Un'educazione sentimentale dura e dolorosa è quella della protagonista di una storia, vera, che Erminia Crociani racconta con la consueta lucidità. Una vita in cui il rapporto con la madre, prima negato poi cresciuto nella sofferenza, segna una giovane donna e il suo percorso alla scoperta della propria femminilità e alla ricerca di quell'amore gratuito che sembra impossibile. Temi densamente emotivi come la mercificazione del sesso, la maternità, la violenza carnale si incontrano in pagine in cui l'orgoglio e la voglia di riscatto, comunque, prevalgono.

Una donna, Barbara, e il suo gatto, Dodo: entrambi con un desiderio di libertà e indipendenza che soffre per una vita reclusa in una prigione dorata. Perché le apparenze di felicità e agio spesso nascondo terribili drammi e violenze, di cui le donne sono le vittime designate. Barbara ha avuto il coraggio di spezzare le catene di un legame malato e oppressivo. Anche Dodo riuscirà a trovare la libertà che è diritto di ogni creatura?

Cosa significa essere omosessuali nella società italiana di oggi? È ancora un ostacolo, un marchio, una vergogna? Adry e Donald raccontano le loro storie, diverse, ma sempre dure, difficili, senza sconti, due storie che a un certo punto si intrecciano e parlano al lettore di coraggio e accettazione, ma anche di amore che va oltre ogni convenzione sociale e pregiudizio.

Per Erminia Crociani l'esigenza di scrivere questo libro nasce da un intenso bisogno di verità e da un'insaziabile desiderio di andare oltre l'apparenza, oltre ciò che sembra certo e dimostrato, oltre i fatti scontati e banali, oltre le motivazioni dichiarate e coscienti, alla ricerca di frammenti dimenticati, trascurati, sottaciuti o negati. Erminia non pretende di possedere la verità, ma invita ad osservare meglio, a scavare in profondità. L'oggetto del libro è la guerra, quella che visse sul Piave e sul Carso i suoi drammi e quella nella quale si svolse l'insieme delle vicende che chiamiamo Resistenza, che l'autrice ricostruisce, quanto ai territori dell'Appennino forlivese e con il sostegno di testimonianze dirette, dandone spesso una lettura critica, con una visione dei fatti meno polarizzata, forse più complessa e variegata di quella usuale, forse più vicina alla crudele verità di ogni guerra, in cui molti uomini, di ogni parte, perdono il senso della loro umanità.