Costas Varotsos. Elpís intreccia mito e presente, memoria archeologica e arte contemporanea, in un racconto visivo e simbolico che trova nella figura di Prometeo il suo fulcro vitale. Attraverso le opere di Costas Varotsos, il museo Sigismondo Castromediano di Lecce diventa teatro di una riflessione profonda sui temi della fragilità, della conoscenza e della speranza. Nel gesto di rubare il fuoco agli dèi per donarlo agli uomini, Prometeo incarna la tensione eterna tra progresso e distruzione, salvezza e 'hybris'. Il fuoco si fa metafora della condizione contemporanea: strumento di creazione e trasformazione, ma anche emblema della responsabilità collettiva verso un mondo minacciato da guerre, crisi ambientali e derive tecnologiche incontrollate. Curato da Giusi Giaracuni e Luigi De Luca, e arricchito dai testi di studiosi internazionali, il volume racconta l'installazione di Varotsos come un viaggio sospeso tra archeologia e futuro. Le sculture, fatte di materiali trasparenti e fragili come il vetro, dialogano con i reperti millenari del museo, creando un cortocircuito di forme e significati che attraversa il tempo. 'Costas Varotsos. Elpís' non è solo un omaggio al mito: è un manifesto per il nostro presente. In un'epoca segnata da incertezze e catastrofi, l'arte di Varotsos recupera la potenza originaria della speranza - non come attesa passiva, ma come energia vitale, fragile e ostinata, che spinge l'umanità a rinnovare il proprio patto con la vita.
€ 35,00