men. When Doc Roper, the town’s beloved physician, announces he is retiring from practice to carve exquisite duck decoys, he triggers an epidemic of catastrophes. His dependent patient and next-door neighbor, Bill Mabry, feels cut loose. Then the close-knit town is devastated by a flood of near-biblical proportions. Working inexorably “to an unexpected moment of catharsis” (Dwight Garner, New York Times) Decoy—already emerging as an essential work of American literature—charts the tender border between life and death.

Sul 'promontorio ventoso' dei suoi cinquant'anni Clyde Meadows Deiman, un rispettato professore universitario di lingue antiche, sposato e padre di due giovani figlie, decide di raccontare l'episodio che ha segnato la sua infanzia e la sua vita: a otto anni, ha sorpreso la madre con il veterinario sul divano di casa, spezzando così un equilibrio familiare fondato su omissioni e bugie. Un percorso a ritroso nel ricordo in particolare del rapporto con il padre, un uomo bruttissimo, ma anche la creatura 'più gentile che abbia mai abitato la terra'. Tutte le domeniche, infatti, dai sei agli otto anni, il piccolo Clyde Meadows accompagna l'amatissimo padre a distribuire le Bibbie nei motel più squallidi del Nord Carolina - un espediente con il quale il padre consente alla moglie di tradirlo - incontrando personaggi bizzarri, criminali, adulteri, pedofili, e descrivendo un'America degli anni '50 'che per il fatto di essere più semplice - frontale come uno spettacolo di burattini - era perfino più palesemente bizzarra di com'è oggi.' Ma l'idillio tra padre e figlio, lontano dalle inquietudini e dai desideri di fuga della madre, è scosso dalle voci e dai pettegolezzi che porteranno il giovanissimo 'Testabionda' a prendere una decisione dagli effetti drammatici e imprevisti.

Jean Mulray è una donna di mezz'età, divorziata, intelligente, insoddisfatta. E madre di due piccoli gemelli, ma soprattutto di una diciassettenne, Caitlin, che lei stessa ha ribattezzato, e non senza irritazione, la 'santa' e di cui ammira e allo stesso tempo critica l'eccessiva disponibilità verso il mondo. La figlia è infatti molto più devota ai poveri che a sua madre, cui ruba regolarmente scarpe e vestiti per portarli ai senzatetto. Popolare, bella, sportiva e altruista, è l'idolo della cittadina di Falls, nella Carolina del Nord. Quando poi Caitlin comunica alla madre di voler partire per l'Africa con un'associazione non profit per svolgere attività di volontariato, Jean si oppone con tutte le sue forze, alimentando sempre di più i conflitti con la figlia che le rimprovera di essere egoista e 'borghese'. Dopo la partenza di Caitlin, i contatti tra la madre e la figlia sono saltuari e difficoltosi per via dello scarso funzionamento di un telefono satellitare e soprattutto per l'insofferenza di Caitlin verso i rimproveri e le 'cattive premonizioni' della madre. Finché una notte, quando sembra disposta a tacitare la tensione generata dal sapere la figlia in un altro continente, Jean riceve una telefonata. E nulla sarà più come prima.

Through memorable language and bawdy humor, Gurganus returns to his mythological Falls, North Carolina, home of Widow. This first work in a decade offers three novellas mirroring today’s face-lifted South, a zone revolutionized around freer sexuality, looser family ties, and superior telecommunications, yet it celebrates those locals who have chosen to stay local. In doing so, Local Souls uncovers certain old habits—adultery, incest, obsession—still very much alive in our New South, a 'Winesburg, Ohio' with high-speed Internet.

Wells Tower says of Gurganus, 'No living writer knows more about how humans matter to each other.' Such ties of love produce hilarious, if wrenching, complications: 'Fear Not' gives us a banker's daughter seeking the child she was forced to surrender when barely fifteen, only to find an adult rescuer she might have invented. In 'Saints Have Mothers,' a beloved high school valedictorian disappears during a trip to Africa, granting her ambitious mother a postponed fame that turns against her. And in a dramatic 'Decoy,' the doctor-patient friendship between two married men breaks toward desire just as a biblical flood shatters their neighborhood and rearranges their fates.

Gurganus finds fresh pathos in ancient tensions: between marriage and Eros, parenthood and personal fulfillment. He writes about erotic hunger and social embarrassment with Twain's knife-edged glee. By loving Falls, Gurganus dramatizes the passing of Hawthorne’s small-town nation into those Twitter-nourished lives we now expect and relish.

Four decades ago, John Cheever pronounced Allan Gurganus 'the most technically gifted and morally responsive writer of his generation.' Local Souls confirms Cheever’s prescient faith. It deepens the luster of Gurganus’s reputation for compassion and laughter. His black comedy leaves us with lasting affection for his characters and the aching aftermath of human consequences. Here is a universal work about a village.

Seduto in un auditorium scolastico di provincia, accanto all'amica Jemma, Gurganus è in procinto di assistere a un musical, interpretato dal figlioccio adolescente. Circondato da parenti attempati e privi di fascino, è sorpreso nel ritrovarsi di fianco una giovane coppia di genitori. Bellissimi, scoppiettanti 'come popcorn nel microonde', carichi di erotismo e traboccanti di affetto reciproco. Appena i due prendono posto, l'amica Jemma scribacchia sul suo blocco un messaggio allusivo, in cui invita Gurganus a prestare attenzione alla coppia, anticipandogli il racconto di una vicenda sconvolgente. E sarà lo stesso Gurganus a raccontare la storia, riprendendola dal suo inizio drammatico, a metà degli anni Settanta, nelle tranquille acque di un lago del North Carolina, quando un funzionario di banca, un aitante quarantenne, viene decapitato involontariamente dal motoscafo guidato dal suo migliore amico. È solo l'esordio di una catena di eventi dolorosi, paradossali e imprevedibili che porteranno Gurganus a concludere: 'Le stesse storie travolgenti delle tragedie greche si consumano in qualche traversa delle nostre cittadine dove si pagano le tasse.'

Through memorable language and bawdy humor, Gurganus returns to his mythological Falls, North Carolina, home of Widow. This first work in a decade offers three novellas mirroring today’s face-lifted South, a zone revolutionized around freer sexuality, looser family ties, and superior telecommunications, yet it celebrates those locals who have chosen to stay local. In doing so, Local Souls uncovers certain old habits—adultery, incest, obsession—still very much alive in our New South, a 'Winesburg, Ohio' with high-speed Internet.

Wells Tower says of Gurganus, 'No living writer knows more about how humans matter to each other.' Such ties of love produce hilarious, if wrenching, complications: 'Fear Not' gives us a banker's daughter seeking the child she was forced to surrender when barely fifteen, only to find an adult rescuer she might have invented. In 'Saints Have Mothers,' a beloved high school valedictorian disappears during a trip to Africa, granting her ambitious mother a postponed fame that turns against her. And in a dramatic 'Decoy,' the doctor-patient friendship between two married men breaks toward desire just as a biblical flood shatters their neighborhood and rearranges their fates.

Gurganus finds fresh pathos in ancient tensions: between marriage and Eros, parenthood and personal fulfillment. He writes about erotic hunger and social embarrassment with Twain's knife-edged glee. By loving Falls, Gurganus dramatizes the passing of Hawthorne’s small-town nation into those Twitter-nourished lives we now expect and relish.

Four decades ago, John Cheever pronounced Allan Gurganus 'the most technically gifted and morally responsive writer of his generation.' Local Souls confirms Cheever’s prescient faith. It deepens the luster of Gurganus’s reputation for compassion and laughter. His black comedy leaves us with lasting affection for his characters and the aching aftermath of human consequences. Here is a universal work about a village.

Nella cittadina di Falls, nel North Carolina, Allan Gurganus ambienta le sue storie di 'piccoli eroi', di gente comune alle prese con i problemi quotidiani, in bilico tra il desiderio di emergere, la voglia di riscatto e il terrore dell'emarginazione. Volti coraggiosi di un'America che comincia a dubitare della propria innocenza. A partire da Jerry, un diciannovenne che, alla fine degli anni Quaranta, per pagarsi gli studi universitari, ogni sabato va a riscuotere le rate delle 'assicurazioni per il funerale' da anziane signore di colore, nel quartiere ghetto della città. Un lavoro ingrato che si fonda su un gigantesco imbroglio ai danni di persone vulnerabili. L'incontro, in particolare, con una novantenne, sempre circondata da decine di bambini, spingerà Jerry ad affrontare il dilemma etico in cui è coinvolto. Dan R., invece, è uomo disinvolto, sicuro di sé, ma anche gentile, disponibile, capace di ascolto. Un idolo nel proprio gruppo di amici, un riferimento per la comunità in cui vive. Il protagonista di una irresistibile ascesa sociale che però si interrompe bruscamente quando 'l'uomo più affascinante della città' viene incastrato da un poliziotto nel gabinetto di un cinema e accusato di molestie sessuali nei confronti di un minorenne. Il libro si conclude con le figure comuni, eppure strazianti, di un padre, già eroe della Seconda Guerra Mondiale (uno dei piloti che bombardarono Dresda), e del figlio.

Sul 'promontorio ventoso' dei suoi cinquant'anni Clyde Meadows Deiman, un rispettato professore universitario di lingue antiche, sposato e padre di due giovani figlie, decide di raccontare l'episodio che ha segnato la sua infanzia e la sua vita: a otto anni, ha sorpreso la madre con il veterinario sul divano di casa, spezzando così un equilibrio familiare fondato su omissioni e bugie. Un percorso a ritroso nel ricordo in particolare del rapporto con il padre, un uomo bruttissimo, ma anche la creatura 'più gentile che abbia mai abitato la terra'. Tutte le domeniche, infatti, dai sei agli otto anni, il piccolo Clyde Meadows accompagna l'amatissimo padre a distribuire le Bibbie nei motel più squallidi del Nord Carolina - un espediente con il quale il padre consente alla moglie di tradirlo - incontrando personaggi bizzarri, criminali, adulteri, pedofili, e descrivendo un'America degli anni '50 'che per il fatto di essere più semplice - frontale come uno spettacolo di burattini - era perfino più palesemente bizzarra di com'è oggi.' Ma l'idillio tra padre e figlio, lontano dalle inquietudini e dai desideri di fuga della madre, è scosso dalle voci e dai pettegolezzi che porteranno il giovanissimo 'Testabionda' a prendere una decisione dagli effetti drammatici e imprevisti.

We launch into our third decade by welcoming a guest editor—to select and introduce each year's collection—and who better to inaugurate the change than Allan Gurganus. He has combed through hundreds of short stories written in 2005 to assemble a muscular array of talent, twenty stories ranging from low-down, high-octane farce to dark, erotic suspense.

This year's volume combines seasoned writers like Tony Earley, Wendell Berry, and George Singleton with gifted newcomers, including Keith Lee Morris, Erin Brooks Worley and J. D. Chapman. Their stories range from a communal love poem for a hunting dog, to a tale of a newly rich retiree trying to micromanage a Hollywood movie and losing his trophy wife to each new young screenwriter, to a harrowing work about a Virginia slave-woman burned alive for witchcraft.

As Gurganus writes in his introduction, “The only region of the U.S. ever to declare war on every other region of the nation won—if not that great gray fib of secession, then most of the recuperating country's truest stories.”

She was raised by a wealthy family in an unnamed American suburb. As a young adult, she started to turn tricks in the parking lot of the local bar, catching commuters on their way home. Not because she needed the money, but because the money made explicit what sex had always been for her, a loveless transaction.
A sadist takes her home to replay family dramas with his beautiful wife, and she becomes hopelessly drawn into their dangerous web, and eventually, ends up in more trouble than she ever bargained for. Arrested and confined to a psychiatric ward, a therapist is assigned to help her. But instead of treatment they develop a sexual relationship, bringing her both confusion and revelation.

In his fictional Falls, North Carolina–a watchful zone of stifling mores–Allan Gurganus's fond and comical characters risk everything to protect their improbable hopes from prejudice, poverty, betrayal. Seeking warmth and true connection, they shield themselves and loved ones while creating a rarely-glimpsed world of valor, minor grandeur, side-street heroics.

Muriel Fraser, a poor Scottish-born spinster, is the subject of a John Singer Sargent portrait in the imagination of her devoted grand-nephew. Tad Worth, a young man dying of AIDS, finds ways to restore vitality to old friends and 18th-century houses. Overnight, one pillar of the community, accused of child molesting, becomes the village pariah. And Clyde Delman, ugliest if kindest man in Falls, finds the love of his eight-year-old son jeopardized when troubling family secrets arise. In each of these splendid complex tales, Allan Gurganus wrings truths–sometimes bruising, ofttimes warming–from human hearts as immense as they are local.

Oft quoted but seldom credited,Charles Dudley Warner's My Summer in a Garden is a classic of American garden writing and was a seminal early work in the then fledgling genre of American nature writing. Warner—prominent in his day as a writer and newspaper editor—was a dedicated amateur gardener who shared with Mark Twain, his close friend and neighbor, a sense of humor that remains deliciously fresh today.

In monthly dispatches, Warner chronicles his travails in the garden, where he and his cat, Calvin, seek to ward off a stream of interlopers, from the neighbors' huge-hoofed cows and thieving children, to the reviled, though “propagatious,” pusley weed. To read Warner is to join him on his rounds of his beloved vegetable patch, to feel the sun on his sore back, the hoe in his blistered hands, and yet, like him, never to lose sight of “the philosophical implications of contact with the earth, and companionship with gently growing things.”

This Modern Library edition is published with an extensive new Introduction by Allan Gurganus, author of Oldest Living Confederate Widow Tells All and The Practical Heart.

Allan Gurganus's Oldest Living Confederate Widow Tells All became an instant classic upon its publication. Critics and readers alike fell in love with the voice of ninety-nine-year-old Lucy Marsden, one of the most entertaining and loquacious heoines in American literature.

Lucy married at the turn of the last century, when she was fifteen and her husband was fifty. If Colonel William Marsden was a veteran of the 'War for Southern Independence', Lucy became a 'veteran of the veteran' with a unique perspective on Southern history and Southern manhood. Her story encompasses everything from the tragic death of a Confederate boy soldier to the feisty narrator's daily battles in the Home--complete with visits from a mohawk-coiffed candy-striper. Oldest Living Confederate Widow Tells All is proof that brilliant, emotional storytelling remains at the heart of great fiction.

In these eleven stories, Allan Gurganus--author of the highly acclaimed Oldest Living Confederate Widow Tells All--gives heartbreaking and hilarious voice to the fears, desires and triumphs of a grand cast of Americans.

Here are war heroes bewildered by the complex negotiations of family life, former debutantes called upon to muster resources they never knew they had, vacationing senior citizens confronted by their own bravery, and married men brought up short by the marvelous possibilities of entirely different lives.  Written with flair, wit, and deep humanity, this award-winning volume confirms Allan Gurganus as one of the finest writers of our time.

With great narrative inventiveness and emotional amplitude, Allan Gurganus gives us artistic Manhattan in the wild 1980s, where young artists--refugees from the middle class--hurl themselves into playful work and serious fun.  Our guide is Hartley Mims Jr., a Southerner whose native knack for happiness might thwart his literary ambitions. Through his eyes we encounter the composer Robert Christian Gustafson, an Iowa preacher's son whose good looks constitute both a mythic draw and a major limitation, and Angelina 'Alabama' Byrnes, a failed deb, five feet tall but bristling with outsized talent.  These friends shelter each other, promote each other's work, and compete erotically.  When tragedy strikes, this circle grows up fast, somehow finding, at the worst of times, the truest sort of family.

Funny and heartbreaking, as eventful as Dickens and as atmospheric as one of Fitzgerald's parties, Plays Well with Others combines a fable's high-noon energy with an elegy's evening grace.  Allan Gurganus's celebrated new novel is a lovesong to imperishable friendship, a hymn to a brilliant and now-vanished world.