Normalissime persone travolte dalla vita e dai suoi paradossi, in un respirare affannato e caldo, parlano, amano, odiano, si muovono come personaggi di una commedia, o forse tragedia.

Gabriele scappa dalla grande città, da un mestiere che non può più fare e dai suoi sensi di colpa. Montefosco, lo sperduto paesino di montagna che lo accoglie, sembra proprio l'ideale per vivere nell'agognato oblio, per nascondersi da se stesso. Poi, una notte, inquietanti segnali cominciano a manifestarsi. E l'istinto del poliziotto torna prepotentemente a farsi vivo. Un'avventura ai limiti del paranormale, un crescendo che porterà il protagonista a trovare e a perdere tutto.

Benedetta, giovane e irrequieta sarta dell'America degli anni Trenta, insoddisfatta e infelice di sé e della propria vita, si crea un altro mondo dal quale trarre soddisfazioni e nel quale realizzarsi. Affascinata da una collega, ne prende in prestito il nome e l'identità e diventa Maria, avvia una relazione extraconiugale con il marinaio Michele e si circonda di menzogne che le permettono di portare avanti le sue due vite. Tanto Benedetta è irreprensibile e dedita al marito quanto Maria è disincantata ed emancipata. Un percorso diverso, costruito su bugie che finirà per soffocare la protagonista. E solo il raccontare la sua storia potrà lenirne il senso di colpa.

Una sottile alchimia, un gioco matematico, un giallo anomalo, una storia intelligente.

Tra l'interiorità e la crudele indifferenza della vita, tra la tragedia personale e quella collettiva, "il lanciatore di sassi" è diviso in due parti ben distinte, in due momenti lontani una generazione tra loro, nei quali però la tragedia percorre inarrestabile il suo cammino senza soluzione di continuità. Gli affetti si perdono, finiscono, muoiono, interrotti dall'indifferenza, dalla naturale caducità della nostra esistenza. In un gioco di luci ed ombre, le vite dei personaggi sono talvolta intrise di banalità, comunque segnate da destini inevitabili. La ricerca di un significato da attribuire all'esistenza lascia spazio solamente al dolore e all'abbandono.

Un piccolo grande quadro di grande efficacia. Frammenti e ricordi visti dagli occhi di una ragazzina. L'Italia di allora, i sogni e i dolori degli italiani travolti dall'immane tragedia della guerra. Per non dimenticare.