Sorseggiare un bicchiere con Serse, il bardo enologo, equivale a percepire gusti che scendono in profondità con una lentezza estenuante e pacificante al tempo stesso. Il corpo viene scosso da questo terremoto linguistico ed un brivido sapienziale espelle le scorie che ottundono i pori della capacità  percettiva del mondo. Serse Cardellini, il Bardo, ritorna alla Poesia con incisività straordinaria e profonda.

"Ecco l'esatta distanza tra la poesia e il poeta. Questo minuto essere che, in formato ridotto, trafigge e viene trafitto dal verbo. Da un verso che nel nitore di un raggio diviene parola e ne dipana l'essenza. Occorrono ore e istanti infiniti nella ricerca spasmodica di un verso, di un distico che prende forma nel sangue e in una preghiera pagana, atea, devota verso se stessa. Sì, perché la poesia sta alla poesia come il poeta sta a se stesso. Nella più totale ed evidente antinomia. Nella contraddizione del tempo che può divenire amaro e dolce, infinito e tremendamente umano, assuefatto. Non c'è via di fuga da noi stessi: siamo, esistiamo, spesso senza esistere affatto. Ecco il filtro gigante, di carne, di spirito e arti che Johanna Finocchiaro ci offre (e si offre) attraverso il sacrificio del verso." (dalla postfazione di Marco Verrillo)

Il libro segna l'esordio del poeta pesarese Diego Gambini. E scorre veloce la mano del poeta, avvolto dall'inebriante volontà di aprirsi al mondo, giungendo, in tal modo, a veicolare il lettore in una disarmante cronaca d'amore. Dolore, tormento e conflittualità è quanto emerge in questa raccolta poetica. L'amore, quel sentimento innanzi al quale ognuno di noi manifesta le proprie fragilità, viene presentato nella duplice componente fisica ed emotiva, piombando nell'impeto di una dipendenza che, nel momento in cui affoga nell'insoddisfazione, genera una lenta caduta nell'oblio della vita. Al centro l'essere femmineo, la Musa ispiratrice dai grandi occhi color inchiostro in grado di catturare corpo e psiche salvo poi fuggire esule naufraga delle proprie paure, del proprio vissuto e delle proprie menzogne.

Davide Rondoni, Serse Cardellini, Selene Pascasi, Aurora Felici e Marco Verrillo: cinque poeti, affermati ed emergenti, in unico libretto in edizioni speciale limitata per condividere il Natale con la loro poesia, e, con l'occasione, dedicare la loro ispirazione alla Fondazione Caritas.

Poeti e scrittori emergenti ed esordienti raccontano l'infanzia e la minaccia della guerra in Ucraina. Il libro contribuisce ad aiutare la ONLUS Save the Children.

Emanuela Botti raccoglie nella sua nuova silloge versi che raccontano l'esistenza di donna nell'arco di una giornata, meditando sul riscatto di sé, della propria femminilità, con uno sguardo sincero e appassionato a ogni donna e sorella vittima di violenza. Il libro è dedicato alla Onlus Bossy.

Solo la poesia può raccontare di un amore e non arrendersi alla sua fine. Il libro di Selene Pascasi, giornalista, scrittrice, è una straordinaria prova di maturità espressiva e occasione per rendere la poesia davvero un linguaggio di vita, affrancato da ogni retorica eccessiva che ne falsifica la bellezza.

"Marco Imbrogno rivela con questa silloge d'esordio una capacità straordinaria di arricchire di nuovi significati ogni singola parola, vissuta con amore, sofferenza e schietta onestà. La semplicità apparente dei suoi versi rivelano una profondità di pensiero che collima con grande bellezza in analogie immaginifiche che incollano alla lettura. Il libro dedica un terzo dei suoi ricavi alla Onlus UILDM, contro la distrofia muscolare."