In questo libro, 19 autori e studiosi affrontano, con le loro riflessioni, un problema che dilaga e crea disagi nella società contemporanea non solo in Italia ma in tutto il mondo, il quotidiano stillicidio di sopraffazioni e angherie di cui vengono fatte oggetto le vittime del bullismo e delle baby gang. Il fenomeno delle baby gang è in costante aumento e la cronaca riporta sempre più spesso episodi di bullismo, di vandalismo, furti e violenze sessuali che hanno per protagonisti adolescenti, ma a volte anche bambini. Non si tratta di un problema circoscritto alle cosiddette 'periferie urbane disagiate', ma può riguardare tutte le classi sociali. Che cos'è accaduto? Abbiamo cresciuto una generazione di criminali? La società moderna e le nuove tecnologie hanno travolto i ragazzi davanti agli occhi di genitori assenti o impotenti? E soprattutto: cosa fare di fronte ad atteggiamenti che possono sfociare in azioni che infrangono non solo la legge dello Stato ma anche i princìpi elementari dell'etica umana?

«Il 'viaggio tra i toponimi dell' 'Alta Val di Magra' cerca di capire il significato dei toponimi mettendo in stretta relazione le caratteristiche geomorfologiche del sito di insediamento e il nome dell'abitato. Gli insediamenti abitativi nei versanti dell'Alta Val di Magra sono avvenuti su pendii di dossi in successione verso l'alto come i gradini di una scala. Ogni insediamento ha il nome che, con gli etimi da cui è composto, descrive la caratteristica geo-morfologica del sito che, ritenuta dominante, rende la località diversa dalle altre e subito identificata...»

Amore e Amicizia sono il tema centrale di questo racconto che coinvolge due famiglie e due generazioni unite da lunghi e solidi rapporti. Sullo sfondo la vita moderna fatta di lavoro, di viaggi, di difficoltà economiche, di eventi storico-politici, di fragilità e di quotidianità dove la famiglia è il luogo delle certezze, ma anche dei contrasti. I protagonisti si muovono in spazi lontani, ma sempre restano legati da un filo rosso che intreccia amore e amicizia. Esiste un limite tra i due sentimenti?

'Questa breve raccolta di ricette si propone di dare un senso e rendere concreta una passione e condividerla nel modo migliore: seduti a tavola con gli amici... Lasciatemi dire che ci vuole tanta fantasia e abilità per trasformare una materia prima in un piatto che renda il cacciatore orgoglioso di condividerlo'.

Il segreto del mio successo, se pur modesto, sta nell'amore che io porto alla lettura e alla scrittura. 'Ogni progresso viene dalla lettura: le cose che non sappiamo le impariamo leggendo. Le cose che abbiamo imparato le conserviamo meditando'. Trascurato dalla famiglia, lo scrivere mi aiuta a dimenticare gli affanni, libera l'anima dall'angoscia del quotidiano e mi conduce sempre in mondo diverso, ma certamente migliore. E la grande scrittrice Oriana Fallaci ebbe a dire: 'Specialmente quando si scrive, la solitudine è una gran compagnia'. Scrisse una persona saggia: 'Dei nonni non si rimane né orfani né vedovi. Per moto naturale si lasciano lungo la strada, così come per distrazione, lungo la strada si abbandonano gli ombrelli'. Spero tanto che il lettore possa cogliere diverse sfumature, possa cogliere le sofferenze di tanti uomini, l'amore per qualche personaggio, l'amore per la vita, in contrasto con la stanca e scialba noia della pallida stagione letteraria che viviamo in questi anni.

Un giorno di dicembre del 1600 il marchese Lodovico Rangoni delegava ufficialmente il potere di comando a Bianca Rangoni, 'diletta Consorte', e le affidava 'autorità piena et pienissima' sui feudi di famiglia. Questa 'Signora', a cui il marito si rivolgeva in un momento di sventure personali, dovette assumere quella 'croce' che si trovò a 'portare' sino alla morte. Ella assunse il compito con fermezza, ed affrontò ogni problema con rigore e perseveranza tali che un contemporaneo commentò di lei: 'Dama savia, che non conosce paura e sa il fatto suo'. Un'espressione di questo oculato potere sono le presenti 'Gride', che lei emise al fine di regolamentare la vita dei propri sudditi ed instaurare un rapporto di collaborazione con i rappresentanti del 'Vecchio Comune medievale' del 'Castello' di Spilamberto.

Collana d'arte contemporanea per ragazzi. Testi non orientati per età.

Atti del convegno promosso dall'Associazione 'I Popolari' il 19 dicembre 2022 presso l'Istituto Luigi Sturzo di Roma

Le grandi storie di Ferrari e Maserati, oltreché Stanguellini, De Tomaso e Pagani, non sarebbero potute nascere se il terreno della provincia di Modena non si fosse dimostrato nel corso degli anni particolarmente fertile e ricettivo al mito della velocità, all'ingegneria motoristica, alla bellezza su quattro ruote, alla ricerca delle performance su pista. Qui si raccontano 13 storie, ognuna di esse significativa ai fini di raccontare un altro punto di vista della Motor Valley, lontano dai riflettori del mainstream, ma in grado di comunicarne il senso e il segno più profondi: antichi miti, maestri artigiani, parabole brevi ma luminose, avventure passate e nuove imprese, anche a due ruote. Manufatti resilienti, che raccontano ed esprimono in pieno l'altra terra dei motori. Prefazione di Mauro Tedeschini.

Studi locali della vita di Nonantola.

'Questo romanzo completo ha un lieto fine, come se fosse una favola e a ben guardare si tratta di una bella fiaba che appare vicinissima alla realtà, anzi, è più reale della realtà. Quella del ragno d'oro, per me, non è affatto leggenda. Basta avere la pazienza di aspettare, di cercare, di credere e di crederci. Prima o poi il ragno d'oro riaffiorerà in ognuno di voi, come un tesoro inestimabile. Vi auguro con tutto il cuore di poterlo trovare. Come fece il conte di Montecristo. Soltanto che chi lo troverà dovrà condividerlo con quel prossimo che spesso ignora o detesta. Buona lettura.'

Rassegna di storia, 'storie' e cultura locale Valle del Panaro.

50 anni di cito- ed istodiagnostica della scuola ematologica modenese

Raffaella e Andrea, sono i giovani protagonisti di un avventuroso viaggio che trasformerà i loro propositi di aggiornamento, richiesti dalla digitalizzazione tecnologica, in una occasione utile per approfondire i valori che uniscono il loro rapporto. Rinunciando al principio che assegna al destino il potere di decidere il modo col quale devono andare le cose, cercheranno di dimostrare come, il loro impegno di contribuire al riequilibrio dei valori solidali con l'innovazione tecnologica, sia una scelta nient'affatto incompatibile con la richiesta di un doveroso aggiornamento. La ricerca di un lavoro, una zia intraprendente, un ristorante con teatro, una biblioteca, l'apporto di qualche buona lettura, un abile tecnico, un furto e un convegno, fanno da sfondo ad un insolito contesto dove, il loro viaggio verso un primaverile futuro, tenta d'inoltrarsi.

Attraverso il racconto diretto dei tre protagonisti, il lettore ha il privilegio di condividere l'itinerario di un sodalizio artistico che è durato quanto tutta una vita, partecipando a qualcosa di esclusivo. Da maneggiare con cura, perchè racchiude tutto il meglio che tre amiconi potessero produrre e offrire in oltre sessant'anni; da assaporare e trasmettere esaltando emozioni e sensazioni che soltanto da un livello privilegiato della mente e del cuore scaturiscono, si sviluppano e attecchiscono in un esito duraturo. Riflette esperienze in cui è facile riconoscersi, e al di là dell'espressione artistica di prim'ordine dimostra che l'amicizia è qualcosa che può durare anche quando le vite cambiano, anche quando le feste finiscono, quando le donne non vogliono, quando, insomma, ostacoli a non finire sembrano opporsi... Continuino, allora, Claudio Giovanni ed Enzo, a suonare, per esaudire le tante richieste di esibirsi che non smettono di ricevere.

Fin dalla preistoria, il territorio di Nonantola, oltre ad essere massicciamente abitato e frequentato, è stato per secoli crocevia e luogo d'incontro, tra popolazioni provenienti da nord e sud del fiume Po. Immigrazioni attestate dai numerosi reperti venuti alla luce nel corso degli scavi effettuati dall'archeologo Arsenio Crespellani, che nel 1870 scoprì la Terramara di Redù, un villaggio risalente alla tarda Età del Bronzo; l'insediamento abitativo, uno dei più longevi d'Italia, è stato la base di partenza per approfondire la storia delle antichissime comunità di Nonantola. Il libro ripercorre le tappe che hanno dato origine all'antica Gente Nonantolana, n'amalgama di popoli e culture diversi, succedutesi nei secoli sullo stesso territorio: Terramaricoli, Etruschi, Romani, Longobardi, oltre alle donne e agli della Civiltà Contadina. Un mix culturale, di usi costumi e tradizioni, nel quale anche la gastronomia ha un suo peso, se è vero, come sosteneva il filosofo tedesco Ludwig Feurerbach che molto spesso:'siamo quello che mangiamo!'.

Indelebilmente posata nel corso di lunghi anni dalle forme mutevoli, la parola viva e lucente ha sorvolato densi paesaggi interiori, maree polifoniche, radure adombrate, in un farsi e disfarsi ininterrotto a cavallo della trama frastagliata in cui si dipana lento, lento, il silente cammino in cui naufraga -di attimo in attimo- il destino fugace del canto del tempo. I frammenti raccolti nel corso di quest'opera ne sono una voce singolare, insatura, che narra una semplice storia contornata da un inizio e da una fine irripetibilmente mai tali, ma adornata di sguardi velati che si librano su ali d'altrove.

'Considero Rino come un padre. A partire dai primi anni '80 e fino a quando è mancato, ogni settimana mi recavo a trovarlo e per entrambi era una vera gioia. I suoi erano autentici doni, a partire dalle storie e dalle esperienze di vita di cui mi faceva partecipe. Io lo ascoltavo come si ascolterebbe un oracolo. Alla fine mi regalava un libro, perché sapeva che io lo avrei custodito come una piccola reliquia. La figlia Ines mi ha fatto dono di libri, di articoli di giornale e di tante altre cose che appartenevano a Rino. Sapeva che il nostro era un bene reciproco e per questo mi ha regalato pure una decina di raccoglitori, contenenti gli articoli di giornale di una vita, dagli anni Trenta agli anni Ottanta. Una quindicina di anni addietro diedi alle stampe una piccola raccolta di questi articoli, intitolata 'La Comacchio di Ribo'. Oggi, invece, ho deciso di scegliere i migliori 'pezzi' del nostro indimenticato giornalista, che possiamo considerare mezzo secolo di storia di Comacchio. Una storia scritta, raccontata, fotografata da un grande reporter.'

Quella del giovane Salomon è sicuramente una 'ferita ancora aperta' nel cuore dei tanti nonantolani (e non) che conoscono l'incredibile storia dei ragazzi di Villa Emma: 73 ragazzi e ragazze giovanissimi, ebrei, in fuga, che mentre la guerra nazifascista raggiungeva anche in Italia livelli di ferocia inaudita riuscirono a salvarsi grazie al silenzioso aiuto di una intera comunità che non li giudicò (evitandone quindi la condanna a morte quasi certa) solo perché 'diversi' per lingua, religione, usi e costumi, ma li accolse e li protesse. Si salvarono tutti tranne uno, Salomon Papo. Non ci si può quindi non commuovere scorrendo queste pagine in cui Claudio Ruggerini, basandosi su un'attenta ricerca documentale della quale le lettere e le fotografie sono le principali fonti (non poteva essere altrimenti essendo il libro edito dal Centro Studi Storici Nonantolani) descrive gli ultimi mesi di vita di questo giovane ragazzo. Non ci si può non commuovere perché purtroppo noi conosciamo la tragica fine della sua storia e sappiamo che Salomon non avrà un futuro.

'Una paura, un timore, un'incognita hanno sempre perseguitato ogni essere umano. La speranza per il presente e l'avvenire da coraggio. Dopo fatti e misfatti, dopo eventi climatici e catastrofici 'la Speranza'. Con essa l'uomo vive e convive. Il passato dimenticato, il dolore che se ne è andato, il brutto e il cattivo sono opachi ricordi. Il Sereno dopo il temporale, il Bene dopo il male, la Pace dopo la guerra, l'Amore dopo l'odio, il Benessere dopo la pandemia. La speranza che gli elementi della Natura scaldino corpi e menti, ci lavino dalle scorie e purifichino il nostro essere Umani. Una speranza che ci sia ancora un futuro.' Prefazione Antonio Maglio.

Walter A.Kunnen è stato un ricercatore nel campo della oiko-biologia, dottore, fisico e imprenditore che ha deciso di dedicarsi alla ricerca in seguito alla constatazione di condizioni-tipo che portano la gente ad ammalarsi e morire sempre per le stesse ragioni. Kunner mette a punto una tecnica di bio-risanamento delle abitazioni e, nel praticarla, inizia a salvare vite umane, animali, vegetali. Ma c'è ben altro... Con uno strumento sviluppato in Germania, l'antenna Lecher, ha accesso a frequenze che nessuno strumento digitale consente di misurare. Permette di realizzare una diagnosi energetica della persona, di misurare la sua compatibilità con i cibi e i rimedi, di posizionare magneti sui punti focali della malattia e fare sparire, così, il dolore in pochi minuti. 'Quando l'acqua sognava di volare' parla della magia dell'acqua, del fuoco, degli alberi.

L'autrice, Antonella Bergamini, è una giurista modenese che si è occupata nella sua vita professionale di diritto di famiglia, di successioni e di contratti. Molto legata ad attività sociali è particolarmente vicina, sia per l'età che per la vita vissuta, alle difficoltà degli anziani e dei fragili in genere, scarsamente tutelati purtroppo anche sul piano giuridico. Con il suo scritto intende rendere una testimonianza e un invito a mutare alcune realtà negative.

Una girandola di nomi di episodi, un intreccio di volti e di storie, una messe di lettere e di testimonianze: questo, e molto altro.

Nell'VIII secolo la situazione politica in Italia è quanto di più fluido e instabile si possa pensare. La concezione di stato che i Longobardi hanno instaurato da due secoli non aiuta certo la stabilità che Carlo Magno vorrebbe nella Penisola per potersi dedicare alla risoluzione di altri problemi che gli si presentano nell'Impero. La pianura padana con le sue ricchezze e con la posizione strategica che occupa, continua ad essere terreno di scontri e di conquiste ambito da chiunque voglia il potere. Sia questo il Papa, il sedicente Esarca o, perché no, un principe barbaro. In un momento come questo, intrighi e complotti sono il mezzo per personaggi storici o dimenticati dalla storia per dare vita ad avventure che, tra colpi di scena ed incontri più o meno fortuiti, potranno cambiare la storia. O forse no...

'Filippo si presenta durante una sessione di metafonia. Attento e pronto a farsi sentire, comunica attraverso la radio le sue emozioni. Ci tiene a rassicurare Claudia che lui è lì a governare la presenza in rete delle entità che si manifestano. Le anime vogliono comunicare coi loro cari...' Una storia tra fantasia e realtà, questa, che ci immerge nell'inevitabile mistero della vita e della morte. È parte importante della vita di Claudia, la sua dedizione alla metafonia e lo studio di tutti i possibili mezzi per il contatto con il mondo 'sottile'... spinta da un'energia misteriosa alla ricerca di risposte.

'Non una semplice rievocazione della traslazione del 1623, e nemmeno solo un accuratissimo studio storico-artistico; non una mera ricerca negli archivi parrocchiali, e neppure una rassegna - per quanto ricca - di immagini relative al culto mariano. Il volume che il lettore ha tra le mani è certamente una memoria e uno studio meticoloso, il frutto di attente e pazienti ricerche e un interessante catalogo iconografico sulla Vergine... ma è molto di più. Direi che è la testimonianza di un grande amore a Maria, del resto confessato dall'autore principale, Giorgio Fava, nella pagina conclusiva: e come tale, mantenendo intatta la scientificità, l'opera assume un valore aggiunto, diventando una sorta di omaggio di un figlio alla Madre. Sono grato personalmente a lui e alla dottoressa Margherita Clavarino, oltre che naturalmente al parroco don Mattia Maciolek e agli altri collaboratori, per questo libro prezioso.' (S.E. Mons. Erio Castellucci)

Il testo si apre con entità strane che enunciano un'utopia, un'alternativa allo stato presente, forse una salvezza che sembra attualmente molto lontana, ma che ci consente di risalire all'origine, dove i sentimenti diventano lo specchio in cui denunciare noi stessi, la impermeabilità alle verità altrui, le sofferenze umane e naturali. Esporre la precarietà sembra essere il compito che si prefigge l'autrice avanzando l'ambizione di parlare alle vittime della storia e della guerra, attraverso molti temi, immagini e personaggi scelti dal proprio bagaglio di vita. Con la prospettiva del pellegrino delinea il paesaggio di sfondo, in cui la natura domina immensa e potente, ma che si materializza anche in piccole cose residuali come i ciottoli che si depositano al fondo.