Lia è una giovane donna, Marco è il figlio adolescente: hanno subito una grave perdita e la loro esistenza sembra aver drasticamente perso ogni attrattiva. Un fortuito incontro ed una progressiva rinascita della consapevolezza, daranno l'opportunità a entrambi di rivalutare la vita e le innumerevoli occasioni che offre, sulla base di quella Energia Universale che, sottile e pura, penetra in ogni dove e ne ristabilisce l'ordine.

Due vite apparentemente distanti s'intrecciano: un'adolescente con le emozioni per il suo primo giorno di scuola alle superiori e poi l'attesa per la sua prima festa di compleanno, Luca cinquantenne con una meravigliosa famiglia che perde il lavoro e verrà sopraffatto dal senso d'inadeguatezza. La paura di affrontare la verità porterà entrambi a mentire ma le storie ci insegneranno "che gli ostacoli della vita sono opportunità di crescita, di sviluppo e che le persone non hanno il controllo totale della loro esistenza poiché la vita è un susseguirsi di eventi indipendenti dalle nostre volontà." Non ho più paura ci esorta ad essere coraggiosi nelle nostre azioni ma ancor prima nei nostri pensieri, a prendere in mano la nostra vita affrontando i nostri limiti per rinascere più forti.

Livorno, secondo dopoguerra. Rachele è una giovane madre che si divide tra la famiglia e l'insegnamento in una scuola elementare. Di origine ebraica, la donna ha perduto la famiglia nei lager nazisti: un passato drammatico che riemerge prepotentemente nel quotidiano, spingendola a cercare tracce, ricordi ed emozioni legate ai suoi cari. Grazie al suo spirito di iniziativa, alla vitalità e all'amore per la vita nonostante tutto, sarà capace di dare una svolta inaspettata e travolgente alla propria esistenza.

La vita è un viaggio durante il quale gioisci o soffri secondo le situazioni che ti si prospettano. Siamo più inclini a ricordare solo ciò che ci fa soffrire, che ci causa insoddisfazione e disagio. Molti dei nostri pensieri sono recriminazioni su quello che, a nostro avviso, ci è stato negato, sulle ingiustizie subite, sui torti ricevuti. Spesso siamo noi causa della nostra infelicità perché non sappiamo godere delle tante piccole cose che fanno parte della quotidianità in quanto le diamo per scontate: il sorriso sincero di un amico, l'abbraccio caloroso di un genitore, la dolcezza di uno sguardo fraterno. Per ricordare sempre che ogni attimo di vita è unico e va vissuto con pienezza e amore, dedico questo breve racconto a mio fratello che mi ha insegnato il vero valore della vita.