Catalogo d'arte contemporanea in un percorso espositivo itinerante nel territorio pedemontano veneto che crea un legame tra una villa palladiana, Villa Caldogno, e alcune città murate: Asolo, Bassano del Grappa, Castelfranco Veneto, Cittadella e Marostica.

La fascia pedemontana che lega l'alto vicentino con parte del trevigiano, si interseca con la Valsugana e la direttrice verso Venezia, luogo privilegiato di studio e confronto artistico a livello internazionale. Una città attorno a cui si possono individuare numerosi esempi di creatività legata alla piccola produzione artigianale di qualità, vanto del "made in italy". Una realtà solida e, in parte, storicizzata, perlomeno in quanto realizzato dal secondo dopoguerra alla metà degli anni '70, che trova oggi un contraltare con la realtà contemporanea. Nel catalogo dell'esposizione ospitata al Museo civico di Bassano del Grappa, parte del progetto "Lampi Creativi", gli apparati permettono di comprendere il clima fervente e creativo di un'epoca senza inutili nostalgie. Diversi i tempi, moderni, forti, nuovi e interessanti, in cui si ritrovano affinità e divergenze di approccio con il passato, ma contraddistinti da una costante ricerca del connubio felice tra ciò che è bello e utile. La ricerca nelle diverse categorie dell'artigianato artistico dell'epoca è messa in dialogo con architetti e fotografi del tempo, per ricreare una panoramica d'insieme.

La prima antologica dedicata al designer Angelo Spagnolo, si presenta come occasione inedita per approfondire e cogliere l'importanza della progettazione meticolosa che sta dietro alla ceramica come complemento d'arredo funzionale. Angelo Spagnolo, classe 1944 e originario di Marostica, frequenta e si diploma all'ISA di Nove sotto la direzione di Andrea Parini e con docenti Giovanni Petucco, Pompeo Pianezzola e Cesare Sartori. Collabora con la ditta SICA di Nove e nel 1968, quando Cesare Sartori lascia l'azienda, gli viene affidato il ruolo di coordinatore artistico e consulente tecnico. Nello stesso anno inizia l'attività di insegnamento, precisamente di "Discipline plastiche" e "Educazione visiva", all'istituto statale d'arte "G. De Fabris" di Nove; manterrà la cattedra fino al 2000. Nel 1969 la SICA diventa SICART e si indirizza in maniera originale alla ricerca funzionale nella nuova sede sita a Cartigliano e progettata dagli architetti Boccato-Gigante-Zambusi. Nel 2000 termina l'attività come docente e la collaborazione con la Sicart in favore di una nuova azienda ceramica, Linea Sette di Marostica. Il catalogo presenta l'intero percorso con foto e disegni inediti.