Qualcuno è attratto dal potere ma, dopo averlo conquistato con grande abilità, lo perde per qualche errore imperdonabile. Altri, sulla strada del potere, si spingono oltre le proprie possibilità: vanno troppo avanti. Oppure, spesso, rimangono indietro e perdono perché osano troppo poco. E poi ci sono quelli che sanno cavalcare il potere e riescono a utilizzarlo senza sbagliare una mossa: ogni loro gesto, con istintiva intelligenza, è in armonia con le 48 leggi che lo governano. Scrittori e filosofi si sono interrogati lungamente sulle leggi che reggono il potere. Hanno cercato di far affiorare, dai successi e dalle sconfitte di chi ci ha preceduto, indicazioni che possano guidarci nel nostro quotidiano. Disincantato, apparentemente amorale e cinico ma assolutamente realistico e denso di indicazioni: un libro che nasce dall'analisi di trenta secoli di storia del potere, dal pensiero dei più profondi strateghi, dall'esperienza di guerrieri e leader carismatici, conquistatori di nazioni e manipolatori di folle.

Un viaggio inaspettato cambierà per sempre la vita di un giovane ragazzo, catapultandolo in una realtà che all'apparenza non gli appartiene. Nella ricerca della verità, si imbatterà in enigmi e prove inconfutabili che lo porteranno a svelare il mistero più antico dell'umanità: "da dove veniamo e perché?" Un racconto in cui, attraverso la vita di una famiglia apparentemente "normale", vengono messe in risalto le enormi contraddizioni del nostro sistema sociale, arrivando a dare una suggestiva spiegazione alle origini dell'uomo e illustrando al tempo stesso le caratteristiche di una società alternativa, plasmata alle vere necessità umane e planetarie. La lettura di questo romanzo diventa un'occasione per riflettere sulla precarietà della condizione umana e sugli innumerevoli difetti insiti nella società moderna, che continua a utilizzare un modello sociale obsoleto, basato sul lavoro, elemento non più indispensabile per la sopravvivenza umana già da decenni. Per il bene dell'umanità e per garantire un futuro ai nostri figli, bisognerebbe trovare il modo di riscrivere le attuali regole sociali, rivedendo la concezione stessa di "lavoro"e della funzione che dovrebbe avere: non più finalizzato al percepimento di un mero reddito per poter sopravvivere, ma visto come l'insieme di quelle attività socialmente ed ecologicamente utili a cui l'uomo dovrebbe dedicarsi in comunione d'intenti.