Una ricerca storica che offre un quadro sostanzialmente completo del sistema ospedaliero in terra vercellese. I trentasei enti individuati, che si sono avvicendati sul territorio, testimoniano la grave situazione sanitaria, e non solo, in cui la popolazione ha vissuto negli ultimi mille anni, e anche la risposta che, soprattutto la Chiesa, ha saputo dare a queste emergenze.

Tocca a noi oggi, sulle orme di sant'Eusebio e di tanti stimolanti personaggi tratteggiati in questo testo, continuare ad incarnare l'immagine di una Chiesa viva, che si lascia interpellare dai problemi sociali del nostro tempo, senza distogliere lo sguardo dalle persone più fragili e non lasciare indietro nessuno. Nella società tutti abbiamo un volto, una storia, un cuore. Ma tutti devono incontrarsi e questo libro ci aiuta a comprendere - come ci ricorda papa Francesco in Fratelli tutti - che «la vita è l'arte dell'incontro».

Un testo inedito ritrovato tra le carte ordinatissime di don Cesare Massa. Un diario che mantiene intatta la sua freschezza e attualità nonostante sia stato scritto quando don Cesare, a suo dire, si stava avviando ai cinquant'anni. Il suo stile inconfondibile, l'intreccio tra spiritualità profonda e l'attenzione minuta alle persone, la capacità di presentare i grandi misteri della fede e quella di riflettere sulle cronache dei tempi odierni, traspare in ogni pagina di questo libretto. Le sue parole sono capaci di suscitare nell'animo dei lettori la speranza dell'Avvento e la gioia del Natale.

Un libro scritto a più mani: frammenti che si incastrano come singole tessere di un mosaico o, più adeguatamente, come tanti pannelli della vetrata policroma di una cattedrale. La figura che emerge è quella di un uomo buono, di grande cultura, che seppe interpretare i segni dei tempi e farsene carico. Un apostolo che è stato, per tutti, semplicemente padre.

Il libro che abbiamo tra le mani vuole aiutarci ad accogliere l'imperativo di Gesù: pregare ogni giorno, e più precisamente l'adorazione del giovedì serve anche per fare silenzio, per adorare. Oggi è difficile fare silenzio. In realtà la preghiera convive con il silenzio e con l'ascolto. La preghiera infatti è calata nella vita e il nostro scopo è quello di fare incontrare le diverse situazioni di vita con Dio.

L'opinione è un atteggiamento mentale rispetto a fatti, esperienze di vita, abitudini, modi di vivere e di pensare. È un atteggiamento personale del tutto libero. Nessuno è obbligato a condividere opinioni altrui e non è vietato esporle privatamente e pubblicamente, salvo sempre il rispetto verso realtà e persone coinvolte. Anche nei confronti della Chiesa si può opinare, perché non tutto ciò che è chiesastico è dogma, e dunque la Chiesa stessa consente spazi estesissimi per libere opinioni. Queste pagine raccolgono opinioni dell'autore su temi in prevalenza religiosi, ma non solo. Il filtro da lui utilizzato nelle valutazioni è essenzialmente il Vangelo e la modalità espressiva cerca di essere l'umorismo, magari con qualche unghiata ogni tanto...

Ciò che maggiormente affascina in Matteo è l'assoluta impassibilità della sua prosa, che non si lascia sfuggire mai la minima emozione, neppure quando racconta la vocazione di quel Matteo che potrebbe essere lui. Neppure gli altri Vangeli sciabordano di emozioni narrative, ma il Nostro sa essere sovranamente algido. Per azzannare questo libretto reputo sufficiente queste informazioni preliminari. Chi ne volesse sapere di più può consultare una letteratura sterminata di non difficile reperimento.

La Chiesa 'in uscita' è la comunità di discepoli missionari che prendono l'iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano. La comunità evangelizzatrice si mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze, si abbassa fino all'umiliazione se è necessario, e assume la vita umana, toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo.

Quando narrativa e cucina si incontrano per risvegliare sapori ed emozioni di un passato ancora presente. Nella, la protagonista dei racconti, è una bimba curiosa che adora osservare la nonna Lena quando, con il suo grembiule perennemente annodato in vita, si muove tra i fornelli con disinvoltura. A fianco dei racconti ci sono le ricette, quelle di un tempo, cucinate dalla nonna, con quanto trovava nell'orto o nel pollaio. Una sorta di manuale a chilometro zero, alla riscoperta dei piatti tipici dei territorio Vercellese e non solo. Ricette cariche di ricordi che, con il loro gusto e aroma, possono risvegliare in ognuno emozioni sopite.

L'opinione è un atteggiamento mentale rispetto a fatti, esperienze di vita, abitudini, modi di vivere e di pensare. È un atteggiamento personale del tutto libero. Nessuno è obbligato a condividere opinioni altrui e non è vietato esporle privatamente e pubblicamente, salvo sempre il rispetto verso realtà e persone coinvolte. Anche nei confronti della Chiesa si può opinare, perché non tutto ciò che è chiesastico è dogma, e dunque la Chiesa stessa consente spazi estesissimi per libere opinioni. Queste pagine raccolgono opinioni dell'Autore su temi in prevalenza religiosi, ma non solo. Il filtro da lui utilizzato nelle valutazioni è essenzialmente il Vangelo e la modalità espressiva cerca di essere l'umorismo, magari con qualche unghiata ogni tanto...

'La mia terra' nasce dal felice connubio di immagini e parole. Le fotografie, vere e proprie opere d'arte visiva, sono completate da racconti ed esperienze di coloro che, nelle terre del riso, ci vivono e lavorano tutti i giorni: agricoltori, giornalisti, cuochi, impiegati, musicisti e commercianti; nessun trattato scientifico, solo parole che sgorgano dalla passione, dal lavoro, dalla storia. Il regista vercellese, Matteo Bellizzi, ha voluto impreziosire il volume con le bellissime parole della prefazione. Per tutti coloro che vorranno acquistare il volume durante la due giorni fieristica, sarà attivo un punto vendita straordinario all'ingresso della struttura.

In una società complessa come l'attuale la Scuola può ancora credere nella sua funzione di guida dei processi formativi per conservarne il ruolo centrale alla Persona? Quali cambiamenti sul versante dell'innovazione sono necessari perché il discente impari ad essere 'resiliente' per apprendere ad essere, sopravvivere e vivere? Come costruire una diversa modalità di relazione capace di guidare sempre di più a processi collaborativi che costruiscono Inclusione? L'autore, partendo da questi interrogativi, suggerisce una nuova concezione del ruolo della Scuola e della modalità di relazione tra le sue componenti e scommette sulla sua capacità di diventare laboratorio della valorizzazione della diversità, della reciprocità, dello scambio di esperienze e vissuti per innestare nuovi modelli di percorsi formativi. Una scuola che si apra sempre di più al sociale per realizzare la sua finalità ultima: contribuire allo sviluppo armonico ed integrale della Persona nella logica di un'educazione alla e per la vita. Una scuola@amica nella quale imparare a camminare sul territorio della conoscenza con una strategia essenziale: insieme per fare squadra ed imparare a vivere.

La settimana santa nell'arcidiocesi di Vercelli ha una singolare originalità: essa rivela due immagini della città e dell'arcidiocesi, due fedeltà. Da una parte la fedeltà alla tradizione: la processione delle macchine, come lo scoprimento del Cristo risorto in cattedrale, appartengono ad una tradizione plurisecolare. Dall'altra la fedeltà al Concilio Vaticano II, nell'impegno di rinnovamento. Due fedeltà dunque: alla memoria guardando al passato e alla profezia guardando al futuro.

Ho scritto molto nel mio ministero di prete e di vescovo, forse troppo. Qualcuno mi ha chiesto dove ho trovato il tempo per scrivere, nonostante gli intensi programmi pastorali. Sorridendo, ho dato una risposta, un po' elusiva: 'Non ho mai trovato il tempo per scrivere'; ho invece fatto una scoperta: che il ministero del prete non passa solo attraverso le parole orali: le omelie, i colloqui... non ho scritto molto perché ho trovato molto tempo; ma perché ho scoperto che il ministero del sacerdote e soprattutto del vescovo, passa anche attraverso la penna, la pagina scritta. Talora la parola orale sa di chiacchiera, la parola scritta trova varchi di vita. Soprattutto ho avvertito il bisogno di scrivere sulla comunità di San Marco, per dire un grazie: a tutte le persone che hanno accompagnato con la preghiera il mio percorso verso il sacerdozio, il ministero episcopale a Mondovì e a Vercelli. La vocazione è un'opera corale; c'è sempre una comunità che sostiene il progetto di Dio.

L'impegno sociale. Quale migliore testimonianza di una vita spesa per l'aiuto delle popolazioni nei Paesi poveri. L'autrice racconta il suo lungo percorso, prima come volontaria e poi come cooperante nei progetti del Governo italiano. Brasile, Thailandia, Cambogia, Somalia, Mozambico; queste sono le tappe più significative raccontate in queste pagine che manifestano il vero spirito della solidarietà.

Queste pagine non vogliono essere frutto di teorie concettuali e neppure dottrinali sul tema della preghiera. Sono riflessioni basate su personali meditazioni, prima ancora che sulle labbra raccolte nel cuore, da cui scaturisce l'invocazione: 'Il tuo volto Signore io cerco, non nascondermi il tuo volto'.

Questo volume scaturisce da una selezione degli oltre 400 disegni e 250 scritti inviati da tutta Italia dai bambini partecipanti al concorso grafico/letterario 'Qua la zampa, amico mio', promosso congiuntamente dalla casa editrice Publycom e dal settimanale diocesano Corriere eusebiano a seguito della diffusione del libro di Ilde Lorenzola 'Racconti a 4 zampe'. È stato chiesto di descrivere il proprio rapporto con il 'mondo' animale per far emergere quell'empatia che immancabilmente si crea tra bambino e il proprio animale domestico quando questo assume un posto speciale tra gli affetti familiari e, soprattutto, nel loro cuore.

Cani di razza come il terranova Nemo, mediatore relazionale in un centro profughi a Lampedusa, e meticci di grossa taglia come Argo, il cagnolone che fa da assistente al barbiere Agostino, felini nobili come il british shorthair Nerone, il gatto bilingue, e incroci imprevisti come quello della micia Luna, frutto di una relazione clandestina, diventano protagonisti di storie avvincenti, condivise con chi li adotta e li ama. Stralci di quotidianità felici e dolorosi, ironici e commoventi, tratteggiati con stile giornalistico brioso e scorrevole, si inseriscono in contesti familiari e naturalistici, dove i personaggi si muovono con disinvoltura e in perfetta armonia con i loro amici animali. Un libro da gustare tutto d'un fiato o qualche pagina per sera, come ben consente la scelta del racconto, per riassaporare il gusto della lettura e... della vita.

In questi racconti, nei quali fantasia e realtà si intrecciano nelle vicende di cani, gatti e padroni, Ilde Lorenzola, nota giornalista vercellese, si ispira a personaggi e animali conosciuti, inventando una trama e inserendola in un contesto con vivaci pennellate di colore: paesaggistico, come l'avventura maremmana di un Labrador color nutella di nome Chocolat; familiare, come quella di Lucrezio, il micio tigrato che sventa un furto; migratorio come l'isola di Lampedusa, dove il Terranova Nemo diventa addirittura una sorta di 'mediatore culturale' con due bambini sopravvissuti al tragico sbarco di inizio ottobre; sociale, come quello della variopinta famiglia Giambellini, aperta all'accoglienza di ibridi e meticci; universitario, come nel racconto di Nerone, il British Shorthair bilingue di una giovane ricercatrice inglese. Lo stile fresco e movimentato, i curiosi incipit, gli 'acciambellamenti', i nasetti umidi e le affettuose leccatine degli amici a quattro zampe inteneriscono, commuovono, fanno sorridere alla vita.

Leggere un diario spirituale è addentrarsi in un mondo interiore inesplorato. Un vero e proprio viaggio nel profondo del cuore, tra aridità spirituali e desideri di santità, tra la fatica del ministero e gli incontri più intimi con Dio. Per un periodo della sua vita don Eusebio Balzaretti, parroco di Fontanetto Po (Vc) per trentotto anni, ha affidato i suoi pensieri ad un quaderno. Ed è proprio qui che lo si incontra e lo si conosce perché nelle pagine di un diario c'è la persona in tutta la verità del suo essere. Chi l'ha conosciuto lo ritrova tra questi scritti che testimoniano l'autenticità del suo sacerdozio. Una vocazione vera, vissuta in pienezza, tanto da fargli ripetere spesso, negli ultimi anni: 'Se nascessi un'altra volta farei ancora il prete, perché essere prete è la cosa più bella del mondo!'.

Il carnevale di Vercelli, per il secondo anno, trova compimento in questo album che racchiude i momenti principali e gli scatti più curiosi dell'edizione 2013. Non soltanto fotografie, ma anche contenuti storici e contemporanei di ben 12 rioni e gruppi cittadini (Bellaria, Billiemme, Brut Fond, Canadà, Cappuccini, Ceccomunquemusica, Cervetto, Concordia, Ippica Vola, Isola, Piazza Cavour e Porta Torino) e di 12 paesi del circondario (Albano V.se, Asigliano V.se, Bianzè, Caresanablot, Costanzana, Desana, Pezzana, Quinto V.se, Rive, Ronsecco, Stroppiana e Tricerro). Le allegorie dei carri, i colori dei gruppi mascherati e la spensieratezza delle maschere rendono sempre unico il carvè varsleis. Pagina dopo pagina, dunque, si potranno rivivere le emozioni vissute tra veglie, sfilate, fagiolate e visite benefiche. Una carrellata di fotografie che documentano uno spaccato delle tradizioni e del folclore locale, ovvero ciò rendono il carnevale vercellese uno dei più apprezzati nel territorio nazionale.

Alcuni racconti ci invitano a riflettere, altri ci trasmettono tenerezza, comprensione, bontà e insegnano i valori fondamentali della vita; leggendo favole, anche da adulti, potremo viaggiare tra sogno e realtà.