Una raccolta d'autore di piccole esperienze di vita durante la seconda Guerra Mondiale e nell'immediato dopo guerra viste con gli occhi di un bambino che ancora non comprendeva appieno il mondo degli adulti, il suo odio e i suoi conflitti ma che ben presto imparò a vedere con i loro occhi e a distinguere i "buoni" dai "cattivi". Scorci di vita vissuta che abbracciano un'intera generazione di sacrifici e timori, ma anche di piccole gioie che alimentano la speranza di una liberazione dagli orrori della guerra.

Una nuova avventura per l'agente fuori quadro Vittorio Costa. Siamo in Costa d'Avorio. In questa splendida terra, quanto contesa, l'agente Costa deve risolvere il giallo della morte del giornalista e amico Francesco Dini, ucciso, sembra, da un'infezione da virus che, oltre ad essere letale, è anche fortemente contagiosa. La causa non lo convince, considerando che in Costa d'Avorio, il maggior esportatore mondiale di caffè, oltre che ricco di petrolio, di giacimenti d'oro e di diamanti, era appena terminata una sanguinosa guerra civile che aveva fortemente compromesso la solidità economica dello Stato, oltre ad averlo insanguinato con decine di migliaia di morti. Tra mille peripezie, l'agente Costa riuscirà a sbrogliare la matassa, rimanendo in equilibrio tra la ricerca della verità e le acrobazie che la politica internazionale richiede.

La storia di un atto vergognoso ai danni di una bambina di dodici anni, Petra, che anni dopo ha realmente raccontato il triste episodio all'autore, che poi ha romanzato tracciando a parole, a volte crude, le ferite sulla pelle e nell'anima di questa ragazzina, che come una fragile pianta sferzata dal vento è stata piegata ma fortunatamente non spezzata, rinata a giovane donna che con la forza del pianto e del sorriso affronta di nuovo la vita.

"Bologna bella e bastarda" è un noir ambientato nella Bologna che ormai non è più che un ricordo della "Bologna grassa e dotta" e di un passato non troppo lontano ma, per chi l'ha vissuto, ormai irriconoscibile. Vittorio da Sassonero sa farci vivere questa dicotomia in tutti i suoi scritti editi e in via di edizione. In "Bologna bella e bastarda" ne traccia un collage crudo, senza se e senza ma: droga, intrighi internazionali, falsari d'arte. Da Bologna a Bahia all'Egitto dei faraoni, un susseguirsi di eventi, a volte sincopato, che meritano un posto di rilievo nell'ormai consolidata tradizione giallistica bolognese.