Il volume affronta il tema della formazione della classe dirigente dell'Arma dei Carabinieri Reali dall'età liberale al fascismo. La formazione interna è riservata quasi esclusivamente ai sottufficiali. Tale promozione sociale vera e propria non costituiva un'eccezione, bensì una politica di assorbimento degli appartenenti alle classi più modeste della società che potevano raggiungere anche il grado di capitano con un riconoscimento sociale conseguente. L'Istituzione individuò i militari che emergevano maggiormente secondo l'ethos dell'Arma e che, almeno a partire dal 1883, passavano per un percorso formativo allo scopo di elevare le qualità professionali dei futuri ufficiali. A metà dell'età giolittiana fu lo stesso statista ad occuparsi del caso, sostenendo un esperimento molto interessante: la scuola allievi ufficiali carabinieri reali. Tale iniziativa di altissimo livello, ove gli ufficiali e i docenti universitari erano di prim'ordine, terminò con il fascismo.

Un'Istituzione quasi bicentenaria come l'Arma dei Carabinieri che ha percorso tuttele vicende della storia nazionale partendo dal Piemonte per diffondersi sul territorionazionale e anche all'estero rappresenta una fonte di studio particolare che questo volume osserva sotto la lente attenta dei suoi più alti rappresentanti: i generali. Non tutti, sia chiaro; bensì tutti i generali provenienti dall'Arma che hanno raggiunto il grado tra l'inizio del XX secolo ed il 1919. Si tratta di un primo tentativo di offrire una conoscenza, quanto più ampia possibile, di alcune figure di militari con particolare riferimento a quelle dei Carabinieri. Va precisato che, almeno per quanto riguarda le Forze Armate ed i corpi armati dello Stato, non risultano indagini repertoriali di taglio archivistico condotte su ufficiali o su altre categorie.