Angelo Bagnato offre al pubblico una raccolta poetica che unisce riflessione civile, esperienza personale e coscienza storica. Si tratta di un'opera accessibile e profonda, che affronta temi di grande attualità - dalla guerra in Ucraina e medio oriente al tema dell'immigrazione, dalla crisi dei valori spirituali alla condizione della donna.

Consiglio a coloro che si accingono a leggere queste poche righe, di armarsi di ironica curiosità e fantasia, sentimenti che hanno spinto me a scriverle, nonostante fossi sicuro di affrontare un argomento spinoso e già trattato da una miriade di autori (storici, filosofi, poeti e narratori, ciascuno con una propria idea da propagandare), senz'altro più bravi e preparati di me nei temi mitologici dell'antica Grecia. Credo, però, che un odierno Omero non avrebbe sacrificato il suo meraviglioso Eroe, lasciandolo in una sofferta permanenza a Itaca, e avrebbe preso in considerazione la possibilità di fargli realizzare anche questo suo ultimo viaggio, verso l'Ignoto...

«Ho voluto trattare alcune esperienze della mia lunga 'vacanza' qui sulla terra, seguendo il treno della vita ,che mi correva accanto e cercava di non farsi raggiungere, accavallando problemi su problemi, che era difficile individuare e superare. Seguendolo però da vicino, ho imparato a superare gli ostacoli che si ponevano sulle mie rotaie, che facevano rallentare più volte il mio treno. Ho cercato di immaginare un nuovo 'domani' senza più guerre, violenze e genocidi, né lotte alimentari in tutta Europa, ma mi rendo conto che sto accarezzando una utopia, nella quale solo un grande illuso può continuare a credere».

Mi sono affidato alle Mongolfiere per riuscire ancora a far volare e portare in cielo i miei tentativi poetici senili, affidando loro i miei sentimenti più cari elevandoli e cercando di distaccarli da me che purtroppo sono costretto a rimanere abbarbicato a questa terra.

Nel corso della ricerca delle 'radici' della propria famiglia, l'autore ha riscoperto anche quelle della stessa Calabria e del suo popolo, ritrovando i collegamenti secolari con la vicina Grecia, enfatizzandone anche la discendenza storica e religiosa. Ha acceso un faro sull'Aspromonte e le sue pendici che scivolano fino allo stretto di Messina accennando alle sue evoluzioni catastrofiche e sismiche che si sono puntualmente ripetute nei secoli passati. Un viaggio che farà conoscere al lettore la natura, le tradizioni, la storia di una regione, la Calabria, meravigliosa. Una terra abitata da persone accoglienti legate alla loro cultura e desiderose di diffonderla il più possibile.

Il sole rischiara le cose bagnate di fresco. Lontano si ascolta fremente, il brontolare del tuono; lividi passaggi, improvvisi di luce, non solcano il limite oscuro oramai. Il sole ritorna, scompare, ritorna, or resta per sempre splendente sul luccicare leggero di fronde, di tetti di piante, di nidi al riparo, frementi con garrule strida; rivive nel fondo un camino con nuvole chiare di fumo. Il sole ritorna; è la vita, per tutti di nuovo risplende.

L'autore è nato in Somalia da una famiglia di italiani che ha tentato di portare i propri contributi alla Colonizzazione dell'Africa Orientale, cercando invano di imitare altre Nazioni Europee, come la Francia, che si erano già mosse da anni sul piano coloniale ed avevano annesso gran parte dell'Africa Centro-Occidentale. Il libro è pieno di ricordi autobiografici e di episodi attinti da diari, racconti e descrizioni degli stessi familiari protagonisti (il nonno e il padre) nel decennio dal 1936 al 1947. Viene descritto anche il rientro in Italia nel dopoguerra con i limitati livelli economici delle famiglie e le complicazioni abitative che i 'Reduci' hanno dovuto superare senza aiuti statali, in una Italia che tentava a fatica a riprendere fiato, dopo una guerra pesantemente sofferta. Bagnato racconta questo periodo storico, denso di avvenimenti autobiografici, conducendo per mano il lettore in una piacevole avventura. Prefazione di Piero Angela.