Marina Liberati vive ad Ariccia, sui Castelli Romani. La sua vita è trascorsa in quella comune normalità fatta di alti e bassi, di esperienze dolorose, ma vissuta con quella sensibilità che ha dato voce alla poesia; con la sensibilità di chi fa fatica a buttarsi dietro le spalle un passato scandito da quelle pietre miliari che ricordano il passaggio dei dolori e delle gioie. Il suo punto di riferimento più valido rimane quello di Ada Merini: sente di condividere con lei il tumulto dell'anima, potente sorgente di poesia, arma di chi non può e non vuole arrendersi alla cruda realtà. Ha frequentato l'Istituto d'Arte; si è specializzata in Censimento e catalogazione dei beni culturali e ambientali; ha ottenuto, poi, la qualifica di Archivista di documenti storici; con questa specializzazione ha reimpostato, lavorandovi, gli archivi storici di Ariccia, Genzano e di Marino. Questa opera è una raccolta di poesie inedite. Al suo attivo ha ben 25 raccolte e tre antologie, pubblicate motu propriu nella rete.

Una preziosa introduzione per chi parte da zero e vuole comprendere i perché della scelta vegan, ma anche un utile manuale per chi è già vegan e intende approfondire le sue conoscenze per essere più efficace nella divulgazione. Il libro spiega come quella vegan sia una scelta etica di rispetto per tutti gli animali: questo è il senso del termine, assegnatogli dall'inventore stesso della parola, Donald Watson. E spiega anche che con la scelta vegan "ci guadagnano tutti": si diventa vegan per ragioni altruistiche, ma l'effetto collegato è quello di ottenere vantaggi anche per la nostra salute... e per quella del pianeta. L'autrice, Marina Berati, svolge da molti anni attività di volontariato per la difesa degli animali, attraverso campagne informative, libri, opuscoli, siti web ed eventi. Nelle sue argomentazioni mette al primo posto la logica e la razionalità. La logica però non esclude l'empatia, il "mettersi nei panni degli altri" e sentire la loro sofferenza. In questo libro l'autrice spiega che far del male agli animali non è ragionevole, logico, razionale, oltre ad essere profondamente ingiusto.

Vegan è la persona che sceglie di escludere completamente dalla propria alimentazione (e dall'abbigliamento, dalla cosmesi ecc.) ogni prodotto di origine animale, derivante dalla morte diretta o indiretta di animali o dalla loro sofferenza e prigionia. La persona che si rifiuta di frequentare quei posti (circhi, zoo, sagre ecc.) in cui si sfruttano e torturano gli animali a scopo di lucro. Una scelta etica e consapevole, che testimonia il rispetto e l'amore per gli animali di chi si assume la propria responsabilità verso l'ambiente e la natura, ogni giorno. Vegan da più di vent'anni, l'autrice parte dalla propria esperienza personale, descrive le ragioni di questa scelta, si sofferma sui miglioramenti che comporta non solo per il nostro corpo, ma per tutto il pianeta; aiuta chi fa questa scelta ad argomentare le proprie ragioni e descrive quali azioni mettere in atto nella vita di tutti i giorni.

L'alimentazione non è solo la somma di carboidrati, proteine e grassi, ma, come ogni scelta nella vita, l'espressione di un mondo interiore, fatto di motivazioni, priorità e decisioni, a volte talmente forti che tutte le nostre scelte ne sono solo una conseguenza. Si definisce vegan (o vegana) una persona che sceglie di escludere completamente dalla sua alimentazione (e dall'abbigliamento ecc.) ogni prodotto di origine animale, derivante dalla morte diretta o indiretta di animali o dalla loro sofferenza e prigionia. Un vegan non mangia carne, pesce, uova, latte e derivati, miele, ma si nutre di tutti i prodotti della terra, senza alcuna restrizione. Non indossa pelle, pellicce, lane e seta, ma tutte le fibre vegetali o sintetiche.